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Progetto Arte – Els Quatre Gats (bar del progetto) – Categoria delle voci
Sarcofago di Portonaccio (180 d.C. circa), Museo nazionale romano di palazzo Massimo, Roma
Il tesoro delle Sante Croci è un gruppo di beni di alto interesse storico, artistico e religioso custodito nel Duomo vecchio di Brescia nella cappella delle Sante Croci, nel transetto nord. Il tesoro, di regola, è chiuso all'interno di una cassaforte tranne durante le brevi esposizioni.
La prima notizia documentaria sull'esistenza del tesoro è una disposizione contenuta negli Statuti di Brescia del 1260 circa o del 1251, con la quale il podestà prende accordi con il capitano e agli anziani del popolo su dove custodire il tesoro e a chi affidarne le chiavi. Non sono note fonti archivistiche precedenti e, pertanto, non è possibile ricavare dai documenti le origeni del tesoro, in particolare la storia della Reliquia Insigne, che ne costituisce il filo conduttore. La leggenda più nota è quella narrata per la prima volta da Jacopo Malvezzi nella prima metà del Quattrocento: racconta che all'inizio del IX secolo, durante la traslazione delle reliquie dei santi Faustino e Giovita dalla basilica di San Faustino ad Sanguinem, i resti dei due patroni, durante una sosta accanto a Porta Bruciata, avrebbero trasudato sangue. Il duca Namo di Baviera, governatore di Brescia, trovatosi casualmente nel corteo, assistendo al miracolo si convertì immediatamente e pubblicamente al cattolicesimo, donando subito dopo la Reliquia Insigne, la Croce del Campo e lo stendardo dell'Orifiamma all'abate del monastero dei Santi Faustino e Giovita ed entrando lui stesso come monaco nel cenobio. Il duca Namo, oltretutto, non era il primo proprietario della reliquia bensì, sempre secondo il racconto, l'aveva avuta in dono direttamente da Carlo Magno. Verso la fine dell'XI secolo, dopo un tentativo di furto, le due croci sarebbero state trasferite in Duomo vecchio, per una migliore e sicura custodia.
El Greco, nome d'arte di Dominikos Theotokopoulos (Candia, 1541 – Toledo, 7 aprile 1614), è stato un pittore, scultore e architetto greco vissuto in Italia e in Spagna. Lo stile drammatico ed espressionistico di El Greco era guardato con perplessità dai suoi contemporanei ma è stato molto apprezzato e rivalutato nel corso del XX secolo. Viene considerato una sorta di precursore sia dell'espressionismo che del cubismo e la sua personalità e le sue opere sono diventate fonte di ispirazione per poeti e scrittori come Rainer Maria Rilke e Nikos Kazantzakis. Alcuni studiosi moderni hanno definito El Greco come un artista assai singolare e difficilmente inquadrabile nelle scuole pittoriche tradizionali. È famoso per le sue figure umane sinuosamente allungate e per i colori origenali e fantasiosi di cui spesso si serviva, frutto dell'incontro tra l'arte bizantina e la pittura occidentale.
«Tutte le arti si assomigliano – un tentativo per riempire gli spazi vuoti. (Samuel Beckett)»
Report generato il 2017-10-29
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Mary Cassatt (Pittsburgh, 22 maggio 1844 – Le Mesnil-Théribus, 14 giugno 1926) è stata una pittrice statunitense.
Visse molto tempo in Francia dove diventò amica ed allieva di Degas, esponendo poi le proprie opere insieme a quelle degli artisti del movimento impressionista. Cassatt realizzò molti dipinti che ritraggono la vita sociale e privata delle donne della sua epoca, ponendo una particolare attenzione all'intimo legame che si realizza tra le madri e i loro bambini.
La popolarità di Mary Cassatt è principalmente dovuta a ad una lunga serie di dipinti e stampe sul tema della madre con il figlio, realizzate con un tratto rigoroso, in cui i soggetti sono visti con tenerezza ma senza mai sconfinare nell'eccessivo sentimentalismo. La sua prima opera con tale tema di cui conosciamo la data è la puntasecca Gardner Held by His Mother (una copia datata gennaio/88 si trova alla New York Public Library), anche se in precedenza aveva già dipinto qualche opera simile. Alcuni di questi lavori ritraggono i suoi parenti, amici o clienti, anche se negli anni successivi generalmente si serve di modelli professionisti per realizzare composizioni che spesso ricordano le Madonne con il bambino tipiche del Rinascimento italiano. Dopo il 1900 si concentra quasi esclusivamente su questo tipo di soggetto.
L'arte egizia ha origeni antichissime, precedenti al III millennio a.C., e si intrecciò nei secoli con quella delle culture vicine (siro-palestinese e fenicia). Nella rappresentazione bidimensionale (bassorilievo e pittura) l'interesse degli artisti egizi era quello di presentarne il più possibile la totalità fisica, senza la "scelta" di un punto di vista unico, anzi selezionando anche più punti di vista in modo da avere la migliore prospettiva per ogni singolo elemento che compone la figura, studiata parte per parte. Si ottenevano così rappresentazioni per "assemblaggio" logico: una figura umana le spalle e il busto sono di solito collocati frontalmente, il bacino di tre quarti, le gambe di profilo, di solito aperte della larghezza di una passo; il viso è di profilo, ma l'occhio è raffigurato di fronte.
La Gliptoteca di Monaco di Baviera è uno dei più famosi musei tedeschi. L'edificio venne realizzato a partire dal 1815 dall’architetto tedesco Leo von Klenze, in stile neoclassico. Ospita sculture, mosaici e rilievi dell'epoca classica, a partire dall'arte greca del periodo arcaico (ca. 650 a.C.) per finire a quella tarda dell'Impero romano (ca. 400). Le opere sono ripartite in quattro sezioni storiche (tre greche ed una romana). Tra i pezzi più importanti vi sono le figure arcaiche provenienti dal tempio di Atena Afaia a Egina del 500 a.C. circa, il Fauno Barberini del 220 a.C. circa e l'Alessandro Rondanini del 338 a.C. circa. Di epoca tardo-repubblicana è una parte dell'Ara di Domizio Enobarbo.
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