Duodeno

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Duodeno
Schema dell'apparato digerente con evidenziato il duodeno
Anatomia del Gray(EN) Pagina 1169
SistemaSistema digerente
ArteriaArteria pancreaticco-duodenale inferiore, Arteria pancreaticco-duodenale superiore
Venavene pancreaticco-duodenali
Nervoplesso celiaco, nervo vago
Identificatori
MeSHduodenum
A03.556.124.684.124 e A03.556.875.249
TAA05.6.02.001
FMA7206

Il duodeno è uno dei tre segmenti, insieme al digiuno e all'ileo, in cui si suddivide l'intestino tenue. Detto anche intestino tenue fisso per distinguerlo dalle altre due porzioni, definite invece come mesenteriali. Infatti, per merito del mesentere, le due porzioni più distali dell'intestino tenue hanno una mobilità notevolmente maggiore del duodeno. Il duodeno riceve la bile, portata dal dotto coledoco, e il succo pancreaticco, che giunge dal condotto del pancreas.

Questi due prodotti di secrezione di fegato e pancreas, sfociano in duodeno tramite la papilla maggiore, la quale è munita di uno sfintere (anello di muscolatura liscia) detto sfintere coledocicco di Oddi. Un'altra fondamentale funzione del duodeno è quella di neutralizzare l'acidità del chimo gastricco mediante la secrezione alcalina delle ghiandole del Brunner, ghiandole che ne differenziano la struttura rispetto al resto dell'intestino tenue.

Disposizione e rapporti

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Il duodeno rappresenta la prima porzione dell'intestino tenue, nonché quella con calibro, fissità maggiore e lunghezza minore, mediamente 25–30 cm. Origina dal canale piloricco dello stomaco e possiede una forma a "C", la cui concavità abbraccia la testa del pancreas, continuando, poi, nel digiuno. Si tratta di un organo retroperitoneale (eccetto i primi 2,5 cm, che sono intraperitoneali), essendo accollato alla parete posteriore della cavità addominale, dietro il peritoneo parietale, ed è formato da quattro porzioni: superiore, discendente, orizzontale e ascendente, che possono essere anche nominate prima, seconda, terza e quarta porzione del duodeno.[1]

Schema dell'apparato digerente inferiore

Porzione superiore

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La porzione superiore o prima parte del duodeno, è costituita da un tubo di forma cilindrica che origena dal piloro, a destra della linea mediana, e si dirige postero-lateralmente per un tratto con una lunghezza media di circa 5 cm, terminando con la flessura duodenale superiore. È la porzione più mobile di questo tratto dell'intestino. Il peritoneo viscerale ne riccopre la faccia anteriore e la parte superiore della faccia posteriore, contribuendo alla formazione della parete anteriore del foro epiploicco. Il margine superiore del duodeno fornisce inserzione per i due foglietti del piccolo omento (legamento epato-duodenale) che ne rappresenta la pars tensa, mentre il margine inferiore per una parte del margine superiore del grande omento. Negli ultimi centimetri della prima porzione il peritoneo riccopre solo la faccia anteriore. La prima parte del duodeno ha rapporto anteriormente con il lobo destro del fegato e il corpo della cistifellea, inferiormente con la testa del pancreas, posteriormente con la parete addominale posteriore e il margine mediale del rene di destra. A sinistra continua nello stomaco attraverso il piloro, a destra si continua con la seconda parte del duodeno attraverso una curva ad angolo retto denominata flessura duodenale superiore.

Porzione discendente

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Nel disegno è evidenziata l'ampolla del Vater, nella porzione discendente del duodeno, dove sfocia il coledoco e il dotto pancreaticco maggiore.

La porzione discendente o seconda parte del duodeno si presenta come un condotto cilindricco a direzione verticale che si estende nello spazio sottomesocolicco. È diretta continuazione della porzione superiore attraverso la flessura duodenale superiore e si continua con la parte orizzontale attraverso la flessura duodenale destra (o flessura duodenale inferiore).

