Unione Sportiva Salernitana 1919: differenze tra le versioni
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Versione delle 00:53, 27 mar 2015
US Salernitana 1919 Calcio | |
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I granata | |
Segni distintivi | |
Uniformi di gara | |
Colori sociali | Granata |
Simboli | Ippocampo |
Dati societari | |
Città | Salerno |
Nazione | Italia |
Confederazione | UEFA |
Federazione | FIGC |
Campionato | Lega Pro |
Fondazione | 1919 |
Scioglimento | 1925 |
Rifondazione | 1927 |
Rifondazione | 2005 |
Rifondazione | 2011 |
Presidente | carica vacante[1] |
Allenatore | Leonardo Menichini |
Stadio | Arechi (31.300[2][3] posti) |
Sito web | www.ussalernitana1919.it |
Palmarès | |
Titoli nazionali | 2 Campionati di Serie B 3 Campionati di Serie C 1 Campionato di Serie C1 1 Campionato di Lega Pro Seconda Divisione 1 Campionato di Serie D |
Trofei nazionali | 1 Coppe Italia Serie C/Lega Pro 1 Supercoppa di Lega di Seconda Divisione |
Stagione in corso | |
Si invita a seguire il modello di voce |
L'Unione Sportiva Salernitana 1919, detta comunemente Salernitana è una società calcistica italiana con sede a Salerno. Milita nel campionato di Lega Pro.
Fondata il 19 giugno 1919 da una cordata capeggiata da Matteo Schiavone,[4][5] nel corso della sua storia è stata rifondata per tre volte: nel 1927, in seguito ad un precedente scioglimento, nel 2005[6] e nel 2011 per motivi finanziari.[7][8]
L'attuale società fu infatti fondata come Salerno Calcio nel 2011 (aderendo all'art. 52.10 del regolamento federale), e riprese i segni distintivi della Salernitana a partire dal 2012.
Il colore ufficiale della Salernitana è il granata dal 1943[5] (esclusa la stagione 2011-2012 per ragioni giuridiche[7]), il suo simbolo è l'ippocampo dal 1949,[9] e la squadra disputa le proprie gare interne allo Stadio Arechi dal 1990.[10] Il club è di proprietà di Claudio Lotito e Marco Mezzaroma a partire dalla rifondazione del 2011.[7]
Ha partecipato due volte alla Serie A, nel 1947-1948 e nel 1998-1999 e durante tutta la sua storia si è assestata sui primi tre livelli del calcio nazionale: la Salernitana non ha mai concluso stagioni al di sotto del terzo livello nazionale, eccetto per le stagioni 2011-12 e 2012-13, in cui ripartì da serie minori a causa della rifondazione.[5]
Storia
Fondata nel 1919 grazie ad alcuni soci capeggiati da Matteo Schiavone, ebbe come primo presidente Adalgiso Onesti.[11][12]
Il club esordì in campionato vincendo sul campo il proprio girone e successivamente a tavolino la finale del campionato di Promozione 1919-1920 contro il Brasiliano (squadra napoletana che vinse l'altro girone), in quanto gli incontri terminarono 5-0 in casa sia all'andata che al ritorno per i rispettivi padroni di casa, sicché occorse un terza finale ma per protesta i partenopei non si presentarono sul neutro di Nocera Inferiore, città situata nel salernitano, conferendo in questo modo la promozione in Prima Categoria alla Salernitana. Gli allora bianco-celesti si ritrovarono quindi nel massimo livello calcistico dell'epoca, ma non andarono mai oltre la fase regionale. Retrocessero durante la stagione 1921-1922, ma la fusione con lo Sporting Club Audax Salerno consentì alla Salernitana di mantenere la categoria.[13][11]
Nel 1922 nacque infatti la Salernitanaudax, sodalizio che per divergenze interne e problemi vari fermò l'attività nel 1925.[14][11] Tuttavia la Salernitana rinacque nel 1927 attraverso una fusione tra Campania e Libertas, ripartendo dal terzo livello.[15][11] Ottenne la prima promozione in Serie B nel 1937-1938, ma vi rimase per una sola stagione.[16]
