Ecuba si scuote e lentamente si solleva.
ecuba
Su via, misera, il capo dal suolo,
la cervice solleva. Non c’è
piú Troia, non sono regina
piú di Troia. Se il Dèmone muta
la sorte, rasségnati. Naviga
secondo la rotta, secondo
la sorte: non volgere contro
corrente la prora di vita:
ai flutti del caso abbandónati.
Ahimè, ahimè!
Qual mi manca motivo di piangere,
me tapina? La patria ho perduta,
i figli, lo sposo. O degli avoli
supremo fastigio magnifico,
tu dunque eri nulla!
Che devo tacere? Che devo
non tacere? Che piangere? Oh misera,
o angosciosa postura in cui giacciono
le mie povere membra, su questo