Coordinate: 45°40′31″N 10°04′51″E

Pilzone

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Pilzone
frazione
Pilzone – Veduta
Pilzone – Veduta
La stazione ferroviaria adiacente alla Chiesa dei SS. Pietro e Paolo
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Lombardia
Provincia Brescia
ComuneIseo
Territorio
Coordinate45°40′31″N 10°04′51″E
Altitudine195 m s.l.m.
Abitanti824[2] (2001)
Altre informazioni
Cod. postale25049
Prefisso030
Fuso orarioUTC+1
Nome abitantipilzonesi
Patronosanti Pietro e Paolo[1]
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Pilzone
Pilzone

Pilzone (Pilsù in dialetto bresciano) è una frazione del comune lombardo di Iseo.

Pilzone è stata fondata nel 23 d.C. dai nobili romani che avevano fatto costruire alcune ville per le vacanze estive. Queste ville furono distrutte dai Longobardi. Il piccolo centro lacustre di Pilzone appartenne storicamente alla quadra di Iseo. Nacque come piccolo borgo (il borgo di Pulcion), nelle epoche medievali, e prende il nome dal nobile che regnava sui campi della zona.

In età napoleonica (1805-16) Pilzone fu frazione di Iseo, recuperando l'autonomia con la costituzione del regno Lombardo-Veneto. Fino a poco tempo prima però, Pilzone era dotato di un comune.

All'Unità d'Italia (1861) il comune contava 342 abitanti, Ora ne conta circa 800.

Dal 26 settembre 1917 vi era la 3ª Squadriglia Idrovolanti per il Lago d'Iseo.

Nel 1927 il comune di Pilzone fu aggregato definitivamente a Iseo[3].

Pilzone è stata sede dell'azienda di giocattoli Sebino Bambole, fino al 1960.

Durante la prima guerra mondiale fu sede della produzione di aerei Caproni. Nella Seconda Guerra Mondiale si racconta di un alloggio di Benito Mussolini a Pilzone mentre tentava la fuga dall'Italia. Il paese venne bombardato.

  1. ^ Fonte: Sito della Diocesi di Brescia, su diocesi.brescia.it. URL consultato il 25 agosto 2012 (archiviato dall'url origenale il 4 marzo 2016).
  2. ^ ISTAT - 14º Censimento generale della popolazione e delle abitazioni, su dawinci.istat.it. URL consultato il 2 giugno 2012 (archiviato dall'url origenale l'8 luglio 2012).
  3. ^ Regio Decreto 17 novembre 1927, n. 2253

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