Ottenne l'accesso ma fu in seguito esclusa dal girone finale per la promozione in B, a causa di una presunta infrazione nel 1941-1942 (rivelatasi aritmeticamente irrilevante ai fini dell'esito finale dello stesso campionato[17]), stagione in cui si mostrò sul campo meritevole della posizione ottenuta vincendo il campionato del proprio girone, che rivinse anche nella stagione successiva in cui ebbe accesso al girone finale giungendo seconda ed ottenendo così la promozione, allenata da Gipo Viani.[18][11] I campionati, per via della nota guerra in atto in quegli anni, furono sospesi e sostituiti da alcuni tornei regionali. La Salernitana vinse la Coppa della Liberazione e si classificò seconda al Campionato campano 1945.[19][11] Giocò poi nel Campionato misto Serie A/B 1945-1946 come squadra cadetta,[20][11] ed ottenne sul campo la promozione nella Serie A 1947-1948 sotto la presidenza di Domenico Mattioli e nuovamente allenata da Gipo Viani, in collaborazione di calciatori come Antonio Valese, Elio Onorato, Sebastiano Vaschetto, Carmine Iacovazzo, Vincenzo Margiotta.[21][11]
Sempre con Viani disputò la massima serie, in cui si fece conoscere positivamente attraverso il rivoluzionario schema di gioco del Vianema (ideato da Antonio Valese che lo suggerì all'allenatore facendolo conoscere in tutta Italia e da cui ebbe origine l'odierno catenaccio italiano), con cui ottenne preziosi pareggi e vittorie che soltanto per un punto non le consentirono di salvarsi. Tuttavia la retrocessione di quella Salernitana fu un argomento controverso, giacché alcune fonti sottolineano come la Roma di quegli anni fosse stata favorita dall'arbitro Vittorio Pera nella sfida per la salvezza con la compagine di Salerno.[22][11]
Seguirono poi otto anni di militanza in Serie B,[11] fino a quando non retrocesse in Serie C nella stagione 1955-1956.[23][11] Il 28 aprile 1963, durante la partita Salernitana-Potenza morì il primo spettatore in uno stadio italiano: Giuseppe Plaitano, colpito accidentalmente da un proiettile sparato in aria da un poliziotto nel tentativo di placare una rissa in campo scaturita anche per questioni legate alla partita, ma anche per l'ira dei tifosi provocata dall'eccessiva vigoria con cui fu placato l'iniziale invasore solitario.[24][11][25]
Nella stagione di Serie C 1965-1966 il club campano ottenne nuovamente la promozione in Serie B sotto la direzione di Domenico Rosati, ma la permanenza nel secondo livello nazionale durò nuovamente una sola stagione.[26][11] Seguirono poi 23 anni consecutivi di terza serie,[11] e nella Serie C1 1989-1990 infine la squadra granata ottenne la promozione nel campionato cadetto, sotto la presidenza di Giuseppe Soglia, la guida tecnica di Giancarlo Ansaloni e con in campo il capitano Agostino Di Bartolomei.[27][11]
Anche questa volta la permanenza in B durò per un solo campionato,[28][11] ma con l'arrivo dell'allenatore Delio Rossi i campani tornarono pochi anni dopo in Serie B ottenendo la promozione nel campionato 1993-94 anche grazie ai gol di Giovanni Pisano.[29][11] Successivamente, durante la presidenza di Aniello Aliberti fu nuovamente Serie A al termine di un campionato che vide di nuovo Delio Rossi in panchina. Grazie alla coppia-gol composta da Marco Di Vaio ed Edoardo Artistico, nonché altri uomini come i difensori Ciro Ferrara e Vittorio Tosto, i fratelli Giacomo e Giovanni Tedesco ed il capitano Roberto Breda a centrocampo, capaci di costituire una rosa competitiva, la squadra concluse al primo posto finale. Nella Serie A 1998-1999 retrocesse per un solo punto, e la stagione si concluse tragicamente per alcuni tifosi: Enzo, Ciro, Peppe e Simone che morirono in treno a causa di un incendio durante il viaggio di ritorno dopo aver assistito all'incontro in trasferta dell'ultima gara di campionato.[11]
La Salernitana tornò in Serie B, e dopo le prime stagioni in cui si propose tra le candidate per la promozione, si piazzò ventesima nel 2002-2003 ma non retrocesse per via del Caso Catania. Nell'estate del 2005 tuttavia il club venne radiato dal professionismo per inadempienze finanziarie,[11] anche se il presidente Aliberti ed altre figure nel mondo del calcio hanno sostenuto che quella Salernitana sarebbe stata eventualmente in grado di rateizzare il pagamento dei debiti.[30][31][32] In ogni caso, dopo una breve parentesi in Terza Categoria la società, nel corso del girone di andata venne messa in liquidazione fallimentare. Nel frattempo a Salerno nacque tramite lodo Petrucci una nuova società che ripartì dalla Serie C1, ed ottenne la promozione in seconda serie nel campionato di Serie C1 2007-2008 anche grazie alle reti di Arturo Di Napoli.
