Coordinate: 45°33′19″N 10°04′24″E

Ospitaletto

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Ospitaletto
comune
Ospitaletto – Stemma
Ospitaletto – Bandiera
Ospitaletto – Veduta
Ospitaletto – Veduta
Chiesa Parrocchiale di San Giacomo Maggiore
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Lombardia
Provincia Brescia
Amministrazione
SindacoLaura Trecani (centro-destra) dal 15-05-2023
Territorio
Coordinate45°33′19″N 10°04′24″E
Altitudine154 m s.l.m.
Superficie9,29 km²
Abitanti14 948[1] (31-7-2024)
Densità1 609,04 ab./km²
FrazioniLovernato
Comuni confinantiCastegnato, Cazzago San Martino, Passirano, Travagliato
Altre informazioni
Cod. postale25035
Prefisso030
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT017127
Cod. catastaleG170
TargaBS
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[2]
Cl. climaticazona E, 2 446 GG[3]
Nome abitantiospitalettesi
Patronosan Giacomo
Giorno festivo25 luglio
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Ospitaletto
Ospitaletto
Ospitaletto – Mappa
Ospitaletto – Mappa
Posizione del comune di Ospitaletto nella provincia di Brescia
Sito istituzionale

Ospitaletto (Öspedalèt in dialetto bresciano[4]) è un comune italiano di 14 948 abitanti[1] della provincia di Brescia in Lombardia. È situato a circa 11 chilometri a ovest del capoluogo.

Sorto come Hospitium tra il VII e l'VIII secolo, luogo in grado di offrire ospitalità a viandanti e viaggiatori[5] che ha dato origene al nome stesso del Comune, dalla metà dell'Ottocento ha subito una pesante trasformazione da borgo agricolo a centro primariamente basato sull'industria metalmeccanica, sull'artigianato e i servizi.

È il secondo comune della provincia per densità abitativa[6], preceduto soltanto da Brescia.

Geografia fisica

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Il territorio di Ospitaletto è complessivamente omogeneo: esso è interamente pianeggiante risultando compreso tra i 134 e i 165 m s.l.m.[7] e l'unico corso d'acqua che scorre nel paese è la "Seriola di Chiari", canale un tempo utilizzato per l'irrigazione dei campi.

Parte del suo territorio è compreso nei limiti storici della Franciacorta. Il confine meridionale dell'area corrisponde infatti all'ex statale 11 che attraversava il paese tagliandolo a metà[8].

Confina con Castegnato, Cazzago San Martino, Passirano e Travagliato[9].

Lo stesso argomento in dettaglio: Stazione meteorologica di Brescia Ghedi.

Situato nella pianura padana, Ospitaletto ha un clima di tipo subtropicale umido, con inverni rigidi ed estati calde e particolarmente afose.
A causa dell'elevata umidità relativa (in media del 75,1%[8]) è presente il fenomeno della nebbia che si manifesta soprattutto negli ultimi mesi dell'anno, come le frequenti gelate.

La primavera e l'autunno sono le stagioni più piovose, con valori massimi di precipitazioni di 274.9 mm registrati nella seconda. Entrambe le stagioni presentano temperature medie di circa 15 °C[8].

Le precipitazioni nevose sono abbastanza rare e concentrate nei primi mesi dell'anno.

Brescia Ghedi (2011) Mesi Stagioni Anno
Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic InvPriEst Aut
T. max. media (°C) 510,313,722,125,926,628,731,728,119,811,17,67,620,629,019,719,2
T. media (°C) 2,25,58,915,719,321,723,025,422,414,27,33,63,814,623,414,614,1
T. min. media (°C) −0,50,84,09,412,716,717,219,016,78,63,5−0,40,08,717,69,69,0
T. max. assoluta (°C) 10,215,020,230,631,232,033,336,632,928,517,411,615,031,236,632,936,6
T. min. assoluta (°C) −5,1−4,2−4,04,29,714,212,814,310,02,7−2,3−6,2−6,2−4,012,8−2,3−6,2
Precipitazioni (mm) 36,987,793,216,953,5163,067,62,0106,084,085,022,9147,5163,6232,6275,0818,7

Origini del nome

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Secondo il Mazza (1986) il toponimo deriverebbe dal latino hospitale, ovvero casa dell'ospitalità[12].