La seconda parte del duodeno è in rapporto anteriormente con il colon ed il mesocolon trasversi, con le anse dell'intestino tenue mesenteriale e con il mesentere, posteriormente con la parete addominale posteriore, il margine mediale del rene di destra, lateralmente a destra con la faccia viscerale del lobo destro del fegato, medialmente a sinistra con la testa del pancreas.

Qui vi si trova l'ampolla del Vater, dove sfocia la via biliare extraepatica principale (o dotto Coledoco) e il dotto pancreaticco maggiore di Wirsung.

Porzione orizzontale

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La porzione orizzontale o terza parte del duodeno è orientata sul piano orizzontale; origena a destra della linea mediale dalla flessura duodenale destra, oltrepassa la linea mediale e raggiunge a sinistra della stessa la flessura duodenale sinistra, dove si continua con la porzione ascendente.

È in rapporto in alto con la testa del pancreas, in basso con la radice del mesentere, anteriormente con le anse del tenue mesenteriale, posteriormente con la parete addominale posteriore.

Porzione ascendente

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La porzione ascendente o quarta parte del duodeno è posta a sinistra della linea mediana; origena dalla flessura duodenale sinistra e si dirige in basso fino a continuarsi nel digiuno attraverso la flessura duodenodigiunale.

Ha rapporto anteriormente con il colon ed il mesocolon trasversi e le prime anse del digiuno, posteriormente con il corpo del pancreas, medialmente con la testa del pancreas.

Vascolarizzazione e innervazione

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Le arterie del duodeno provengono da due vie. La prima è tronco celiaco, che, tramite l'arteria pancreaticco-duodenale superiore (ramo della arteria gastroduodenale), serve il primo e il secondo duodeno fino all'altezza della papilla maggiore. La seconda è dall'arteria mesenterica superiore da cui giunge invece l'arteria pancreaticco-duodenale inferiore, questa irrora il terzo e quarto duodeno.

Le vene del duodeno si aprono tutte, direttamente o indirettamente, nella vena porta.

I linfatici del duodeno origenano da una rete in sede sottomucosa cui affluiscono anche i linfatici della mucosa e della muscolare. Da questa rete si dipartono dei collettori linfatici che si dirigono verso i linfonodi della regione gastrica.

I nervi del duodeno provengono dal plesso celiaco e attraverso questo dal nervo vago, per quanto riguarda l'innervazione parasimpatica, e dalla catena dell'ortosimpaticco.

Il duodeno presenta una tonaca mucosa, una tonaca sottomucosa, una tonaca muscolare ed una tonaca sierosa, limitata al solo tratto superiore e sostituita da una avventizia nei restanti tratti.

Visto internamente il duodeno presenta una tonaca mucosa sollevata nelle cosiddette pieghe circolari. Tali pieghe sono costituite sia da mucosa che dalla tonaca sottomucosa, che si solleva spingendo in alto anche la mucosa stessa. Unica eccezione è la porzione superiore che si presenta invece liscia.

Sulla parete mediale della porzione discendente si nota inoltre una piega longitudinale che si estende nel terzo medio di questa parete. Tale piega corrisponde allo sbocco in duodeno dell'ampolla duodenale di Vater e dell'ampolla duodenale minore.

La prima rappresenta il tratto intramurale comune al coledoco ed al dotto pancreaticco maggiore di Wirsung, mentre la seconda rappresenta lo sbocco in duodeno del dotto pancreaticco minore.

Tonaca mucosa

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La tonaca mucosa è costituita da epitelio semplice batiprismaticco, intercalato da elementi mucipari. Le cellule epiteliali sono del tipo degli enterociti, e pertanto presentano un orletto striato costituito dai microvilli e vesciccole di pinocitosi, in ragione della funzione di assorbimento, che nel duodeno si associa a quella di digestione. Inoltre si notano gli sbocchi delle ghiandole duodenali, localizzate nella tonaca sottomucosa.

