Maestà, che gli spiriti di queste parti sono più malagevoli a scacciare che quelli della Italia; nondimeno voglio fare un’altra sperienza. Farete adunque fare nella piazza di nostra Dama un palco grande, tanto che sopra vi possiate stare con tutta la corte vostra et col clero tutto della città; il qual palco voglio che sia apparato di drappi di seta et d’oro, et nel mezzo voglio che vi sia uno altare, et domenica prossima voglio che la maestà vostra col clero et co’ baroni tutti con real pompa et co’ricchi abbigliamenti di seta et d’oro venga sul detto palco, ove celebrata prima la messa, farete venire la damigella spiritata. Voglio oltre di ciò che dall’uno de’ canti della piazza insieme raunati siano li suonatori tutti di ogni sorte stormento, con gli stormenti loro, i quali quando io farò loro cenno col cappello mio voglio che tutti ad un tempo suonino, et suonando vengano al palco: le qual cose subito dal re ordinate furono. Venuta adunque la domenica, sendo il palco di personaggi ripieno et la piazza di popolo, cantata