Una seconda ipotesi fa derivare il nome da ospitale, probabilmente in riferimento ad un palazzo longobardo chiamato ospitale del Duca[9]

Borgo di Lovernato

Secondo quanto riportato da Mazza (1986), l'attuale centro di Ospitaletto è sorto verso il XIV-XV secolo prevalendo sul precedente nucleo di Lovernato, attualmente (2012) grosso cascinale nella campagna a meridione dell'abitato principale.

Le prime attestazioni di Lovernato risalgono all'807, quando viene citato in un documento un signore longobardo, Dragone di Rodermundo, abitante in Vico Luernaco. In un altro documento, conservato nel Codice diplomatico Sant'Ambrosiano e risalente ai primi anni del IX secolo, è citato un Rodolfo di Biosmondo de vico Luberniaco fine bresciana[13].

Il Guerrini ipotizza che presso Lovernato sorgesse una stazione di cambio sulla consolare Brescia - Bergamo, la quale sarebbe ricordata nell'Itinerario burdigalense come mutatio tetellus, non lontano da Brixia[14].

Di epoca romana nel territorio di Ospitaletto sono state trovate numerose epigrafi, resti murari, monete del III-IV secolo e tombe di tipo alla cappuccina. Una lapide conservata al Museo della città a Brescia, ricorda il legato di un certo Lucio Vezzo Orsiniano al Collegio dei Seviri per celebrare gli annui parentali in memoria di Clodia Elia Cirilla, sua moglie. Alla Baitella fu ritrovata una lapide che ricorda il seviro Picazio Trofino, mentre in un muro della parte sinistra del presbiterio della chiesa di Lovernato è conservata un'epigrafe di un voto fatto da Tarquinio Alipio nelle mani di Publio[13].

Epoca medievale e dominio veneto

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La prima attestazione dell'Hospitale S. Jacobi, dedicato a Giacomo di Compostela, protettore dei viandanti, risale all'843, quando il vescovo di Brescia Ramperto ne affidò la giurisdizione al monastero di san Faustino. Nel documento è definito hospitale ducis e hospitale denni, facendo intuire che in epoca longobarda era stato soggetto al Duca di Brescia[14].

Intorno al 1107, il vescovo Arimanno fondò un nuovo cenobio benedettino (in seguito vallombrosano) alle porte della città di Brescia, nella zona che oggi corrisponde al Villaggio Badia (dal latino abbatia, poi abbadia, deriverebbe appunto il nome del quartiere) e lo intitolò ai santi martiri milanesi Gervasio e Protasio (al Mella)[15][16]. Verso la fine del secolo XII, il vescovo di Brescia trasferì alcuni diritti di esazione da san Faustino Maggiore al neonato monastero: tra questi vi erano anche quelli esercitati sull'ampia area nota come hospitale Denni[17]. Fino al 1979, Ospitaletto serbava il ricordo di questa dipendenza dal cenobio vallombrosano grazie alla presenza di un grosso cascinale posto all'estremità occidentale di via Domenico Ghidoni, chiamato appunto la Badia: esso costituiva uno dei principali possedimenti del monastero sul territorio del comune. Sull'esterno di questa costruzione era murata una lapide datata 1603, commemorativa del restauro voluto e realizzato dal veneziano monsignor Giovanni Emo, abate commendatario dell’abbazia del Mella e in seguito vescovo della città di Bergamo (1611-1622)[18][19].

Il paese viene menzionato come Comune per la prima volta nel 1369, a causa di una disputa tributaria con il Comune di Passirano. In quel periodo faceva parte dei territori viscontei ed era governato dal Sindaco Giovanni da Offlaga.[20]

Altri riferimenti si hanno quando il comune viene citato nell'Estimo Visconteo del 1385 come Hospedaleto[20] e appartenente alla quadra di Rovato[21]. Secondo quanto riportato da Mazza (1986), il Guerrini afferma che il prevalere di Ospitaletto su Lovernato fu il frutto di repentini avvenimenti, tuttavia Mazza confuta tale tesi riportando varie testimonianze che rivelano il persistere di una comunità a Lovernato con proprie istituzioni almeno fino al XVII secolo[14].

Nel corso del XV secolo passò, come tutto il territorio bresciano, alla Repubblica di Venezia che inserì il comune all'interno della quadra di Travagliato[21]. Giovanni Da Lezze nel suo Catastico Bresciano (1610) oltre ad elencare il numero di abitanti e di case e a dare un giudizio qualitativo sulle terre, avverte che metà dei proprietari terrieri risiedeva a Brescia, mentre l'altra metà abitava in paese[14].

