Unione Sportiva Salernitana 1919: differenze tra le versioni

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Versione delle 00:53, 27 mar 2015

US Salernitana 1919
Calcio
File:Salernitana Logo.png
I granata
Segni distintivi
Uniformi di gara
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Casa
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Trasferta
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Terza divisa
Colori sociali Granata
SimboliIppocampo
Dati societari
CittàSalerno
NazioneBandiera dell'Italia Italia
ConfederazioneUEFA
Federazione FIGC
CampionatoLega Pro
Fondazione1919
Scioglimento1925
Rifondazione1927
Rifondazione2005
Rifondazione2011
Presidentecarica vacante[1]
AllenatoreBandiera dell'Italia Leonardo Menichini
StadioArechi
(31.300[2][3] posti)
Sito webwww.ussalernitana1919.it
Palmarès
Coppa Italia Lega Pro
Titoli nazionali2 Campionati di Serie B
3 Campionati di Serie C
1 Campionato di Serie C1
1 Campionato di Lega Pro Seconda Divisione
1 Campionato di Serie D
Trofei nazionali1 Coppe Italia Serie C/Lega Pro
1 Supercoppa di Lega di Seconda Divisione
Stagione in corso
Si invita a seguire il modello di voce

L'Unione Sportiva Salernitana 1919, detta comunemente Salernitana è una società calcistica italiana con sede a Salerno. Milita nel campionato di Lega Pro.

Fondata il 19 giugno 1919 da una cordata capeggiata da Matteo Schiavone,[4][5] nel corso della sua storia è stata rifondata per tre volte: nel 1927, in seguito ad un precedente scioglimento, nel 2005[6] e nel 2011 per motivi finanziari.[7][8]

L'attuale società fu infatti fondata come Salerno Calcio nel 2011 (aderendo all'art. 52.10 del regolamento federale), e riprese i segni distintivi della Salernitana a partire dal 2012.

Il colore ufficiale della Salernitana è il granata dal 1943[5] (esclusa la stagione 2011-2012 per ragioni giuridiche[7]), il suo simbolo è l'ippocampo dal 1949,[9] e la squadra disputa le proprie gare interne allo Stadio Arechi dal 1990.[10] Il club è di proprietà di Claudio Lotito e Marco Mezzaroma a partire dalla rifondazione del 2011.[7]

Ha partecipato due volte alla Serie A, nel 1947-1948 e nel 1998-1999 e durante tutta la sua storia si è assestata sui primi tre livelli del calcio nazionale: la Salernitana non ha mai concluso stagioni al di sotto del terzo livello nazionale, eccetto per le stagioni 2011-12 e 2012-13, in cui ripartì da serie minori a causa della rifondazione.[5]

Storia

Lo stesso argomento in dettaglio: Storia dell'Unione Sportiva Salernitana 1919.
Una formazione della Salernitana nel 1919: allenatore Giordano (a sinistra), portiere Matteo Schiavone (primo socio fondatore, a destra)

Fondata nel 1919 grazie ad alcuni soci capeggiati da Matteo Schiavone, ebbe come primo presidente Adalgiso Onesti.[11][12]

Il club esordì in campionato vincendo sul campo il proprio girone e successivamente a tavolino la finale del campionato di Promozione 1919-1920 contro il Brasiliano (squadra napoletana che vinse l'altro girone), in quanto gli incontri terminarono 5-0 in casa sia all'andata che al ritorno per i rispettivi padroni di casa, sicché occorse un terza finale ma per protesta i partenopei non si presentarono sul neutro di Nocera Inferiore, città situata nel salernitano, conferendo in questo modo la promozione in Prima Categoria alla Salernitana. Gli allora bianco-celesti si ritrovarono quindi nel massimo livello calcistico dell'epoca, ma non andarono mai oltre la fase regionale. Retrocessero durante la stagione 1921-1922, ma la fusione con lo Sporting Club Audax Salerno consentì alla Salernitana di mantenere la categoria.[13][11]

Nel 1922 nacque infatti la Salernitanaudax, sodalizio che per divergenze interne e problemi vari fermò l'attività nel 1925.[14][11] Tuttavia la Salernitana rinacque nel 1927 attraverso una fusione tra Campania e Libertas, ripartendo dal terzo livello.[15][11] Ottenne la prima promozione in Serie B nel 1937-1938, ma vi rimase per una sola stagione.[16]

Una formazione della Salernitana che vinse in Serie B 1946-47

Ottenne l'accesso ma fu in seguito esclusa dal girone finale per la promozione in B, a causa di una presunta infrazione nel 1941-1942 (rivelatasi aritmeticamente irrilevante ai fini dell'esito finale dello stesso campionato[17]), stagione in cui si mostrò sul campo meritevole della posizione ottenuta vincendo il campionato del proprio girone, che rivinse anche nella stagione successiva in cui ebbe accesso al girone finale giungendo seconda ed ottenendo così la promozione, allenata da Gipo Viani.[18][11] I campionati, per via della nota guerra in atto in quegli anni, furono sospesi e sostituiti da alcuni tornei regionali. La Salernitana vinse la Coppa della Liberazione e si classificò seconda al Campionato campano 1945.[19][11] Giocò poi nel Campionato misto Serie A/B 1945-1946 come squadra cadetta,[20][11] ed ottenne sul campo la promozione nella Serie A 1947-1948 sotto la presidenza di Domenico Mattioli e nuovamente allenata da Gipo Viani, in collaborazione di calciatori come Antonio Valese, Elio Onorato, Sebastiano Vaschetto, Carmine Iacovazzo, Vincenzo Margiotta.[21][11]

Prima della sfida Salernitana-Triestina di Serie A 1947-48

Sempre con Viani disputò la massima serie, in cui si fece conoscere positivamente attraverso il rivoluzionario schema di gioco del Vianema (ideato da Antonio Valese che lo suggerì all'allenatore facendolo conoscere in tutta Italia e da cui ebbe origine l'odierno catenaccio italiano), con cui ottenne preziosi pareggi e vittorie che soltanto per un punto non le consentirono di salvarsi. Tuttavia la retrocessione di quella Salernitana fu un argomento controverso, giacché alcune fonti sottolineano come la Roma di quegli anni fosse stata favorita dall'arbitro Vittorio Pera nella sfida per la salvezza con la compagine di Salerno.[22][11]

Seguirono poi otto anni di militanza in Serie B,[11] fino a quando non retrocesse in Serie C nella stagione 1955-1956.[23][11] Il 28 aprile 1963, durante la partita Salernitana-Potenza morì il primo spettatore in uno stadio italiano: Giuseppe Plaitano, colpito accidentalmente da un proiettile sparato in aria da un poliziotto nel tentativo di placare una rissa in campo scaturita anche per questioni legate alla partita, ma anche per l'ira dei tifosi provocata dall'eccessiva vigoria con cui fu placato l'iniziale invasore solitario.[24][11][25]