La società in seguito acquisì i beni immateriali della precedente Salernitana, fra cui il marchio con l'ippocampo, ma retrocesse nuovamente in terza serie al termine del campionato di Serie B 2009-2010. Dopo aver lottato fino ai play off, la Salernitana 2010-2011 infine non ottenne la promozione, ed anzi fu poi costretta a scomparire in quanto la società fallì per debiti.[11]
Il calcio salernitano ripartì dalla Serie D 2011-2012 attraverso il Salerno Calcio, che venne fondato da Claudio Lotito e Marco Mezzaroma. Il sodalizio, che nella stagione successiva divenne Salernitana attraverso l'acquisizione dei beni immateriali utilizzati dalle società precedenti, ottenne due promozioni consecutive entrambe con Carlo Perrone allenatore. Conquistò inoltre la Supercoppa di Lega di Seconda Divisione nel 2012-2013 e, con in panchina Angelo Gregucci la Coppa Italia Lega Pro 2013-2014.[11]
Cronistoria
Cronistoria dell'Unione Sportiva Salernitana 1919 | ||
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Colori e simboli
Colori
La Salernitana ha inizialmente e prevalentemente indossato il bianco-celeste a righe verticali per molti anni dalla fondazione al 1943, mentre il granata giunse in via definitiva proprio a partire dal 1943. A cominciare da quella data, solo per la stagione 2011-2012 il primo sodalizio salernitano si tinse in modo diverso, per questioni legate ai diritti sull'uso dei segni distintivi della Salernitana. |
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Simboli ufficiali
Stemma
Il simbolo della Salernitana è per antonomasia l'ippocampo. Venne adottato nel 1949, quando apparve per la prima volta sulle magliette della squadra. La scelta del simbolo venne dal pittore e professore salernitano Gabriele D'Alma che ne disegnò una prima versione. Lo stemma non sempre è apparso sulle magliette di gioco: nella maggior parte dei casi serviva a rappresentare il logo della società (che ha variato forma diverse volte), ma non vi è traccia di esso fino alla fine degli anni 1970, quando comparve un cerchietto bianco con un ippocampo intero color granata al suo interno.[9]
L'ippocampo fu stilizzato nel 1986 a Dallas dal grafico americano Jack Lever, il quale fu disegnato solo nella sua parte superiore, bagnato dalle onde marine e sormontato da cinque bastioni rievocanti le fortificazioni longobarde e normanne. Alla destra dell'ippocampo vi è una piccola stella con otto punte: ricorda il Follaro, antica moneta della Zecca di Salerno.[9]
Nel torneo di Serie B 1999-2000 il logo della Salernitana cambiò leggermente: non vi è più la torre, ma uno scudetto granata che racchiude l'ippocampo e il Follaro, con sotto l'anno di fondazione 1919. Questo stemma fu utilizzato fino al 2005, anno in cui la Salernitana Sport venne esclusa dai campionati FIGC. Nonostante le varie rifondazioni, che hanno impedito l'utilizzo del marchio in alcuni anni, questo simbolo è ancora oggi utilizzato dalla società e dalla squadra.
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Primissimo logo ufficiale della Salernitana
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Logo adoperato intorno agli anni quaranta
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Emblema utilizzato dal 1949
Inno
Il primo inno ufficiale della Salernitana,[34] il cui titolo è Il potere deve essere granata,[35] nasce nel 2007 dal cantante e musicista salernitano Sandro Scuoppo, il quale lo presenta per la prima volta a Salerno in Piazza della Libertà nel corso della presentazione ufficiale (aperta al pubblico e stracolma di sostenitori entusiasmati dai nuovi acquisti, come ad esempio Arturo Di Napoli) della nuova rosa della squadra, mentre la nuova società sorta nel 2011 non possiede ancora un inno ufficiale.
Mascotte
Ippo e Granatiello sono stati la mascotte della Salernitana in due periodi distinti, sorti per operazioni pubblicitarie e di marketing.
Ippo nacque da un'idea della Salernitana Sport di Aniello Aliberti nella stagione 1999-2000, secondo una precisa strategia di marketing che si svilupperà mediante l'apertura del primo Salernitana Store. In quel periodo con il nome "Ippo" veniva identificato sia il cavalluccio marino raffigurato sul logo a scudo (che era stato appena realizzato e che aveva sostituito il precedente logo con la "torre" e le onde marine), sia la mascotte presente allo Stadio Arechi, utilizzata anche come pupazzetto in vendita nel primo Salernitana Store.[9]
Nel 2005 la società storica della Salernitana sarà sostituita dalla neonata Salernitana Calcio 1919, società che inizialmente non ha nessun tipo di legame con la precedente, la quale nella stagione di Serie B 2007-2008 si forgerà di una nuova mascotte concessa dallo sponsor di quella stagione: Interauto Citroën. Tale sponsor offrirà Granatiello, un leone antropomorfo con indosso la maglia della Salernitana n. 10.[36]
Strutture
Stadio
L'attuale stadio della Salernitana, sito in Via Allende prende il nome da Arechi II, principe longobardo sotto il quale l'antica Salerno visse un periodo di grande fioritura. La nuova struttura venne inaugurata nel settembre del 1990, in coincidenza del ritorno dopo 23 anni della Salernitana nella serie cadetta contro il Padova (partita pareggiata per 0-0). Il terreno di gioco misura 105 m di lunghezza per 68 m di larghezza. Una delle particolarità è la mancanza di una pista di atletica, che ha consentito di realizzare lo stadio a forma rettangolare; ciò permette di assistere agli incontri senza l'ostacolo visivo della pista e senza influenzare la capienza.[37]
In precedenza i granata giocavano allo Stadio Donato Vestuti sito in Piazza Casalbore, che fu costruito nel 1934[38] per volere del regime fascista con il nome di Stadio Littorio. Terminata la guerra e caduto il fascismo a Salerno, il Littorio venne nominato Stadio Comunale, e successivamente "Donato Vestuti" in onore al primo fondatore di una squadra di calcio a Salerno: il Salerno FBC (nel 1913). Nel 1962 lo stadio Vestuti fu protagonista di un film girato a Salerno e a Napoli: "Le quattro giornate di Napoli" del regista Nanni Loy. Nel 1990 la Salernitana traslocò nello stadio di Via Allende, ed il Vestuti venne utilizzato dai granata nel 2004 per presentare la rosa ufficiale al pubblico, e attualmente è utilizzato da altre rappresentative sportive salernitane, come la Salernitana Femminile.[39] Prima ancora del Vestuti, la Salernitana disputava le proprie gare interne sul campo di Piazza d'Armi.