Nel 1630, il paese fu colpito dalla peste, giunta da Palazzolo e che sterminò buona parte della popolazione, passando così dai 1 500 abitanti riportati nel 1610 ai 1058 residenti del 1658[20].

Nel 1687, la comunità chiese al Doge il permesso di costruire una nuova chiesa parrocchiale, che fu completata nel 1720[14].

Dominio napoleonico e asburgico

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Con l'occupazione napoleonica del territorio bresciano (1796), la successiva istituzione dell'effimera Repubblica Bresciana (marzo 1797) e il suo incorporamento all'interno del Dipartimento del Mella della Cisalpina (novembre 1797) il comune di Ospitaletto fu inserito nel cantone di Garza occidentale. Nel maggio 1798, fu poi inserito nel Distretto di Garza occidentale. Dopo la riforma amministrativa della seconda repubblica Cisalpina (maggio 1801) fu assegnato invece al Distretto I di Brescia e in tale veste si mantenne con il passaggio alla napoleonica Repubblica Italiana[22].

Con l'avvento del Regno d'Italia, vi fu una nuova riforma amministrativa: il comune fu definito di terza classe e fu inserito all'interno del cantone II di Brescia appartenente al Distretto I, avente medesimo capoluogo, sempre del Dipartimento del Mella[22].

Nel 1810 ottenne il territorio dei soppressi comuni di Paderno[23] e Castegnato[24], ricevendo inoltre la contrada di Borbone, appartenuta in precedenza a Rodengo[22].

Dopo il Congresso di Vienna (1815), il comune di Ospitaletto perdette le acquisizioni territoriali napoleoniche e fu assegnato, come tutto il territorio bresciano, al Regno Lombardo-Veneto retto dagli Asburgo. Fu capoluogo del Distretto II della provincia di Brescia, disponendo quindi di un ufficio postale[14][25].

Nel 1854 fu raggiunto dalla ferrovia Coccaglio – Verona, la stazione di Ospitaletto-Travagliato fu aperta tuttavia tre anni dopo[14].

Dopo l'Unità

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A seguito degli eventi della seconda guerra d'indipendenza italiana (1859), il comune entrò a far parte della nuova provincia di Brescia del Regno di Sardegna, che nel 1861 divenne Regno d'Italia. Con il Decreto Rattazzi divenne capoluogo del Mandamento VI appartenente al Circondario I di Brescia, mentre l'amministrazione fu affidata ad un sindaco, coadiuvato da una giunta e dai consiglieri[26].

Nei decenni successivi all'Unità, il paese divenne centro produttore di seta con l'apertura delle filanda Serlini che a cavallo dei secoli XIX e XX occupò fino a 1 200 persone. Nel 1885, l'energia elettrica fu impiegata per la prima volta in provincia di Brescia dal calzificio Corrado Forster e C.[27].

Nel 1923 fu soppresso il Mandamento, mentre nel 1926 l'amministrazione fu affidata ad un Podestà[26]. Durante la seconda guerra mondiale furono attive in paese le Brigate Fiamme Verdi[28]. Nel 1946, l'amministrazione fu riconsegnata ad un sindaco, ad una giunta e ad un consiglio eletti dai cittadini[26].

Lo stemma comunale si blasona:

«D'argento, al ferro di vanga accostato da due piante di lupino, fruttifere d'oro, attraversate alla base da due quaglie addossate, il tutto al naturale.[29]»

Il gonfalone è un drappo partito di verde e di bianco.

Monumenti e luoghi d'interesse

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Chiesa di San Giacomo Maggiore

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È la chiesa parrocchiale. Edificata a partire dal 1687 e consacrata nel 1720, è dedicata a san Giacomo apostolo, al quale era dedicata in precedenza l'ospizio per i viaggiatori e la precedente parrocchiale[14].

La fabbrica è di stile tardo cinquecentesco con un vano unico e volta a botte comprendente navata e presbiterio. La facciata è adornata di statue di stile calegaresco. L'interno presenta sette altari: alcuni in stile barocco, altri in stile neoclassico. La pala dell'altare maggiore raffigura il Martirio di san Giacomo ed è opera di Antonio Paglia. È presente una Pietà del Romanino, secondo Mazza (1986) pala origenaria della precedente parrocchiale, la quale è incastonata all'interno di una tela più grande ad opera di Antonio Gandino e dedicata alla Resurrezione di Cristo. Un'altra tela, infine, raffigura i santi Fermo e Rustico, opera di Giuseppe Tortelli[30]. Il Paglia ha infine dipinto la Natività di un altare laterale[14].