Nella stagione di Serie C 1965-1966 il club campano ottenne nuovamente la promozione in Serie B sotto la direzione di Domenico Rosati, ma la permanenza nel secondo livello nazionale durò nuovamente una sola stagione.[26][11] Seguirono poi 23 anni consecutivi di terza serie,[11] e nella Serie C1 1989-1990 infine la squadra granata ottenne la promozione nel campionato cadetto, sotto la presidenza di Giuseppe Soglia, la guida tecnica di Giancarlo Ansaloni e con in campo il capitano Agostino Di Bartolomei.[27][11]

File:Salernitana89-90.jpg
Una formazione della vittoriosa stagione 1989-90 insieme ad uomini dello staff tecnico

Anche questa volta la permanenza in B durò per un solo campionato,[28][11] ma con l'arrivo dell'allenatore Delio Rossi i campani tornarono pochi anni dopo in Serie B ottenendo la promozione nel campionato 1993-94 anche grazie ai gol di Giovanni Pisano.[29][11] Successivamente, durante la presidenza di Aniello Aliberti fu nuovamente Serie A al termine di un campionato che vide di nuovo Delio Rossi in panchina. Grazie alla coppia-gol composta da Marco Di Vaio ed Edoardo Artistico, nonché altri uomini come i difensori Ciro Ferrara e Vittorio Tosto, i fratelli Giacomo e Giovanni Tedesco ed il capitano Roberto Breda a centrocampo, capaci di costituire una rosa competitiva, la squadra concluse al primo posto finale. Nella Serie A 1998-1999 retrocesse per un solo punto, e la stagione si concluse tragicamente per alcuni tifosi: Enzo, Ciro, Peppe e Simone che morirono in treno a causa di un incendio durante il viaggio di ritorno dopo aver assistito all'incontro in trasferta dell'ultima gara di campionato.[11]

La Salernitana tornò in Serie B, e dopo le prime stagioni in cui si propose tra le candidate per la promozione, si piazzò ventesima nel 2002-2003 ma non retrocesse per via del Caso Catania. Nell'estate del 2005 tuttavia il club venne radiato dal professionismo per inadempienze finanziarie,[11] anche se il presidente Aliberti ed altre figure nel mondo del calcio hanno sostenuto che quella Salernitana sarebbe stata eventualmente in grado di rateizzare il pagamento dei debiti.[30][31][32] In ogni caso, dopo una breve parentesi in Terza Categoria la società, nel corso del girone di andata venne messa in liquidazione fallimentare. Nel frattempo a Salerno nacque tramite lodo Petrucci una nuova società che ripartì dalla Serie C1, ed ottenne la promozione in seconda serie nel campionato di Serie C1 2007-2008 anche grazie alle reti di Arturo Di Napoli.

Salernitana-Cosenza 2014-15

La società in seguito acquisì i beni immateriali della precedente Salernitana, fra cui il marchio con l'ippocampo, ma retrocesse nuovamente in terza serie al termine del campionato di Serie B 2009-2010. Dopo aver lottato fino ai play off, la Salernitana 2010-2011 infine non ottenne la promozione, ed anzi fu poi costretta a scomparire in quanto la società fallì per debiti.[11]

Il calcio salernitano ripartì dalla Serie D 2011-2012 attraverso il Salerno Calcio, che venne fondato da Claudio Lotito e Marco Mezzaroma. Il sodalizio, che nella stagione successiva divenne Salernitana attraverso l'acquisizione dei beni immateriali utilizzati dalle società precedenti, ottenne due promozioni consecutive entrambe con Carlo Perrone allenatore. Conquistò inoltre la Supercoppa di Lega di Seconda Divisione nel 2012-2013 e, con in panchina Angelo Gregucci la Coppa Italia Lega Pro 2013-2014.[11]

Cronistoria

Cronistoria dell'Unione Sportiva Salernitana 1919

Secondo turno eliminatorio della Coppa Italia.
Primo turno eliminatorio della Coppa Italia.
Terzo turno eliminatorio della Coppa Italia.
Sedicesimi di finale della Coppa Italia.

Secondo turno eliminatorio della Coppa Italia.
Sedicesimi di finale della Coppa Italia.

Secondo turno della Coppa Italia.

Secondo turno della Coppa Italia.

Fase a gironi della Coppa Italia Semiprofessionisti.
Fase a gironi della Coppa Italia Semiprofessionisti.
Fase a gironi della Coppa Italia Semiprofessionisti.
Fase a gironi della Coppa Italia Semiprofessionisti.
Ottavi di finale della Coppa Italia Semiprofessionisti.
  • 18 luglio 1977 - Il club si trasforma in società per azioni e cambia denominazione in Salernitana Sport.[33]
  • 1977-1978 - 6ª nel girone C della Serie C. Ammessa nel nuovo campionato di Serie C1.
Fase a gironi della Coppa Italia Semiprofessionisti.
Sedicesimi di finale della Coppa Italia Semiprofessionisti.

Finalista nella Coppa Italia Semiprofessionisti.
Quarti di finale della Coppa Italia Semiprofessionisti.
Quarti di finale della Coppa Italia Serie C.
Primo turno della Coppa Italia.
Sedicesimi di finale della Coppa Italia Serie C.
Ottavi di finale della Coppa Italia Serie C.
Fase a gironi della Coppa Italia Serie C.
Primo turno della Coppa Italia.
Sedicesimi di finale della Coppa Italia Serie C.
Ottavi di finale della Coppa Italia Serie C.
Fase a gironi della Coppa Italia Serie C.
Sedicesimi di finale della Coppa Italia Serie C.

Semifinale della Coppa Italia Serie C.
Primo turno della Coppa Italia.
Primo turno della Coppa Italia.
Sedicesimi di finale della Coppa Italia Serie C.
Quarti di finale della Coppa Italia Serie C.
Primo turno della Coppa Italia.
Semifinale della Coppa Italia Serie C.
Primo turno della Coppa Italia.
Primo turno della Coppa Italia.
Quarti di finale della Coppa Anglo-Italiana.
Primo turno della Coppa Italia.
Primo turno della Coppa Italia.
Sedicesimi di finale della Coppa Italia.

Fase a gironi della Coppa Italia.
Ottavi di Finale della Coppa Italia.
Fase a gironi della Coppa Italia.
Fase a gironi della Coppa Italia.
Secondo turno della Coppa Italia.
  • 2004-2005 - 13ª in Serie B. A fine stagione, viene esclusa dalle competizioni professionistiche successive per dissesto economico-finanziario.
Secondo turno della Coppa Italia.
Primo turno della Coppa Italia.
Primo turno della Coppa Italia Serie C.
Fase a gironi della Coppa Italia Serie C.
Finalista di Supercoppa di Lega di Serie C1.
Ottavi di finale della Coppa Italia.
  • 20 luglio 2009 - Il sodalizio acquisisce i beni immateriali della precedente società, assumendone l'identità.

