Germano Sartelli
Germano Sartelli (Imola, 31 gennaio 1925 – Imola, 8 settembre 2014[1]) è stato uno scultore italiano.
Biografia
modificaFrequenta un corso di intaglio del legno tenuto negli anni trenta e quaranta da Gioachino Meluzzi[2]. La firma delle sue opere è da sempre l'utilizzo di materiali riciclati che vanno dalle pagine di giornali, a fili metallici e legname[3].
Nel dopoguerra Sartelli fu insegnante nel laboratorio artistico presso l'Ospedale psichiatrico provinciale Luigi Lolli di Imola. Negli anni 1950 diede vita a un progetto per insegnare la pittura ai degenti, le cui creazioni furono esposte in una mostra a Imola nel 1954: fu la prima volta in Italia. L'esperienza pioniera dell'arteterapia fu narrata anche in un documentario del 2006.[4]
La sua prima mostra, che si tenne nel 1958, fu organizzata da Dino Gavina al Circolo di Cultura a Bologna con la presentazione di Maurizio Calvesi.[5]
Nel 1962 gli venne conferito il premio per la scultura dal Ministero della Pubblica Istruzione. Nel 1964 espose alla XXXII Biennale di Venezia[6] a cui fecero seguito numerose altre mostre, personali e non. Dal 1963 al 2009 le sue opere furono esposte per almeno una dozzina di volte alla Galleria de' Foscherari a Bologna, facendone la sua galleria di riferimento[7].
Nello stesso anno della sua morte, il 2014[8], uscì il film documentario scritto e diretto da Paolo Fiore Angelini Germano Sartelli. La forma delle cose, conversazioni nel quale l'artista si racconta[9].
Si sono occupati della sua opera, tra gli altri, Maurizio Calvesi, Andrea Emiliani, Claudio Spadoni e Roberto Daolio.[3] Il fondo archivistico è conservato al Museo San Domenico di Imola.[3]
Nel 2024, a dieci anni dalla morte, l'abitazione di Sartelli è stata inclusa nell'elenco delle «Case e studi delle persone illustri dell'Emilia-Romagna»[10].
Note
modifica- ^ È morto l'artista imolese Germano Sartelli, in Il Resto del Carlino, 8 settembre 2014. URL consultato il 9 settembre 2024.
- ^ Germano Sartelli Documentazione, su teknemedia.net, arskey. URL consultato l'8 giugno 2016 (archiviato dall'url originale il 30 giugno 2016).
- ^ a b c Germano Sartelli, su arteromagna.it, Centro documentazione arti moderne e contemporanee in Romagna. URL consultato l'8 giugno 2016.
- ^ Cesare Secchi, Cinema & Follia: 1115 film e audiovisivi sulla malattia mentale ricercabili per parola chiave, Guaraldi, 2015, p. 182, ISBN 978-88-6927-137-3.
- ^ Renzo Orsini, Dino Gavina: ultrarazionale, ultramobile, Compositori, 1998, pp. 28–, ISBN 978-88-7794-137-4.
- ^ Enrico Morsiani, Germano Sartellil. Rifare il mondo, su flashartonline.it, Flash Art Italia. URL consultato l'8 giugno 2016.
- ^ Germano Sartelli, su defoscherari.com, Galleria De' Foscherari. URL consultato l'8 giugno 2016.
- ^ Paola Naldi, È morto Germano Sartelli, l'artista che ha dato voce alla natura e agli emarginati, su bologna.repubblica.it, La Repubblica, 8 settembre 2014. URL consultato l'8 giugno 2016.
- ^ Giacomo Casadio, Germano Sartelli - il film, su ilnuovodiario.com, Il nuovo diario Messaggero. URL consultato l'8 giugno 2016.
- ^ Case e studi delle persone illustri riconosciuti dalla Regione Emilia-Romagna, su patrimonioculturale.regione.emilia-romagna.it, 16 agosto 2024.
Bibliografia
modifica- G. Asioli Martini (a cura di), Artisti imolesi alle Biennali di Venezia. Dipinti, sculture, ceramiche e disegni, Imola, 2010.
- M. Bartoli e G. Savini, L'atelier. Germano Sartelli e i laboratori di arteterapia all'ospedale psichiatrico di Imola, Imola, Fondazione Cassa di Risparmio di Imola, 2006.
- R. Pajano e C. Spadoni (a cura di), Germano Sartelli 1954–1994, catalogo della mostra alla Pinacoteca Comunale di Imola, Bologna, 1994.
- Roberto Pasini (a cura di), L'informale italiano: pittura di segno e di materia negli anni Cinquanta, Parma, La Galleria, 1997.
Altri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Germano Sartelli
Controllo di autorità | VIAF (EN) 266904826 · ISNI (EN) 0000 0000 3190 6519 · SBN RAVV016817 · LCCN (EN) n96118312 · GND (DE) 119414163 |
---|