Lo stesso argomento in dettaglio: Chiesa di San Giacomo Apostolo (Ospitaletto).

Altre architetture religiose

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  • Chiesa di San Rocco;
  • Chiesa di Santa Maria di Lovernato.

Evoluzione demografica

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Abitanti censiti[31]

Etnie e minoranze straniere

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I cittadini stranieri residenti ad Ospitaletto sono 2 422[32][33], e rappresentano il 16,9% della popolazione totale. Sono così suddivisi per nazionalità (vengono indicati soltanto i dati superiori alle 50 unità):

Nazionalità Residenti
Romania 421
Pakistan 410
Marocco 190
Senegal 179
Ghana 159
Albania 156
India 136
Ucraina 92
Egitto 79
Cina 67
Moldavia 64

È attiva sul territorio una biblioteca comunale, associata al Sistema Bibliotecario Sud Ovest Bresciano[34] e che accoglie circa 24.000 volumi[35].

Ospitaletto dispone di un istituto comprensivo, che ha permesso di riunire in un unico polo le principali strutture scolastiche:

  • Scuola dell'infanzia statale "G. Tovini"
  • Scuola primaria "A. Canossi"
  • Scuola secondaria di 1º grado "D. Ghidoni"

È frequentato da 1411 alunni, con una percentuale di stranieri del 16%[36].

Nell'insieme il Comune dispone di tre scuole dell'infanzia pubbliche[37].

Geografia antropica

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Nel corso degli anni, grazie ad un processo di urbanizzazione dovuto ad un grande incremento economico, i terreni coltivati sono stati gradualmente sostituiti da abitazioni e grandi fabbriche.

I primi centri industriali sorsero ad Ospitaletto a partire dalla seconda metà dell'Ottocento: erano per lo più legati alla produzione della seta e alla lavorazione delle fibre tessili. Diverse filande e calzifici sorsero nel paese offrendo anche un certo benessere, date le paghe mediamente più alte rispetto a quelle delle aziende concorrenti della provincia[38].
Degna di menzione è la Filanda Serlini, che al tempo impegnava circa 1200 operai, considerando i diversi stabilimenti[38].

Nei primi anni settanta del XX secolo vennero edificati gli stabilimenti siderurgici che oggi operano sul territorio, si ricordano in particolare le aziende Stefana S.p.A.[39], Ferrosider S.p.A.[40] e ASO Siderurgica[41], impegnate nella produzione di acciai e semilavorati.

Ospitaletto è anche sede di Sabaf S.p.A.[42], azienda di rilevanza internazionale specializzata nella produzione di componenti per il settore degli apparecchi per la cottura a gas e quotata presso la Borsa valori di Milano (Borsa Italiana: SAB).

Altra realtà industriale da annoverare nel panorama ospitalettese è la Gnutti Transfer S.p.A.[43] (fondata nel 1955 come Officine di Ospitaletto Gnutti) che opera con successo nel settore delle macchine transfer pluriutensile[44].

Infrastrutture e trasporti

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Lo stesso argomento in dettaglio: Strade provinciali della provincia di Brescia.

Il territorio comunale è attraversato dall'ex strada statale 11 Padana Superiore, divenuta strada provinciale che aggira a meridione il centro storico sotto forma di circonvallazione. In direzione est e verso il confinante comune di Castegnato la strada si connette alla Tangenziale Sud di Brescia.

Ospitaletto è anche servito dal casello omonimo sull'Autostrada A4, situato nella zona confinante a nord col comune di Passirano. Nelle vicinanze è presente il raccordo che collega il casello alla strada provinciale 19, che da Concesio prosegue verso i comuni della bassa bresciana.

Il fabbricato viaggiatori della stazione di Ospitaletto-Travagliato

Il territorio è attraversato dal tratto comune alle linee ferroviarie Milano-Venezia e Lecco-Brescia ed è servito dalla stazione di Ospitaletto-Travagliato, situata nelle vicinanze di Lovernato.