Centro di allenamento
Il centro sportivo "Vincenzo Volpe" di Salerno situato come l'attuale stadio in via Salvador Allende è diventato dal febbraio 2014, il centro di allenamento della prima squadra e delle rose giovanili granata.[40]
Il complesso fu sede degli allenamenti della Salernitana anche nel corso della gestione Aliberti, e per qualche tempo anche sotto la gestione Lombardi.[41]
La struttura, prima di divenire l'impianto per gli allenamenti della Salernitana nel 2014, ha subito un profondo cambiamento, come l'ampliamento del terreno di gioco, la ristrutturazione degli spogliatoi e degli altri locali di servizio come la palestra annessa e l'infermeria, e sono stati migliorati gli impianti presenti, come il sistema di illuminazione. Ne è venuto fuori un centro di allenamento moderno e funzionale, grazie ad un investimento che supera il milione e mezzo di euro.[42]
Sede sociale
Dal 2012 la sede della società è ubicata in via Salvatore Allende varco n. 25 a Salerno: si trova ovvero all'interno dello Stadio Arechi grazie alla collaborazione con il Comune di Salerno che detiene la proprietà dello stadio. Venne inaugurata il 1º aprile 2012 alla presenza del sindaco Vincenzo De Luca e dei massimi vertici societari.[43]
La prima sede della storia della Salernitana era invece ubicata in Piazza XX Settembre al piano terra del Teatro Verdi.[44]
Di seguito un elenco di tutte le sedi adottate dalla società granata dalla fondazione ad oggi:
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Società
«Ricordo che il Salerno doveva militare nel campionato di Eccellenza. Grazie al nostro investimento, pari a 350.000 euro, siamo partiti da zero, ma dalla Serie D. Faremo quello che serve, non vi preoccupate. Gli investimenti non saranno lesinati, non ci risparmieremo. Faremo investimenti intelligenti, bisogna spendere sempre per quello che serve[56]»
L'Unione Sportiva Salernitana 1919 S.r.l è una società a responsabilità limitata posseduta al 50% dalla Morgenstern S.r.l di Marco Mezzaroma, e al 50% dalla Omnia Service One S.r.l che ha in Luciano Corradi la figura di amministratore unico: si tratta di due società con sede a Roma.[57]
Claudio Lotito è il cofondatore del nuovo assetto societario della squadra insieme al cognato Marco Mezzaroma, e nella società svolge ufficialmente il ruolo di consulente, risultandone nei fatti, insieme al cognato Mezzaroma, il principale dirigente nonché comproprietario. Lotito inoltre, essendo contemporaneamente proprietario e presidente della S.S. Lazio S.p.A sfrutta tale peculiarità per cedere in prestito calciatori del settore giovanile biancoceleste alla Salernitana, attivando una sinergia collaborativa tra i due sodalizi.[58]
L'attuale società si costituì il 26 luglio 2011 con il nome di Salerno Calcio S.r.l, aderendo all'art. 52 delle Norme Organizzative Interne Federali della Figc in seguito all'esclusione per debiti della precedente Salernitana Calcio 1919 di Antonio Lombardi.
Organigramma societario
Sponsor
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Settore giovanile
Il settore giovanile della U.S. Salernitana 1919 si compone di quattro rose: Beretti (allenati da Giuseppe Avella),[74] Allievi Nazionali (guidati da Nino Belmonte),[75] Allievi Regionali (il cui mister è Emanuele Ferraro),[76] Giovanissimi (affidati a Pietro De Bonis).[77] L'attuale responsabile del settore è Antonio Ruggiero.[74]
Tra i titoli conquistati dal settore giovanile della Salernitana sono da citare quello della vittoria del Campionato nazionale Dante Berretti nel 1969 dalla formazione Juniores, guidata da Mario Saracino[5] [78] ed il titolo di Campione della Campania ottenuto nel 2009 dagli Allievi Regionali allenati da Egidio Sironi.[79]
I principali calciatori provenienti dal vivaio granata sono: Carmine Iacovazzo, centrocampista che in seguito, dal 1936 al 1949, conterà anche 256 presenze (record assoluto) con la squadra maggiore;[80] l'ala sinistra Elio Onorato, il quale debuttò con la prima squadra nel 1942;[81] Luca Fusco, difensore centrale che in seguito divenne capitano della Salernitana maggiore grazie anche alle numerose presenze che il calciatore ottenne con la prima squadra;[82] il portiere di origini napoletane Ciro Polito;[83] i difensori Roberto Cardinale[84], Cristian Molinaro[85] e Giampaolo Parisi.[86]
Nel periodo della gestione di Antonio Lombardi, con il nome di Salernitana Calcio 1919 è stata titolare della scuola calcio Associazione Sportiva Salernitana Piccoli Granata che annualmente organizzava anche campus estivi per bambini.[87][88]
Dal 2013, il club è affiliato con la Salernitana Femminile per quanto concerne il settore giovanile femminile.[89]
La Salernitana nella cultura di massa
"Da quando non ci sei... non è più domenica!" fu la scritta di uno striscione del 2012 esposto nel centro di Salerno che riprese alcune parole di una canzone di Cesare Cremonini il quale qualche giorno dopo dichiarerà sul social network di Twitter: "Mi è sempre stata simpatica la Salernitana e la sua storica tifoseria".[90] La scritta era dovuta al fatto che l'identità dell'allora Salerno Calcio non era quella della Salernitana. Il 19 giugno 2012, in occasione del 93º anniversario della nascita del club, nella città di Salerno si assisté ad un corteo stracolmo di sostenitori della squadra che chiedevano a gran voce il ritorno in campo della Salernitana in un clima (con bandiere e vessilli granata agganciati ai balconi delle case di Salerno e dintorni) che spinse l'allora sindaco Vincenzo De Luca ad incitare i dirigenti del Salerno affinché la storia della Salernitana (coi suoi segni distintivi) venisse recuperata quanto prima.[91]
In un concerto estivo del 2014 -per la "Festa dell'Amicizia"- a Bellizzi (SA) il noto cantante Nino D'Angelo si presenta sul palco con due sciarpe: una del Napoli e l'altra della Salernitana, rilasciando in seguito una dichiarazione dove afferma che da tifoso azzurro «...mi auguro che la Salernitana salga in categorie che più la competono, per poter giocare un bel derby all’insegna della sportività che deve contraddistinguere la nostra terra».[92] Lo stesso Nino D'Angelo menziona la Salernitana nel film Tifosi del 1999: la squadra di cui fa il tifo la guardia che deve scarcerare Gennaro Scognamiglio (interpretato da Nino D'Angelo), quest'ultimo tifoso azzurro.