Terzo turno della Coppa Italia.
  • 2010-2011 - 4ª nel girone A della Lega Pro Prima Divisione. Perde la finale play-off contro il Verona. A fine stagione, viene esclusa dalle competizioni professionistiche successive per dissesto economico-finanziario.
Primo turno della Coppa Italia.
Primo turno della Coppa Italia Lega Pro.
  • 26 luglio 2011 - A seguito dell'esclusione, viene fondato il Salerno Calcio che aderisce all'art. 52.10 NOIF e viene iscritto in Serie D.
  • 2011-2012 - 1° nel girone G della Serie D. Promosso in Lega Pro Seconda Divisione.
Turno preliminare della Coppa Italia Serie D
Semifinale della Poule Scudetto.
  • 12 luglio 2012 - Il sodalizio acquisisce i beni immateriali della Salernitana Sport, assumendone l'identità e cambiando la ragione sociale in Unione Sportiva Salernitana 1919.
  • 2012-2013 - 1ª nel girone B della Lega Pro Seconda Divisione. Promossa in Lega Pro Prima Divisione.
Vince la Supercoppa di Lega di Seconda Divisione (1º titolo).
Fase a gironi della Coppa Italia Lega Pro.
Vince la Coppa Italia Lega Pro (1º titolo).
Primo turno di Coppa Italia.
Primo turno di Coppa Italia.
Ottavi di finale di Coppa Italia Lega Pro.

Colori e simboli

Lo stesso argomento in dettaglio: Colori e simboli dell'Unione Sportiva Salernitana 1919.

Colori

La Salernitana ha inizialmente e prevalentemente indossato il bianco-celeste a righe verticali per molti anni dalla fondazione al 1943, mentre il granata giunse in via definitiva proprio a partire dal 1943. A cominciare da quella data, solo per la stagione 2011-2012 il primo sodalizio salernitano si tinse in modo diverso, per questioni legate ai diritti sull'uso dei segni distintivi della Salernitana.

Salernitana 1978-79: la divisa granata con ippocampo racchiuso in un cerchietto bianco
File:Salernitana Logo.png Evoluzione storica di colori e denominazioni
Periodo Colori Denominazione
1919-1922 Unione Sportiva Salernitana
1922-1925 Società Sportiva Salernitanaudax
1927-1929 Unione Sportiva Fascista Salernitana
1929-1943
1943-1977 Unione Sportiva Salernitana
1977-2005 Salernitana Sport
2005-2011 Salernitana Calcio 1919
2011-2012 Salerno Calcio
2012-oggi Unione Sportiva Salernitana 1919

Simboli ufficiali

Stemma

Il simbolo della Salernitana è per antonomasia l'ippocampo. Venne adottato nel 1949, quando apparve per la prima volta sulle magliette della squadra. La scelta del simbolo venne dal pittore e professore salernitano Gabriele D'Alma che ne disegnò una prima versione. Lo stemma non sempre è apparso sulle magliette di gioco: nella maggior parte dei casi serviva a rappresentare il logo della società (che ha variato forma diverse volte), ma non vi è traccia di esso fino alla fine degli anni 1970, quando comparve un cerchietto bianco con un ippocampo intero color granata al suo interno.[9]

L'ippocampo fu stilizzato nel 1986 a Dallas dal grafico americano Jack Lever, il quale fu disegnato solo nella sua parte superiore, bagnato dalle onde marine e sormontato da cinque bastioni rievocanti le fortificazioni longobarde e normanne. Alla destra dell'ippocampo vi è una piccola stella con otto punte: ricorda il Follaro, antica moneta della Zecca di Salerno.[9]

Nel torneo di Serie B 1999-2000 il logo della Salernitana cambiò leggermente: non vi è più la torre, ma uno scudetto granata che racchiude l'ippocampo e il Follaro, con sotto l'anno di fondazione 1919. Questo stemma fu utilizzato fino al 2005, anno in cui la Salernitana Sport venne esclusa dai campionati FIGC. Nonostante le varie rifondazioni, che hanno impedito l'utilizzo del marchio in alcuni anni, questo simbolo è ancora oggi utilizzato dalla società e dalla squadra.

Inno

Il primo inno ufficiale della Salernitana,[34] il cui titolo è Il potere deve essere granata,[35] nasce nel 2007 dal cantante e musicista salernitano Sandro Scuoppo, il quale lo presenta per la prima volta a Salerno in Piazza della Libertà nel corso della presentazione ufficiale (aperta al pubblico e stracolma di sostenitori entusiasmati dai nuovi acquisti, come ad esempio Arturo Di Napoli) della nuova rosa della squadra, mentre la nuova società sorta nel 2011 non possiede ancora un inno ufficiale.

Mascotte

Ippo e Granatiello sono stati la mascotte della Salernitana in due periodi distinti, sorti per operazioni pubblicitarie e di marketing.

Ippo nacque da un'idea della Salernitana Sport di Aniello Aliberti nella stagione 1999-2000, secondo una precisa strategia di marketing che si svilupperà mediante l'apertura del primo Salernitana Store. In quel periodo con il nome "Ippo" veniva identificato sia il cavalluccio marino raffigurato sul logo a scudo (che era stato appena realizzato e che aveva sostituito il precedente logo con la "torre" e le onde marine), sia la mascotte presente allo Stadio Arechi, utilizzata anche come pupazzetto in vendita nel primo Salernitana Store.[9]

Nel 2005 la società storica della Salernitana sarà sostituita dalla neonata Salernitana Calcio 1919, società che inizialmente non ha nessun tipo di legame con la precedente, la quale nella stagione di Serie B 2007-2008 si forgerà di una nuova mascotte concessa dallo sponsor di quella stagione: Interauto Citroën. Tale sponsor offrirà Granatiello, un leone antropomorfo con indosso la maglia della Salernitana n. 10.[36]

Strutture

Stadio

Lo Stadio Arechi visto dall'interno

L'attuale stadio della Salernitana, sito in Via Allende prende il nome da Arechi II, principe longobardo sotto il quale l'antica Salerno visse un periodo di grande fioritura. La nuova struttura venne inaugurata nel settembre del 1990, in coincidenza del ritorno dopo 23 anni della Salernitana nella serie cadetta contro il Padova (partita pareggiata per 0-0). Il terreno di gioco misura 105 m di lunghezza per 68 m di larghezza. Una delle particolarità è la mancanza di una pista di atletica, che ha consentito di realizzare lo stadio a forma rettangolare; ciò permette di assistere agli incontri senza l'ostacolo visivo della pista e senza influenzare la capienza.[37]

In precedenza i granata giocavano allo Stadio Donato Vestuti sito in Piazza Casalbore, che fu costruito nel 1934[38] per volere del regime fascista con il nome di Stadio Littorio. Terminata la guerra e caduto il fascismo a Salerno, il Littorio venne nominato Stadio Comunale, e successivamente "Donato Vestuti" in onore al primo fondatore di una squadra di calcio a Salerno: il Salerno FBC (nel 1913). Nel 1962 lo stadio Vestuti fu protagonista di un film girato a Salerno e a Napoli: "Le quattro giornate di Napoli" del regista Nanni Loy. Nel 1990 la Salernitana traslocò nello stadio di Via Allende, ed il Vestuti venne utilizzato dai granata nel 2004 per presentare la rosa ufficiale al pubblico, e attualmente è utilizzato da altre rappresentative sportive salernitane, come la Salernitana Femminile.[39] Prima ancora del Vestuti, la Salernitana disputava le proprie gare interne sul campo di Piazza d'Armi.

