Legge 22 luglio 1975, n. 382
La legge 22 luglio 1975, n. 382 è una legge ordinaria della Repubblica italiana importante nel processo di decentramento amministrativo italiano previsto dall'articolo 5 e dall'articolo 118 della Costituzione italiana.
Storia
modificaLa previsione legislativa trovò attuazione con il D.P.R. 24 luglio 1977, n. 616[1], che operò un ulteriore passo nel senso del decentramento amministrativo nei settori:
- assetto ed utilizzazione del territorio.
- ordinamento ed organizzazione amministrativa;
- polizia locale
- servizi sociali;
- sviluppo economico;
Il sistema sanitario pubblico venne poi riformato nel 1978 con l'istituzione del Servizio Sanitario Nazionale.
Contenuto
modificaLa legge si compone di 11 articoli, con cui si delega al Governo a decretare per completare il decentramento amministrativo dello Stato alle Regioni a Statuto ordinario, avviato con la Legge n. 281 del 1970.
Uno di questi decreti legislativi avrebbe dovuto riguardare il decentramento amministrativo a favore delle province, dei comuni e delle comunità montane. Inoltre la legge delegava il governo a decretare anche in materia di soppressione degli uffici statali, divenuti inutili a seguito del decentramento amministrativo.
Note
modificaBibliografia
modifica- Il federalismo fiscale, Eva Pföstl - 2008 - 197 pagine.
- Sabino Cassese, La regionalizzazione del 1977: un primo bilancio, in “Politica ed Economia”, 1977, n. 5, pp. 37–40.
Voci correlate
modificaCollegamenti esterni
modifica- Legge 22 luglio 1975, n. 382, in materia di "Norme sull'ordinamento regionale e sulla organizzazione della pubblica amministrazione."