La Salernitana è anche accennata nel film Al bar dello sport, realizzato durante la stagione sportiva 1983-1984, con protagonista Lino Banfi il quale nella finzione scenica, anche grazie ai suggerimenti di un amico del "Bar dello Sport" interpretato da Jerry Calà e alla vittoria per 1-3 dei campani a Reggio Calabria (l'ultima delle gare presenti in schedina, come affermato dallo speaker radiofonico) fa "13" al Totocalcio. Nella realtà tale partita non si è mai giocata, dato che la squadra di Reggio più prossima ai salernitani militanti in Serie C1 era la Reggina, che in quella stagione militava in Serie C2.[93]
Inoltre, a livello musicale sono molte le canzoni risalenti a periodi diversi sulla Salernitana.
In televisione la Salernitana detiene un curioso primato assieme al Genoa: disputò la prima partita in assoluto della storia del campionato di Serie B ad essere giocata in anticipo di venerdì e trasmessa in diretta televisiva su Telepiù (Genoa-Salernitana 3-0, nella stagione 1999-2000).[94]
Allenatori e presidenti
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Calciatori
Capitani
Lista dei capitani della Salernitana[106]
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Maglie ritirate
Nella stagione calcistica di Serie B 2004-2005 la Salernitana dell'allora presidente Aniello Aliberti, subito dopo aver battuto per 6-1 il Cesena in campionato, decise di ritirare la maglia numero 4 in onore dell'allora capitano nonché "bandiera" Roberto Breda che si avviava a terminare la sua carriera da calciatore.[119] Nella stagione seguente però la società della Salernitana fallì, e la maglia numero 4 venne ripristinata dalla Salernitana Calcio 1919 di Lombardi che la consegnò a Georgios Kyriazis nel suo primo anno di Serie B.[119]
La Salernitana e le Nazionali di calcio
Nazionale italiana Under 21
L'elenco che segue indica tutti i giocatori che contano almeno una presenza nella Nazionale Italiana Under 21 quando sono appartenuti alla Salernitana. La Nazionale Under 21 è il massimo livello mai raggiunto da un calciatore italiano della squadra campana, sebbene alcuni (come Gennaro Gattuso, Walter Zenga, Mark Iuliano, Pierino Prati, Alberto Piccinini, Luigi Moltrasio, ecc.) possano vantare numerose presenze nella Nazionale maggiore quando hanno fatto parte di altri club.[120] Accanto ai nomi, tra parentesi è indicato il numero di presenze effettuato con la maglia azzurra.
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Altre nazionali
L'elenco che segue indica tutti i giocatori stranieri che contano almeno una presenza nelle proprie rispettive nazionali quando sono appartenuti alla Salernitana. Alcuni calciatori che hanno vestito la maglia granata (come Dražen Bolić e Aleksandar Kristić per la Serbia, Ruslan Nigmatullin per la Russia, Václav Koloušek per la Repubblica Ceca, ecc.) possono vantare numerose presenze in nazionale quando hanno fatto parte di altri club.
Palmarès
Essendo stata rifondata per tre volte (nel 1927, nel 2005 e nel 2011), la Salernitana pur potendo annoverare la vittoria di diversi campionati e titoli dalla fondazione del 1919 ad oggi, presenta sulla propria bacheca solo le coppe conquistate a partire dalla rifondazione del 2011, peraltro le uniche pienamente ufficiali vinte a livello di prima squadra.
Se nel periodo compreso tra il 2005 ed il 2011 non risultano significative vittorie di trofei, tutti i riconoscimenti conquistati dalla Salernitana fino al 2005 vennero vinti all'asta fallimentare da Vincenzo Aliberti, nipote dell'ex presidente Aniello, ed attualmente ne risulta detentore, ad eccezione del Trofeo Dante Berretti del 1969, che venne regalato nel 2012 da Aniello Aliberti alla famiglia dell'avv. Peppino Tedesco, allora presidente della società la cui formazione giovanile, Juniores, lo vinse.[126]
Il primo trofeo ufficiale conquistato dalla prima squadra, la Supercoppa di Lega di Seconda Divisione del 2013, si trova invece nella bacheca della società granata, insieme alla Coppa Italia Lega Pro vinta nel 2014.