Centro di allenamento

Lo stesso argomento in dettaglio: Centro sportivo Vincenzo Volpe.

Il centro sportivo "Vincenzo Volpe" di Salerno situato come l'attuale stadio in via Salvador Allende è diventato dal febbraio 2014, il centro di allenamento della prima squadra e delle rose giovanili granata.[40]

Il complesso fu sede degli allenamenti della Salernitana anche nel corso della gestione Aliberti, e per qualche tempo anche sotto la gestione Lombardi.[41]

La struttura, prima di divenire l'impianto per gli allenamenti della Salernitana nel 2014, ha subito un profondo cambiamento, come l'ampliamento del terreno di gioco, la ristrutturazione degli spogliatoi e degli altri locali di servizio come la palestra annessa e l'infermeria, e sono stati migliorati gli impianti presenti, come il sistema di illuminazione. Ne è venuto fuori un centro di allenamento moderno e funzionale, grazie ad un investimento che supera il milione e mezzo di euro.[42]

Sede sociale

Dal 2012 la sede della società è ubicata in via Salvatore Allende varco n. 25 a Salerno: si trova ovvero all'interno dello Stadio Arechi grazie alla collaborazione con il Comune di Salerno che detiene la proprietà dello stadio. Venne inaugurata il 1º aprile 2012 alla presenza del sindaco Vincenzo De Luca e dei massimi vertici societari.[43]

La prima sede della storia della Salernitana era invece ubicata in Piazza XX Settembre al piano terra del Teatro Verdi.[44]

Di seguito un elenco di tutte le sedi adottate dalla società granata dalla fondazione ad oggi:

File:Salernitana Logo.png
Cronologia delle sedi sociali

Società

Claudio Lotito, cofondatore, consulente e comproprietario della Salernitana

«Ricordo che il Salerno doveva militare nel campionato di Eccellenza. Grazie al nostro investimento, pari a 350.000 euro, siamo partiti da zero, ma dalla Serie D. Faremo quello che serve, non vi preoccupate. Gli investimenti non saranno lesinati, non ci risparmieremo. Faremo investimenti intelligenti, bisogna spendere sempre per quello che serve[56]»

L'Unione Sportiva Salernitana 1919 S.r.l è una società a responsabilità limitata posseduta al 50% dalla Morgenstern S.r.l di Marco Mezzaroma, e al 50% dalla Omnia Service One S.r.l che ha in Luciano Corradi la figura di amministratore unico: si tratta di due società con sede a Roma.[57]

Claudio Lotito è il cofondatore del nuovo assetto societario della squadra insieme al cognato Marco Mezzaroma, e nella società svolge ufficialmente il ruolo di consulente, risultandone nei fatti, insieme al cognato Mezzaroma, il principale dirigente nonché comproprietario. Lotito inoltre, essendo contemporaneamente proprietario e presidente della S.S. Lazio S.p.A sfrutta tale peculiarità per cedere in prestito calciatori del settore giovanile biancoceleste alla Salernitana, attivando una sinergia collaborativa tra i due sodalizi.[58]

L'attuale società si costituì il 26 luglio 2011 con il nome di Salerno Calcio S.r.l, aderendo all'art. 52 delle Norme Organizzative Interne Federali della Figc in seguito all'esclusione per debiti della precedente Salernitana Calcio 1919 di Antonio Lombardi.

Organigramma societario

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Staff dell'area amministrativa[59]
  • Bandiera dell'Italia Angelo Mariano Fabiani - Direttore Sportivo
  • Bandiera dell'Italia Giovanni Russo - Direttore Organizzativo ed Impianti
  • Bandiera dell'Italia Fabrizio Riccardi - Responsabile Marketing
  • Bandiera dell'Italia Rodolfo De Rose - Segretario Generale
  • Bandiera dell'Italia Maria Vernieri - Responsabile Amministrazione
  • Bandiera dell'Italia Gianluca Lambiase - Addetto Stampa
  • Bandiera dell'Italia Gianluigi Casaburi - Responsabile sicurezza stadio
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Cronologia degli sponsor tecnici
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Cronologia degli sponsor ufficiali


Settore giovanile

Alcuni componenti della Salernitana Juniores che si aggiudica il Campionato Berretti nel 1969

Il settore giovanile della U.S. Salernitana 1919 si compone di quattro rose: Beretti (allenati da Giuseppe Avella),[74] Allievi Nazionali (guidati da Nino Belmonte),[75] Allievi Regionali (il cui mister è Emanuele Ferraro),[76] Giovanissimi (affidati a Pietro De Bonis).[77] L'attuale responsabile del settore è Antonio Ruggiero.[74]

Tra i titoli conquistati dal settore giovanile della Salernitana sono da citare quello della vittoria del Campionato nazionale Dante Berretti nel 1969 dalla formazione Juniores, guidata da Mario Saracino[5] [78] ed il titolo di Campione della Campania ottenuto nel 2009 dagli Allievi Regionali allenati da Egidio Sironi.[79]

I principali calciatori provenienti dal vivaio granata sono: Carmine Iacovazzo, centrocampista che in seguito, dal 1936 al 1949, conterà anche 256 presenze (record assoluto) con la squadra maggiore;[80] l'ala sinistra Elio Onorato, il quale debuttò con la prima squadra nel 1942;[81] Luca Fusco, difensore centrale che in seguito divenne capitano della Salernitana maggiore grazie anche alle numerose presenze che il calciatore ottenne con la prima squadra;[82] il portiere di origini napoletane Ciro Polito;[83] i difensori Roberto Cardinale[84], Cristian Molinaro[85] e Giampaolo Parisi.[86]

Nel periodo della gestione di Antonio Lombardi, con il nome di Salernitana Calcio 1919 è stata titolare della scuola calcio Associazione Sportiva Salernitana Piccoli Granata che annualmente organizzava anche campus estivi per bambini.[87][88]

Dal 2013, il club è affiliato con la Salernitana Femminile per quanto concerne il settore giovanile femminile.[89]