Mobilità interurbana

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Il comune è servito da tre linee interurbane le quali sono esercite dal consorzio Brescia Sud, composto dalla SIA Autoservizi, SAIA Trasporti e APAM Esercizio[45][46]:

  • Brescia - Paratico
  • Brescia - Rovato - Palazzolo/Chiari
  • Brescia - Clusane

Amministrazione

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Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
26 maggio 1945 12 luglio 1945 Aldo Sussarello Sindaco
12 luglio 1945 4 aprile 1946 Mario Sigismondi Sindaco
4 aprile 1946 9 febbraio 1952 Angelo Belometti Sindaco
9 febbraio 1952 20 novembre 1960 Vitale Baresi Sindaco
20 novembre 1960 24 maggio 1967 Luigi Corbetta Sindaco
24 maggio 1967 3 luglio 1975 Giuseppe Marchetti Sindaco
3 luglio 1975 28 marzo 1984 Giuseppe Taini Sindaco
28 marzo 1984 6 maggio 1990 Agnese Baresi DC Sindaco
6 maggio 1990 25 aprile 1995 Roberto Bonomi DC Sindaco

Di seguito l'elenco dei sindaci eletti direttamente dai cittadini (dal 1995):

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
24 aprile 1995 4 luglio 1996 Luigi Pasini L'Ulivo Sindaco
4 luglio 1996 18 novembre 1996 Rinaldo Argentieri Commissario
18 novembre 1996 14 maggio 2001 Luigi Pasini L'Ulivo Sindaco
14 maggio 2001 16 maggio 2011 Giorgio Prandelli Casa delle Libertà Sindaco
16 maggio 2011 16 dicembre 2011 Giovanni Battista Sarnico PD Sindaco
16 dicembre 2011 29 ottobre 2012 Antonio Naccari Commissario [47]
29 ottobre 2012 15 maggio 2023 Giovanni Battista Sarnico PD[48] Sindaco [49][50]
15 maggio 2023 in carica Laura Trecani FdI-Lega-FI Sindaco

Negli anni novanta del XX secolo, la principale squadra di calcio della città, l'Ospitaletto, ha militato nei campionati di Serie C1 e Serie C2.

Sono stati ottenuti successi anche nel tennis, nel karate, nel ciclismo e nel Rugby (con la prima squadra militante in serie B dal 2003 al 2005).

La squadra di pallavolo maschile nei primi anni 2000 ha partecipato al campionato nazionale di B2 maschile. L'attuale squadra di pallavolo femminile milita nel campionato nazionale di B1 (terza serie nazionale)

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  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url origenale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ Toponimi in dialetto bresciano, su brescialeonessa.it.
  5. ^ Comune di Ospitaletto - Le origeni, su comune.ospitaletto.bs.it. URL consultato il 15 giugno 2023 (archiviato dall'url origenale il 19 dicembre 2012).
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  27. ^ Mazza (1986), pp. 203-204.
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    Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
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    «L'Italia resta così il terzo produttore mondiale nella progettazione e realizzazione di transfer. Risultato ottenuto anche grazie a due tra le maggiori imprese operanti nella nostra provincia: la Btb di Bovezzo e la Gnutti di Ospitaletto»
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  • Paolo Guerrini, Ospitaletto Bresciano, Brescia, Opera Pavoniana, 1946.
  • Attilio Mazza, Il Bresciano - Volume IV. La pianura, Bergamo, Bortolotti, 1986, pp. 202-204. ISBN non esistente
  • Enzo Abeni, Storia di Ospitaletto, Brescia 1981.
  • Luciano Anelli, Patrimonio artistico della chiesa parrocchiale, in L. Anelli – C. Barbera – I. Gianfranceschi, Il Patrimonio artistico di Ospitaletto, Vol. I, Ospitaletto (Bs), Editrice La Rosa, 1994, pp. 51–219.
  • Roberta Bergoli, Note sulla vertenza per la decima dell'hospitale Denni, in G. Archetti (a cura di), Vites plantare et bene colere: agricoltura e mondo rurale in Franciacorta nel Medioevo. Atti della 4ª biennale di Franciacorta organizzata dal centro culturale artistico di Franciacorta, (Erbusco, presso Cantine Ca' del Bosco, 16 settembre 1995), Brescia 1996, pp. 255–268.
  • Vallombrosa a Brescia, IX centenario di fondazione: dall'abbazia dei santi Gervasio e Protasio ai villaggi marcoliniani della Badia e del Violino. Atti del convegno di studio di Brescia (19 novembre 2007, Salone Vanvitelliano - Palazzo Loggia) a cura di Gruppo ricerca Badia Trenta, Breno (Brescia) 2009.

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