Oltre a tutti i campionati e trofei ufficiali e semi-ufficiali sotto elencati, i granata hanno vinto anche alcune coppe a carattere amichevole: la Coppa AG Nocerina nel 1924,[127] la Coppa Amicizia nel 1979,[128] il Trofeo Parmacotto nel 1991-92,[129] ed il Trofeo Uhlsport - Città di Vipiteno nel 1997.[130]
Competizioni nazionali
Campionati vinti dalla Salernitana:[131]
- 1946-1947, 1997-1998
- 1937-1938, 1942-1943[132], 1965-1966
- 2007-2008
- 2012-2013
- 2011-2012
Trofei ufficiali vinti dalla Salernitana:
- 2013-2014
- 2012-2013
Competizioni minori
Competizioni giovanili
- 1968-1969 (torneo Serie C)
- Campionato Allievi Regionali Sperimentali: 1
- 2008-2009
Altri piazzamenti
- Secondo posto: 1970-1971
- Terzo posto: 1956-1957, 1961-1962
- Secondo posto: 1989-1990 (Promossa in Serie B)
- Terzo Posto: 1993-1994 (Promossa in Serie B)
- Secondo posto: 1979-1980
- Semifinale: 1989-1990, 1993-1994
- Secondo posto: 2007-2008
- Secondo posto: 1945
Statistiche e record
Partecipazioni ai campionati
Livello | Categoria | Partecipazioni | Debutto | Ultima stagione | Totale |
---|---|---|---|---|---|
1º | Divisione Nazionale | 1[134] | 1945-1946 | 3 | |
Serie A | 2 | 1947-1948 | 1998-1999 | ||
2º | Serie B | 24 | 1938-1939 | 2009-2010 | 24 |
3º | Seconda Divisione | 1 | 1927-1928 | 57 | |
Prima Divisione | 7 | 1928-1929 | 1934-1935 | ||
Serie C | 28 | 1935-1936 | 1977-1978 | ||
Serie C1 | 18 | 1978-1979 | 2007-2008 | ||
Lega Pro Prima Divisione | 2 | 2010-2011 | 2013-2014 | ||
Lega Pro | 1 | 2014-2015 | |||
4º | Lega Pro Seconda Divisione | 1 | 2012-2013 | 1 | |
5º | Serie D | 1 | 2011-2012 | 1 |
La tabella tiene conto degli 86 campionati disputati a livello nazionale (inclusa la stagione in corso). Dal conteggio sono dunque esclusi il torneo vinto del campionato di secondo livello 1919-1920 perché giocato su base regionale e i campionati di primo livello delle stagioni 1920-1921, 1921-1922, 1923-1924, 1924-1925 dove la squadra non accede alle fasi successive del girone regionale.
Statistiche di squadra
Nella classifica perpetua della Serie A, che tiene conto di tutte le 64 squadre di calcio che hanno militato almeno una volta nella massima serie nazionale, la Salernitana si colloca al 56º posto con 104 punti.[135]
Serie A
- Stagioni disputate: 2
- Miglior piazzamento: 15º posto (1998-99)
Serie B
- Campionati vinti: 2
- Promozioni in Serie A: 2
Serie C / Serie C1 / Lega Pro 1a Divisione
- Campionati vinti: 4
- Promozioni in Serie B: 6
Lega Pro 2a Divisione
- Campionati vinti: 1
- Promozioni in Lega Pro 1a Divisione: 1
Serie D
- Campionati vinti: 1
- Promozioni in Lega Pro 2a Divisione: 1
Coppa Italia
Coppa Anglo-Italiana
- Miglior piazzamento: Semifinale Nazionale (1995-96)
Coppa Italia Lega Pro
- Miglior piazzamento: 1º posto (2013-14)
Supercoppa di Serie C1
- Miglior piazzamento: 2º posto (2007-08)
Supercoppa di Lega Pro 2a Divisione
- Competizioni vinte: 1 (2012-13)
Coppa Italia Serie D
- Miglior piazzamento: Primo Turno (2011-12)
Risultati record
- Vittoria più larga: Salernitana - Gladiator 9-0 (1932-33)
- Sconfitta più larga: Forlì - Salernitana 8-0 (1931-32)
Sequenze di risultati
- Miglior serie di vittorie: 8 consecutive
- in Serie C 1942-43[136] dalla 2ª alla 9ª giornata
- in Lega Pro 2a Div. 2012-13.[137] dalla 13ª alla 20ª giornata
- Peggior serie di sconfitte: 10 consecutive
- in Serie B 1966-67 dalla 29ª alla 38ª giornata[138]
- Striscia di risultati utili: 23 consecutivi
- in Lega Pro 2a Div. 2012-13 dalla 3ª alla 26ª giornata[139]
Statistiche individuali
File:Salernitana Logo.png
Record di presenze[140]
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File:Salernitana Logo.png
Record di reti[140]
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Tifoseria
Storia
La Salernitana è da anni una delle tifoserie più calorose dell'Italia meridionale, e tale affermazione trova riscontro attraverso i numeri relativi alla presenza di pubblico nel corso dei vari decenni, e le tante suggestive coreografie proposte dalla Curva Sud Siberiano.[141][142][143][144]
Proprio relativamente ai numeri, i sostenitori granata ad esempio nel 2008-09 hanno avuto una media di 11.441 spettatori, risultando secondi in Serie B, dietro al solo Bari,[145] e superando persino il Siena che in quella stagione (e in molte altre precedenti) militava in Serie A.