La Salernitana nella cultura di massa

"Da quando non ci sei... non è più domenica!" fu la scritta di uno striscione del 2012 esposto nel centro di Salerno che riprese alcune parole di una canzone di Cesare Cremonini il quale qualche giorno dopo dichiarerà sul social network di Twitter: "Mi è sempre stata simpatica la Salernitana e la sua storica tifoseria".[90] La scritta era dovuta al fatto che l'identità dell'allora Salerno Calcio non era quella della Salernitana. Il 19 giugno 2012, in occasione del 93º anniversario della nascita del club, nella città di Salerno si assisté ad un corteo stracolmo di sostenitori della squadra che chiedevano a gran voce il ritorno in campo della Salernitana in un clima (con bandiere e vessilli granata agganciati ai balconi delle case di Salerno e dintorni) che spinse l'allora sindaco Vincenzo De Luca ad incitare i dirigenti del Salerno affinché la storia della Salernitana (coi suoi segni distintivi) venisse recuperata quanto prima.[91]

In un concerto estivo del 2014 -per la "Festa dell'Amicizia"- a Bellizzi (SA) il noto cantante Nino D'Angelo si presenta sul palco con due sciarpe: una del Napoli e l'altra della Salernitana, rilasciando in seguito una dichiarazione dove afferma che da tifoso azzurro «...mi auguro che la Salernitana salga in categorie che più la competono, per poter giocare un bel derby all’insegna della sportività che deve contraddistinguere la nostra terra».[92] Lo stesso Nino D'Angelo menziona la Salernitana nel film Tifosi del 1999: la squadra di cui fa il tifo la guardia che deve scarcerare Gennaro Scognamiglio (interpretato da Nino D'Angelo), quest'ultimo tifoso azzurro.

La Salernitana è anche accennata nel film Al bar dello sport, realizzato durante la stagione sportiva 1983-1984, con protagonista Lino Banfi il quale nella finzione scenica, anche grazie ai suggerimenti di un amico del "Bar dello Sport" interpretato da Jerry Calà e alla vittoria per 1-3 dei campani a Reggio Calabria (l'ultima delle gare presenti in schedina, come affermato dallo speaker radiofonico) fa "13" al Totocalcio. Nella realtà tale partita non si è mai giocata, dato che la squadra di Reggio più prossima ai salernitani militanti in Serie C1 era la Reggina, che in quella stagione militava in Serie C2.[93]

Inoltre, a livello musicale sono molte le canzoni risalenti a periodi diversi sulla Salernitana.

In televisione la Salernitana detiene un curioso primato assieme al Genoa: disputò la prima partita in assoluto della storia del campionato di Serie B ad essere giocata in anticipo di venerdì e trasmessa in diretta televisiva su Telepiù (Genoa-Salernitana 3-0, nella stagione 1999-2000).[94]

Allenatori e presidenti

Lo stesso argomento in dettaglio: (usare il Template:Vedi categoria) e (usare il Template:Vedi categoria).
  • 1919-1921 Bandiera dell'Italia Adalgiso Onesti
  • 1921-1922 Bandiera dell'Italia Renato De Crescenzo
  • 1923-1924 Bandiera dell'Italia Raffaele Schiavone
    Bandiera dell'Italia Adalgiso Onesti
    Bandiera dell'Italia Settimio Mobilio
  • 1924-1925 Bandiera dell'Italia Carmine Caiafa
  • 1927-1928 Bandiera dell'Italia Antonio Conforti - Bandiera dell'Italia Vittorio Emanuele La Rocca - Bandiera dell'Italia Camillo De Felice
  • 1928-1929 Bandiera dell'Italia Pasquale Pinto
  • 1929-1930 Bandiera dell'Italia Luigi Conforti
    Bandiera dell'Italia Pasquale Pinto
  • 1930-1931 Bandiera dell'Italia Pasquale Pinto
    Bandiera dell'Italia Giovanni Negri
  • 1931-1933 Bandiera dell'Italia Enrico Chiari
  • 1933-1934 Bandiera dell'Italia Enrico Chiari
    Bandiera dell'Italia Riccardo Gambrosie
    Bandiera dell'Italia Mione Savino
    Bandiera dell'Italia Enrico Chiari
  • 1934-1935 Bandiera dell'Italia Enrico Chiari
  • 1936-1937 Bandiera dell'Italia Enrico Chiari
    Bandiera dell'Italia Savino Mione
  • 1937-1939 Bandiera dell'Italia Giuseppe Carpinelli
  • 1939-1940 Bandiera dell'Italia Giuseppe Carpinelli
    Bandiera dell'Italia Eugenio Saligeri - Zucchi
  • 1940-1943 Bandiera dell'Italia Matteo Scaramella
  • 1944-1945 Bandiera dell'Italia Felice Del Galdo
  • 1945-1948 Bandiera dell'Italia Domenico Mattioli
  • 1948-1949 carica vacante[99]
    Bandiera dell'Italia Marcantonio Ferro
  • 1949-1954 Bandiera dell'Italia Marcantonio Ferro
  • 1954-1955 Bandiera dell'Italia Roberto Spirito (Comm. str.)[100]
  • 1955-1956 Bandiera dell'Italia Roberto Spirito
    Bandiera dell'Italia Michele Scaramella
  • 1956-1957 Bandiera dell'Italia Carmine De Martino
  • 1957-1958 Bandiera dell'Italia Giuseppe Tortorella
  • 1958-1959 Bandiera dell'Italia Matteo Guariglia
  • 1959-1960 Bandiera dell'Italia Matteo Guariglia
    Bandiera dell'Italia Leopoldo Fulgione
  • 1960-1963 Bandiera dell'Italia Pasquale Gagliardi (Comm. str.)
  • 1963-1964 Bandiera dell'Italia Antonio D'Amico (Comm. str.)
    Bandiera dell'Italia Osvaldo Di Giuseppe (Comm. str.)
    Bandiera dell'Italia Michele Scozia (Comm. str.)
  • 1964-1965 Bandiera dell'Italia Michele Scozia (Comm. str.)
    Bandiera dell'Italia Michele Gagliardi (Comm. str.)
  • 1965-1967 Bandiera dell'Italia Michele Gagliardi (Comm. str.)
  • 1967-1968 Bandiera dell'Italia Giuseppe Tedesco (Comm. str.)
  • 1968-1972 Bandiera dell'Italia Giuseppe Tedesco
    Bandiera dell'Italia Americo Vessa
  • 1972-1975 Bandiera dell'Italia Americo Vessa
    Bandiera dell'Italia Americo Vessa - Bandiera dell'Italia Giovanni Benvenuto - Bandiera dell'Italia Cesare Trucillo[101]
  • 1975-1976 Bandiera dell'Italia Americo Vessa
    Bandiera dell'Italia Pietro Esposito
  • 1976-1977 Bandiera dell'Italia Pietro Esposito
    Bandiera dell'Italia Aldo Matera
  • 1977-1978 Bandiera dell'Italia Vincenzo Paolillo
    Bandiera dell'Italia Enzo Grieco
  • 1978-1979 Bandiera dell'Italia Giovanni Benvenuto
    Bandiera dell'Italia Vincenzo Paolillo
  • 1979-1980 Bandiera dell'Italia Antonio Ventura
    Bandiera dell'Italia Federico De Piano
    Bandiera dell'Italia Enzo Grieco
  • 1980-1981 Bandiera dell'Italia Enzo Grieco
    Bandiera dell'Italia Filippo Troisi
  • 1981-1982 Bandiera dell'Italia Filippo Troisi
  • 1982-1983 Bandiera dell'Italia Filippo Troisi
    Bandiera dell'Italia Antonio Scermino
  • 1983-1985 Bandiera dell'Italia Arcangelo Japicca
  • 1985-1987 Bandiera dell'Italia Augusto Strianese
    Bandiera dell'Italia Giuseppe Soglia[102]
  • 1987-1991 Bandiera dell'Italia Giuseppe Soglia[102]
  • 1991-1994 carica vacante[103]
  • 1994-1995 carica vacante[104]
    Bandiera dell'Italia Aniello Aliberti[102]
  • 1995-2005 Bandiera dell'Italia Aniello Aliberti[102]
  • 2005-2011 Bandiera dell'Italia Antonio Lombardi[102]
  • 2011-oggi carica vacante[105]


