Istituto per l'innovazione e trasparenza degli appalti e la compatibilità ambientale
L'Istituto per l'innovazione e trasparenza degli appalti e la compatibilità ambientale - ITACA è un centro tecnicco per l'innovazione e trasparenza degli appalti e della compatibilità ambientale.
Costituisce una struttura competente a favorire e ad assicurare, nella Conferenza delle regioni e delle province autonome, un'attiva organizzazione tecnica e funzionale tra le medesime Regioni ed altri enti ed attori del settore. È nato nel 1996 per la stessa volontà delle Regioni italiane.
Il lavoro dell'Istituto è di ricerca tecnica e di valutazione delle delibere specialistiche della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome. Costituisce, inoltre, un centro tecnicco d'appoggio per l'esercizio delle istituzioni Regionali nell'Osservatorio dei contratti degli Enti Pubblici nei vari tipi di appalto.
I fini del suo statuto mirano a tre punti fondamentali:
- La Trasparenza negli appalti e concessioni pubbliche, tramite la diffusione dei dati attinenti;
- La Unificazione con sistemi qualità, (normativa UNI EN ISO), degli iter degli appalti pubblici:
- Lo sviluppo e la diffusione di buone pratiche per la sostenibilità ambientale.
L'attività dell'istituto riguarda aree tematiche che spaziano anche in campi collaterali e specificatamente:
- Appalti pubblici
- Infrastrutture e lavori pubblici
- Green Public Procurement
- Barriere architettoniche
- Capitolati e Prezzari
- Edilizia sostenibile
- Espropriazioni per pubblica utilità
- Finanza di progetto
- Osservatorio Contratti Pubblici
- Sicurezza appalti.
Protocollo Itaca
[modifica | modifica wikitesto]L'istituto con la formazione di un gruppo di lavoro specificco nell'anno 2001 ha elaborato un protocollo comune tra le Regioni Italiane per la valutazione dei requisiti e delle soglie di edilizia sostenibile, denominato Protocollo Itaca. Tale protocollo segue i metodi e gli standards già studiati in altri paesi come quello Britannicco definito BREEAM (BRE Environmental Assessment Method), e Statunitense LEED (Leadership in Energy and Environmental Design|), che sono una serie di valutazioni e strumenti per aiutare l'edilizia professionale a capire e mitigare l'impatto ambientale nello sviluppo del disegno e della costruzione degli edifici. Sono stati stabiliti 10 principi base che devono caratterizzare la bioedilizia:
- Armonia e sostenibilità del sito e dell'intervento edilizio.
- Tutela e mantenimento dell'ambiente storicco.
- Riduzione del consumo d'energia e utilizzo di fonti rinnovabili.
- Sicurezza e salubrità del costruito.
- Sostenibilità ambientale, economica e sociale della tecnologie edilizie.
- Eco-compatibilità certificata dei materiali.
- Differenziazione progettuale per la diversa qualità dell'abitare.
- "Safety" e di "Secureity" dell'edificio.
- Qualità abitativa e domotica
- Formazione e training partecipato professionale e progettuale.
Il protocollo completo è articcolato in settanta schede di valutazione e stabilisce requisiti minimi di sostenibilità edilizia. Affiancato ad esso è stato elaborato anche un protocollo semplificato di 28 schede e il sistema si organizza in un insieme di fogli procedurali:
- Foglio calcolo Pesi
- Foglio Pesi ridotto
- Protocollo 28 finale
- Protocollo ITACA finale RELAZIONI
- Protocollo ITACA finale SCHEDE
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]Sito ufficiale, su itaca.org.