Gemellaggi e rivalità
I tifosi della Salernitana sono gemellati con i sostenitori di Bari (dal 1983-84) e Reggina (dal 1986-87).[146] Sono in ottimi rapporti con la tifoseria del Brescia per manifestazioni, da parte dei salernitani di solidarietà, vicinanza e aiuto alla famiglia del fu Roberto Bani, un tifoso bresciano morto a causa di una banale spinta nello stadio di Salerno nel 1997 durante una partita tra la Salernitana e il Brescia di fine campionato.[147] I granata intrattengono buoni rapporti, relativamente recenti anche con i sostenitori di Arezzo, Hinterreggio (derivato dal gemellaggio con la Reggina[148]), Ravenna e Spezia, mentre buone relazioni sorte in anni più remoti riguardano le tifoserie di Barletta, Andria, Monopoli, Nola e Turris.[146][149][147][150] Esistono inoltre rapporti di rispetto reciproco con milanisti,[150][151] sampdoriani e torinisti.[150]
Dal punto di vista delle inimicizie, le tifoserie maggiormente rivali dei granata, sono quelle di Napoli, Avellino e Casertana. A queste vanno aggiunte Nocerina, Cavese, Juve Stabia ed altri club in Campania.
Le rivalità regionali, si sommano a quelle con i tifosi di Verona, Atalanta, Perugia, Foggia, Messina, Cosenza, Catania, Lecce, Ternana, Taranto e tanti altri.[147]
Organico
Rosa
Aggiornata al 9 febbraio 2015.
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Staff tecnico
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Polisportiva
La Salernitana nacque come società polisportiva, includendo tra i propri ambiti varie attività come atletica, ciclismo, nuoto, canottaggio, lotta, pugilato, podismo e ovviamente calcio. L'obiettivo di Matteo Schiavone, il principale socio fondatore della società nel 1919 era quello di racchiudere tutti questi sport in un unico sodalizio. L'esperienza, tuttavia, durò solo per pochi anni,[44] anche dopo la fusione con lo S.C. Audax Salerno del 1922 che diede vita alla temporanea Salernitanaudax,[108] ma l'attenzione si focalizzò via via sempre più verso la sola sezione calcistica.[153]
Tra le prime attività della Salernitana sono da menzionare sia l'atletica leggera[154] che la corsa, quest'ultima una prima volta nel luglio 1919 dato che la società organizzò l'evento della "Popolarissima", il doppio giro podistico di Salerno, a cui presero parte non soltanto gli atleti iscritti nella società organizzatrice, ma provenienti da tutta la Campania.[44]
Note
- ^ La società è gestita dall'amministratore unico Marco Mezzaroma e dal consulente Claudio Lotito
- ^ Biglietteria e Stadio, su ussalernitana1919.it, USSalernitana.it. URL consultato il 20 febbraio 2013.
- ^ Per la stagione in corso la capienza effettiva è influenzata dalla chiusura al pubblico dell'anello superiore del settore "Curva Nord" (perché inagibile), e dell'intero settore "Distinti" (per scelta della società). Fonte: ‘La Città’: Il GOS chiede lavori all’Arechi, ma le casse sono vuote…, su solosalerno.it. URL consultato il 19 febbraio 2013.
- ^ Salernitana, 95 anni di passione, su freelancenews.it. URL consultato il 6 ottobre 2014.
- ^ a b c d Carella
- ^ Fallimento Salernitana Sport, in aula anche Aniello Aliberti, su solosalerno.it. URL consultato il 29 agosto 2012.
- ^ a b c Salerno Calcio, questo il nome della “Nuova Salernitana” affidata a Perrone, su telecolore.it. URL consultato il 29 agosto 2012.
- ^ De Luca ha scelto: Salernitana a Mezzaroma, su repubblica.it. URL consultato il 29 agosto 2012.
- ^ a b c d Il cavalluccio: un simbolo, mille emozioni, su salernomania.it. URL consultato il 5 maggio 2012.
- ^ Serie B 1990-91, su salernitanastory.it. URL consultato il 29 agosto 2012.
- ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u La nostra storia, su salernitanastory.it.
- ^ Carella, pp. 26-30
- ^ Carella, pp. 33-53
- ^ Carella, pp. 45-53
- ^ Carella, pp. 54-59
- ^ Carella, pp. 87-94
- ^ L'infrazione riguardò una partita contro la Cavese che finì 8-0 sul campo, dove i dirigenti della Cavese fecero dichiarare al portiere Cozzi di essere stato convinto da due cittadini di Salerno a subire quante più reti possibili. Indipendentemente dall'esito di quella partita la Salernitana avrebbe comunque vinto aritmeticamente il proprio girone.