Calciatori

Lo stesso argomento in dettaglio: (usare il Template:Vedi categoria).

Capitani

Lista dei capitani della Salernitana[106]

Maglie ritirate

Nella stagione calcistica di Serie B 2004-2005 la Salernitana dell'allora presidente Aniello Aliberti, subito dopo aver battuto per 6-1 il Cesena in campionato, decise di ritirare la maglia numero 4 in onore dell'allora capitano nonché "bandiera" Roberto Breda che si avviava a terminare la sua carriera da calciatore.[119] Nella stagione seguente però la società della Salernitana fallì, e la maglia numero 4 venne ripristinata dalla Salernitana Calcio 1919 di Lombardi che la consegnò a Georgios Kyriazis nel suo primo anno di Serie B.[119]


La Salernitana e le Nazionali di calcio

Nazionale italiana Under 21

Raffaele Palladino, arrivò a Salerno in prestito dalla Juventus, e con la Salernitana conquistò una presenza in Under 21

L'elenco che segue indica tutti i giocatori che contano almeno una presenza nella Nazionale Italiana Under 21 quando sono appartenuti alla Salernitana. La Nazionale Under 21 è il massimo livello mai raggiunto da un calciatore italiano della squadra campana, sebbene alcuni (come Gennaro Gattuso, Walter Zenga, Mark Iuliano, Pierino Prati, Alberto Piccinini, Luigi Moltrasio, ecc.) possano vantare numerose presenze nella Nazionale maggiore quando hanno fatto parte di altri club.[120] Accanto ai nomi, tra parentesi è indicato il numero di presenze effettuato con la maglia azzurra.

File:Scudetto Italia Calcio.png


Altre nazionali

L'elenco che segue indica tutti i giocatori stranieri che contano almeno una presenza nelle proprie rispettive nazionali quando sono appartenuti alla Salernitana. Alcuni calciatori che hanno vestito la maglia granata (come Dražen Bolić e Aleksandar Kristić per la Serbia, Ruslan Nigmatullin per la Russia, Václav Koloušek per la Repubblica Ceca, ecc.) possono vantare numerose presenze in nazionale quando hanno fatto parte di altri club.

Rigobert Song e Danny Tiatto

Palmarès

Gipo Viani portato in trionfo dai giocatori dopo la promozione in Serie A della Salernitana

Essendo stata rifondata per tre volte (nel 1927, nel 2005 e nel 2011), la Salernitana pur potendo annoverare la vittoria di diversi campionati e titoli dalla fondazione del 1919 ad oggi, presenta sulla propria bacheca solo le coppe conquistate a partire dalla rifondazione del 2011, peraltro le uniche pienamente ufficiali vinte a livello di prima squadra.

Se nel periodo compreso tra il 2005 ed il 2011 non risultano significative vittorie di trofei, tutti i riconoscimenti conquistati dalla Salernitana fino al 2005 vennero vinti all'asta fallimentare da Vincenzo Aliberti, nipote dell'ex presidente Aniello, ed attualmente ne risulta detentore, ad eccezione del Trofeo Dante Berretti del 1969, che venne regalato nel 2012 da Aniello Aliberti alla famiglia dell'avv. Peppino Tedesco, allora presidente della società la cui formazione giovanile, Juniores, lo vinse.[126]

Il primo trofeo ufficiale conquistato dalla prima squadra, la Supercoppa di Lega di Seconda Divisione del 2013, si trova invece nella bacheca della società granata, insieme alla Coppa Italia Lega Pro vinta nel 2014.

Oltre a tutti i campionati e trofei ufficiali e semi-ufficiali sotto elencati, i granata hanno vinto anche alcune coppe a carattere amichevole: la Coppa AG Nocerina nel 1924,[127] la Coppa Amicizia nel 1979,[128] il Trofeo Parmacotto nel 1991-92,[129] ed il Trofeo Uhlsport - Città di Vipiteno nel 1997.[130]

Competizioni nazionali

Campionati vinti dalla Salernitana:[131]

1946-1947, 1997-1998
1937-1938, 1942-1943[132], 1965-1966
2007-2008
2012-2013
2011-2012

Trofei ufficiali vinti dalla Salernitana:

2013-2014
2012-2013

Competizioni minori

Competizioni giovanili

1968-1969 (torneo Serie C)
  • Campionato Allievi Regionali Sperimentali: 1
2008-2009

Altri piazzamenti

Secondo posto: 1970-1971
Terzo posto: 1956-1957, 1961-1962
Secondo posto: 1989-1990 (Promossa in Serie B)
Terzo Posto: 1993-1994 (Promossa in Serie B)
Secondo posto: 1979-1980
Semifinale: 1989-1990, 1993-1994
Secondo posto: 2007-2008
Secondo posto: 1945

Statistiche e record

Partecipazioni ai campionati

Livello Categoria Partecipazioni Debutto Ultima stagione Totale
Divisione Nazionale 1[134] 1945-1946 3
Serie A 2 1947-1948 1998-1999
Serie B 24 1938-1939 2009-2010 24
Seconda Divisione 1 1927-1928 57
Prima Divisione 7 1928-1929 1934-1935
Serie C 28 1935-1936 1977-1978
Serie C1 18 1978-1979 2007-2008
Lega Pro Prima Divisione 2 2010-2011 2013-2014
Lega Pro 1 2014-2015
Lega Pro Seconda Divisione 1 2012-2013 1
Serie D 1 2011-2012 1

La tabella tiene conto degli 86 campionati disputati a livello nazionale (inclusa la stagione in corso). Dal conteggio sono dunque esclusi il torneo vinto del campionato di secondo livello 1919-1920 perché giocato su base regionale e i campionati di primo livello delle stagioni 1920-1921, 1921-1922, 1923-1924, 1924-1925 dove la squadra non accede alle fasi successive del girone regionale.