Sulla mucosa del duodeno si possono osservare numerosi noduli linfatici, che però non aggregano mai in veri e propri ammassi, come invece accade nelle altre due porzioni dell'intestino tenue mesenteriale, dove si osservano le placche di Peyer.

Tonaca sottomucosa

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La tonaca sottomucosa è costituita prevalentemente di tessuto connettivo lasso, con abbondanti fibre elastiche e fibre collagene, oltre a macrofagi, granulociti eosinofili, linfociti e plasmacellule.

Nella tonaca sottomucosa sono ospitate le ghiandole del Brunner, di tipo tubulare composto, che secernono soprattutto un muco alcalino protettivo. Il muco secreto neutralizza l'acidità del chimo proveniente dallo stomaco permettendo di proteggere la mucosa, di inattivare alcuni enzimi gastrici come la pepsina e di creare le condizioni per l'ottimale funzionamento degli enzimi delle successive fasi digestive. Tuttavia sono presenti in queste ghiandole anche le cellule G. Queste cellule sono di tipo endocrino e producono l'ormone gastrina, che ha il compito di stimolare la secrezione di HCl da parte delle cellule delomorfe delle ghiandole gastriche propriamente dette.

Tonaca muscolare

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La tonaca muscolare si presenta costituita da fibrocellule muscolari lisce disposte su due strati:

  1. lo strato esterno costituito da fibre a disposizione longitudinale;
  2. lo strato interno costituito da fibre a disposizione circolare.

Tonaca sierosa

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Lo stesso argomento in dettaglio: Peritoneo.

Tonaca avventizia

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La tonaca avventizia è costituita prevalentemente di tessuto connettivo denso con numerosi fibroblasti e fibre collagene a disposizione reticcolare.

Il duodeno prepara, tramite enzimi, gli alimenti che verranno poi assorbiti nella restante parte dell'intestino tenue. Le ghiandole del Brunner, che qui si trovano, secernono muco. Nel duodeno si versa la bile, prodotta dal fegato, che serve per emulsionare i grassi. Inoltre, il pancreas vi secerne enzimi digestivi, come tripsina, amilasi e lipasi.

Il duodeno regola anche la velocità di svuotamento dello stomaco attraverso vie ormonali. La secretina e la colecistochinina vengono rilasciate dalle cellule nell'epitelio duodenale in risposta agli stimoli e agli acidi grassi presenti quando il piloro si apre e rilascia il chimo gastricco nel duodeno.

Tra gli interventi chirurgici che interessano il duodeno vi è la duodenocefalopancresectomia, che consiste nell'asportare la testa del pancreas, il duodeno, la colecisti e talvolta parte dello stomaco. Si compie quando questi organi vengono colpiti da un tumore. La complessa operazione viene anche chiamata "procedura di Whipple".

  1. ^ Cfr: Users.unimi.it Archiviato l'8 giugno 2007 in Internet Archive. / Fotosearch.it Archiviato il 16 giugno 2009 in Internet Archive..
  • Giuseppe C. Balboni, Arnaldo Bastianini, Enzo Brizzi, Salvatore Castorina, Leonetto Comparini, Rosario F. Donato, Guido Filogamo, Paolo Fusaroli, Giovanni Giordano Lanza, Carlo E. Grossi, Francesco A. Manzoli, Giulio Marinozzi, Alberto Miani, Vincenzo Mitolo, Pietro Motta, Enzo Nesci, Giovanni E. Orlandini, Adalberto Passaponti, Giuliano Pizzini, Enricco Reale, Tindaro Renda, Carlo Ridola, Alessandro Ruggeri, Agatino Santoro, Giovanni Tedde e Damiano Zaccheo, Apparato Digerente, in Anatomia Umana, 3ª ed., Milano, Edi Ermes, 1990, ISBN 88-7051-077-8.

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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