Rain (The Beatles)

brano dei Beatles del 1966

Rain è un brano musicale dei Beatles, pubblicato nel Regno Unito come la facciata B del singolo Paperback Writer il 10 giugno 1966.

Rain
ArtistaThe Beatles
Autore/iJohn Lennon e Paul McCartney
GenerePop rock
Data1966

Descrizione

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L'ispirazione del pezzo venne a John Lennon richiamando un'esperienza positiva di alterazione della propria coscienza indotta da sostanze allucinogene, e infatti Rain suggerisce l'idea di superare le circostanze materiali che ci circondano per raggiungere uno stato trascendentale di coscienza[1].

Musicalmente, risalta il numero di Paul McCartney, che aveva messo da parte il fidato basso Höfner per inaugurare il nuovo basso Rickenbacker 4001, e quello di Ringo Starr alla batteria, una prova che Starr considera la propria migliore in assoluto[2]. Ma poiché l'idea e la registrazione del pezzo risalgono al periodo in cui il gruppo cominciava a essere incuriosito dall'uso degli effetti sonori riproducibili nelle incisioni in studio e ad acquisirne una certa familiarità – tecniche rintracciabili con evidenza nel contemporaneo album Revolver –, un peso significativo è costituito dagli accorgimenti tecnici che furono impiegati durante le registrazioni. Oltre agli artifici utilizzati per incidere il basso – spostando l'altoparlante di fronte allo strumento e utilizzandolo come microfono (tecnica usata anche per Paperback Writer)[3] – la base ritmica venne registrata a velocità accelerata e poi, in sede di riproduzione, fu rallentata così da fare assumere al brano «un'atmosfera sospesa, stordita»[4], e nei remix del 16 aprile il nastro fu riempito di ADT[5]. Infine, nella dissolvenza terminale del brano si sente un nastro scorrere al contrario. Non è definito se si trattò di un incidente oppure di una scelta deliberata, anche perché Lennon e George Martin, ognuno citando i propri ricordi, hanno sempre rivendicato con forza la paternità di quell'innovazione[1][6].

Formazione

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  1. ^ a b Steve Turner, La storia dietro ogni canzone dei Beatles, Tarab, Firenze 1997, pag. 104.
  2. ^ Avrebbe dichiarato il batterista: «Io mi conosco e so come suono, e il mio massimo è stato Rain.» In Mark Hertsgaard, A Day in the Life - La musica e l'arte dei Beatles, Baldini&Castoldi, Milano 1995, pag. 217.
  3. ^ Mark Lewisohn, Beatles - Otto anni ad Abbey Road, Arcana Editrice, Milano 1990, pag. 146.
  4. ^ Chris Ingham, Guida completa ai Beatles, Vallardi, Milano 2005, pag. 264.
  5. ^ L'ADT (Automatic Double Tracking o anche Artificial DT) è una tecnica di incisione che consiste nel raddoppiare la traccia registrata e quindi sovrapporre le due tracce con uno sfasamento di un quinto di secondo. Cfr. Ian MacDonald, The Beatles. L'opera completa, Mondadori, Milano 1994, pag. 471.
  6. ^ Mark Lewisohn, Beatles - Otto anni ad Abbey Road, Arcana Editrice, Milano 1990, pag. 147.

Collegamenti esterni

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