Trigezio
Trigezio (latino: Trygetius; fl. 423-452) è stato un politico romano di età imperiale, famoso per aver partecipato alla delegazione che convinse Attila a riportare i suoi Unni fuori dall'Italia.
Trigezio | |
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Comes rerum privatarum dell'Impero romano d'Occidente | |
Durata mandato | ? – 423 |
Monarca | Valentiniano III |
Dati generali | |
Professione | Funzionario |
Biografia
modificaTrigezio era probabilmente padre di Memmio Emilio Trigezio e Memmio Emilio Probo, dunque è verosimile che anche lui fosse chiamato Memmio Emilio.
Nel 423 è attestato nel ruolo di Comes rerum privatarum della corte occidentale.[1]
Nel 435 guidò la delegazione romana che concordò la pace tra Romani e Vandali, l'11 febbraio di quell'anno, a Ippona, in Africa.[2]
Nel 452 partecipò, assieme all'ex-console Gennadio Avieno e al vescovo di Roma Leone, alla delegazione che incontrò Attila, disceso in Italia con i suoi Unni, e lo convinse a ritirarsi. In questa occasione è definiti dalle fonti «vir praefectorius»;[3] potrebbe essere un titolo onorifico, o significare che aveva retto la prefettura, del pretorio o dell'Urbe.
Note
modifica- ^ Codice teodosiano XI 20.4.
- ^ Prospero d'Aquitania, s.a. 435.
- ^ Prospero d'Aquitania, s.a. 452.
Bibliografia
modifica- «Trygetius 1», PLRE II, p. 1129.