Statistiche di squadra

Nella classifica perpetua della Serie A, che tiene conto di tutte le 64 squadre di calcio che hanno militato almeno una volta nella massima serie nazionale, la Salernitana si colloca al 56º posto con 104 punti.[135]

Serie A

  • Stagioni disputate: 2
  • Miglior piazzamento: 15º posto (1998-99)

Serie B

  • Campionati vinti: 2
  • Promozioni in Serie A: 2

Serie C / Serie C1 / Lega Pro 1a Divisione

  • Campionati vinti: 4
  • Promozioni in Serie B: 6

Lega Pro 2a Divisione

  • Campionati vinti: 1
  • Promozioni in Lega Pro 1a Divisione: 1

Serie D

  • Campionati vinti: 1
  • Promozioni in Lega Pro 2a Divisione: 1

Coppa Italia

Coppa Anglo-Italiana

  • Miglior piazzamento: Semifinale Nazionale (1995-96)

Coppa Italia Lega Pro

  • Miglior piazzamento: 1º posto (2013-14)

Supercoppa di Serie C1

  • Miglior piazzamento: 2º posto (2007-08)

Supercoppa di Lega Pro 2a Divisione

Coppa Italia Serie D

  • Miglior piazzamento: Primo Turno (2011-12)

Risultati record

Sequenze di risultati

Statistiche individuali

Carmine Iacovazzo, 242 presenze
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Record di presenze[140]
File:Giovanni Pisano Salernitana.jpg
Giovanni Pisano, bomber granata nei primi anni novanta

Tifoseria

Lo stesso argomento in dettaglio: Tifoseria dell'Unione Sportiva Salernitana 1919.

Storia

Coreografia del 27 aprile 2008 in Salernitana-Pescara
File:Vestuti Salernitana.jpg
Tifosi della Salernitana negli anni ottanta nello Stadio Vestuti durante una partita della squadra granata

La Salernitana è da anni una delle tifoserie più calorose dell'Italia meridionale, e tale affermazione trova riscontro attraverso i numeri relativi alla presenza di pubblico nel corso dei vari decenni, e le tante suggestive coreografie proposte dalla Curva Sud Siberiano.[141][142][143][144]

Proprio relativamente ai numeri, i sostenitori granata ad esempio nel 2008-09 hanno avuto una media di 11.441 spettatori, risultando secondi in Serie B, dietro al solo Bari,[145] e superando persino il Siena che in quella stagione (e in molte altre precedenti) militava in Serie A.

Gemellaggi e rivalità

Lo stesso argomento in dettaglio: Derby calcistici in Campania.

I tifosi della Salernitana sono gemellati con i sostenitori di Bari (dal 1983-84) e Reggina (dal 1986-87).[146] Sono in ottimi rapporti con la tifoseria del Brescia per manifestazioni, da parte dei salernitani di solidarietà, vicinanza e aiuto alla famiglia del fu Roberto Bani, un tifoso bresciano morto a causa di una banale spinta nello stadio di Salerno nel 1997 durante una partita tra la Salernitana e il Brescia di fine campionato.[147] I granata intrattengono buoni rapporti, relativamente recenti anche con i sostenitori di Arezzo, Hinterreggio (derivato dal gemellaggio con la Reggina[148]), Ravenna e Spezia, mentre buone relazioni sorte in anni più remoti riguardano le tifoserie di Barletta, Andria, Monopoli, Nola e Turris.[146][149][147][150] Esistono inoltre rapporti di rispetto reciproco con milanisti,[150][151] sampdoriani e torinisti.[150]

Dal punto di vista delle inimicizie, le tifoserie maggiormente rivali dei granata, sono quelle di Napoli, Avellino e Casertana. A queste vanno aggiunte Nocerina, Cavese, Juve Stabia ed altri club in Campania.

Le rivalità regionali, si sommano a quelle con i tifosi di Verona, Atalanta, Perugia, Foggia, Messina, Cosenza, Catania, Lecce, Ternana, Taranto e tanti altri.[147]

Organico

Lo stesso argomento in dettaglio: Unione Sportiva Salernitana 1919 2014-2015.

Rosa

Aggiornata al 9 febbraio 2015.

N. Ruolo Calciatore
Bandiera dell'Italia P Raffaele Esposito
Bandiera dell'Italia P Pier Graziano Gori
Bandiera dell'Italia P Mirko Ronchi
Bandiera dell'Italia P Stefano Russo
Bandiera dell'Italia D Alberto Bianchi
Bandiera dell'Italia D Antonio Bocchetti
Bandiera dell'Italia D Riccardo Colombo
Bandiera dell'Italia D Michele Franco
Bandiera dell'Italia D Maurizio Lanzaro
Bandiera dell'Italia D Aurelio Penta
Bandiera dell'Italia D Luigi Pezzella
Bandiera dell'Italia D Trevor Trevisan
Bandiera dell'Italia D Antonio Trozzo
Bandiera dell'Italia D Alessandro Tuia
Bandiera dell'Italia C Andrea Bovo
N. Ruolo Calciatore
Bandiera dell'Italia C Andrea Dragonetti
Bandiera dell'Italia C Francesco Favasuli
Bandiera dell'Italia C Antonio Grillo
Bandiera dell'Italia C Davide Moro
Bandiera dell'Italia C Giampietro Perrulli
Bandiera dell'Italia C Manolo Pestrin (capitano)
Bandiera dell'Italia C Luca Tagliavacche
Bandiera dell'Italia A Giovanni Cappiello
Bandiera della Romania A Andrei Cristea
Bandiera del Brasile A Caetano Calil
Bandiera del Brasile A Denilson Gabionetta
Bandiera dell'Italia A Ettore Mendicino
Bandiera dell'Italia A Andrea Nalini
Bandiera dell'Italia A Maikol Negro

Staff tecnico

File:Salernitana Logo.png
Staff dell'area tecnica[152]
  • Bandiera dell'Italia Leonardo Menichini - Allenatore
  • Bandiera dell'Italia Renato Scarpellino - Allenatore in seconda
  • Bandiera dell'Italia Andrea Bonatti - Collaboratore tecnico
  • Bandiera dell'Italia Salvatore Avallone - Team Manager
  • Bandiera dell'Italia Gianluca Angelicchio - Preparatore atletico
  • Bandiera dell'Italia Luigi Genovese - Preparatore portieri
  • Bandiera dell'Italia Gerardo Salvucci - Magazziniere
  • Bandiera dell'Italia Agostino Palladino - Magazziniere
  • Bandiera dell'Italia Italo Leo - Responsabile area medica
  • Bandiera dell'Italia Giuseppe Magliano - Fisioterapista
  • Bandiera dell'Italia Michele Santangelo - Fisioterapista

Polisportiva

La Salernitana nacque come società polisportiva, includendo tra i propri ambiti varie attività come atletica, ciclismo, nuoto, canottaggio, lotta, pugilato, podismo e ovviamente calcio. L'obiettivo di Matteo Schiavone, il principale socio fondatore della società nel 1919 era quello di racchiudere tutti questi sport in un unico sodalizio. L'esperienza, tuttavia, durò solo per pochi anni,[44] anche dopo la fusione con lo S.C. Audax Salerno del 1922 che diede vita alla temporanea Salernitanaudax,[108] ma l'attenzione si focalizzò via via sempre più verso la sola sezione calcistica.[153]

Tra le prime attività della Salernitana sono da menzionare sia l'atletica leggera[154] che la corsa, quest'ultima una prima volta nel luglio 1919 dato che la società organizzò l'evento della "Popolarissima", il doppio giro podistico di Salerno, a cui presero parte non soltanto gli atleti iscritti nella società organizzatrice, ma provenienti da tutta la Campania.[44]

Note

  1. ^ La società è gestita dall'amministratore unico Marco Mezzaroma e dal consulente Claudio Lotito
  2. ^ Biglietteria e Stadio, su ussalernitana1919.it, USSalernitana.it. URL consultato il 20 febbraio 2013.
  3. ^ Per la stagione in corso la capienza effettiva è influenzata dalla chiusura al pubblico dell'anello superiore del settore "Curva Nord" (perché inagibile), e dell'intero settore "Distinti" (per scelta della società). Fonte: ‘La Città’: Il GOS chiede lavori all’Arechi, ma le casse sono vuote…, su solosalerno.it. URL consultato il 19 febbraio 2013.
  4. ^ Salernitana, 95 anni di passione, su freelancenews.it. URL consultato il 6 ottobre 2014.
  5. ^ a b c d Carella
  6. ^ Fallimento Salernitana Sport, in aula anche Aniello Aliberti, su solosalerno.it. URL consultato il 29 agosto 2012.
  7. ^ a b c Salerno Calcio, questo il nome della “Nuova Salernitana” affidata a Perrone, su telecolore.it. URL consultato il 29 agosto 2012.
  8. ^ De Luca ha scelto: Salernitana a Mezzaroma, su repubblica.it. URL consultato il 29 agosto 2012.
  9. ^ a b c d Il cavalluccio: un simbolo, mille emozioni, su salernomania.it. URL consultato il 5 maggio 2012.
  10. ^ Serie B 1990-91, su salernitanastory.it. URL consultato il 29 agosto 2012.
  11. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u La nostra storia, su salernitanastory.it.
  12. ^ Carella, pp. 26-30
  13. ^ Carella, pp. 33-53
  14. ^ Carella, pp. 45-53
  15. ^ Carella, pp. 54-59
  16. ^ Carella, pp. 87-94
  17. ^ L'infrazione riguardò una partita contro la Cavese che finì 8-0 sul campo, dove i dirigenti della Cavese fecero dichiarare al portiere Cozzi di essere stato convinto da due cittadini di Salerno a subire quante più reti possibili. Indipendentemente dall'esito di quella partita la Salernitana avrebbe comunque vinto aritmeticamente il proprio girone.
  18. ^ Carella, pp. 103-108
  19. ^ Carella, pp. 111-117
  20. ^ Carella, pp. 117-120
  21. ^ Carella, pp. 123-126
  22. ^ Carella, pp. 127-134
  23. ^ Carella, pp. 155-157
  24. ^ Carella, p. 179
  25. ^ Diego Mariottini, Ultraviolenza - Storie di sangue del tifo italiano, Bradipolibri, 2004, p. 13-24, ISBN 978-88-88329-26-0.
  26. ^ Carella, pp. 185-191
  27. ^ Carella, pp. 273-279
  28. ^ Carella, pp. 281-287
  29. ^ Carella, pp. 303-313
  30. ^ Aliberti a Telecolore: "Nel 2005 vittima di un abuso di FIGC ed Agenzia delle Entrate", su salerno-calcio.it. URL consultato il 13 settembre 2012.
  31. ^ Oddo a Granatissimi: c'è un collegamento tra fallimento del 2005 e retrocessione del 1999, su granatissimi.com. URL consultato il 13 settembre 2012.
  32. ^ L'ex arbitro De Santis: "Salernitana esclusa per salvare il Messina", su granatissimi.com. URL consultato il 13 settembre 2012.
  33. ^ Vitale, pag. 251
  34. ^ Salernitana Calcio Sport - Canzoni, su gerca.it. URL consultato il 7 agosto 2010.
  35. ^ (EN) Salernitana - Profile, su ita.worldfootball.net, Worldfootbal.net. URL consultato il 19 agosto 2010.
  36. ^ Scende in campo il 12º "uomo"!, su pubblisystem.com. URL consultato il 5 maggio 2012.
  37. ^ Lo Stadio Arechi, su salernitana.com. URL consultato il 2 agosto 2009.
  38. ^ Campionato di 1ª Divisione 1934-1935
  39. ^ Stadio Vestuti, su salernitana.com. URL consultato il 2 agosto 2009.
  40. ^ Inaugurato il Volpe, la soddisfazione di De Luca, su salernogranata.it. URL consultato il 24 febbraio 2014.
  41. ^ La storia: il Volpe fu scelto da Aliberti come quartier generale, su lacittadisalerno.gelocal.it, La Città di Salerno. URL consultato il 31 agosto 2014.
  42. ^ De Luca illustra il restyling del Campo Volpe, su salernoinprima.it. URL consultato il 9 ottobre 2012.
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  47. ^ Solo per una stagione, l'album Calciatori 1971-72 riporta come sede Via Roma 104 invece di Via Roma 39
  48. ^ Secondo la serie di album Calciatori Panini, dal 1974 al 1976 la sede è ancora in Via Roma 39 e solo successivamente Via Galloppo 78 (Piazza D'Armi)
  49. ^ La serie di album Calciatori Panini riporta Via Sant'Eremita 4 a partire dall'edizione 1988-89 e fino a quella 1991-92. Per Carella invece già dal 1991 la sede della Salernitana è in Viale Verdi 31 13/R
  50. ^ Si vedano a riguardo le edizioni dal 1995-96 al 2001-02 della serie di album Calciatori editi da Panini
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  96. ^ Nei fatti l'incarico, formalmente assegnato all'allenatore in seconda, fu conferito a Willy Kargus, allenatore-giocatore che ai tempi era sprovvisto del patentino per allenatori.
  97. ^ a b Compresa la finale
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  99. ^ La società è gestita da Tommaso Prudenza fino al 10 ottobre 1948
  100. ^ Commissario straordinario fino al 16 novembre 1955, poi presidente.
  101. ^ Durante il 1974-75
  102. ^ a b c d e Nei suoi anni di proprietà la carica di presidente è stata lasciata formalmente scoperta per uno o più periodi.
  103. ^ Le mansioni di presidente sono state svolte da Franco Del Mese come amministratore delegato.
  104. ^ Le mansioni di presidente sono state svolte da Antonio Loschiavo come amministratore delegato.
  105. ^ La società è gestita dall'amministratore Marco Mezzaroma e dal consulente Claudio Lotito
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