- ^ Carella, pp. 103-108
- ^ Carella, pp. 111-117
- ^ Carella, pp. 117-120
- ^ Carella, pp. 123-126
- ^ Carella, pp. 127-134
- ^ Carella, pp. 155-157
- ^ Carella, p. 179
- ^ Diego Mariottini, Ultraviolenza - Storie di sangue del tifo italiano, Bradipolibri, 2004, p. 13-24, ISBN 978-88-88329-26-0.
- ^ Carella, pp. 185-191
- ^ Carella, pp. 273-279
- ^ Carella, pp. 281-287
- ^ Carella, pp. 303-313
- ^ Aliberti a Telecolore: "Nel 2005 vittima di un abuso di FIGC ed Agenzia delle Entrate", su salerno-calcio.it. URL consultato il 13 settembre 2012.
- ^ Oddo a Granatissimi: c'è un collegamento tra fallimento del 2005 e retrocessione del 1999, su granatissimi.com. URL consultato il 13 settembre 2012.
- ^ L'ex arbitro De Santis: "Salernitana esclusa per salvare il Messina", su granatissimi.com. URL consultato il 13 settembre 2012.
- ^ Vitale, pag. 251
- ^ Salernitana Calcio Sport - Canzoni, su gerca.it. URL consultato il 7 agosto 2010.
- ^ (EN) Salernitana - Profile, su ita.worldfootball.net, Worldfootbal.net. URL consultato il 19 agosto 2010.
- ^ Scende in campo il 12º "uomo"!, su pubblisystem.com. URL consultato il 5 maggio 2012.
- ^ Lo Stadio Arechi, su salernitana.com. URL consultato il 2 agosto 2009.
- ^ Campionato di 1ª Divisione 1934-1935
- ^ Stadio Vestuti, su salernitana.com. URL consultato il 2 agosto 2009.
- ^ Inaugurato il Volpe, la soddisfazione di De Luca, su salernogranata.it. URL consultato il 24 febbraio 2014.
- ^ La storia: il Volpe fu scelto da Aliberti come quartier generale, su lacittadisalerno.gelocal.it, La Città di Salerno. URL consultato il 31 agosto 2014.
- ^ De Luca illustra il restyling del Campo Volpe, su salernoinprima.it. URL consultato il 9 ottobre 2012.
- ^ Inaugurazione Sede, su salernocalcio1919.it, 30 marzo 2012. URL consultato il 22 settembre 2012.
- ^ a b c U.S. Salernitana, un capitolo fermo dal 1977, su solosalerno.it. URL consultato il 10 ottobre 2012.
- ^ a b c d e f g h i j k l m n o p Alfonso Carella, p. 372
- ^ L'Agenda Barlassina 1939-40 a pagina 119 riporta come sede Via Roma 228 e solo dalla stagione successiva Corso Vittorio Emanuele 76
- ^ Solo per una stagione, l'album Calciatori 1971-72 riporta come sede Via Roma 104 invece di Via Roma 39
- ^ Secondo la serie di album Calciatori Panini, dal 1974 al 1976 la sede è ancora in Via Roma 39 e solo successivamente Via Galloppo 78 (Piazza D'Armi)
- ^ La serie di album Calciatori Panini riporta Via Sant'Eremita 4 a partire dall'edizione 1988-89 e fino a quella 1991-92. Per Carella invece già dal 1991 la sede della Salernitana è in Viale Verdi 31 13/R
- ^ Si vedano a riguardo le edizioni dal 1995-96 al 2001-02 della serie di album Calciatori editi da Panini
- ^ Si vedano a riguardo le edizioni 2002-03 e 2003-04 della serie di album Calciatori editi da Panini
- ^ Calciatori 2004-05, Panini.
- ^ Calciatori 2005-06, Panini.
- ^ Si vedano a riguardo le pagine del sito EmozioneCalcio.it inerenti le rose della Salernitana dal 2006-07 al 2010-11
- ^ Società, su ussalernitana1919.it. URL consultato l'8 novembre 2013.
- ^ Lotito pazzo di Salerno: «E’ un interesse sinergico, non contrapposto alla Lazio», su lazionews.eu. URL consultato il 22 settembre 2012.
- ^ Salerno in Lega Pro? Lotito e Mezzaroma studiano le soluzioni, su cittaceleste.it. URL consultato il 21 luglio 2012.
- ^ Lotito: in cinque anni il calcio a Salerno rinascerà, su radiosei.it. URL consultato il 21 luglio 2012.
- ^ ORGANIGRAMMA SOCIETARIO, su ussalernitana1919.it. URL consultato il 7 agosto 2014.
- ^ Vitale, pag. 268-278
- ^ Shirt match worn Salernitana 1985-1986, su wikishirtscollection.blogspot.it, wikishirtscollection. URL consultato il 22 settembre 2012.
- ^ Shirt Salernitana 1987-1988, su wikishirtscollection.blogspot.it, wikishirtcollection. URL consultato il 22 settembre 2012.
- ^ Rosa Salernitana 1988-1989 (JPG), su salernomania.it. URL consultato il 5 maggio 2012.
- ^ Salernitana, Di Bartolomei e l'indimenticabile promozione del 90, su salernomania.it. URL consultato il 22 settembre 2012.
- ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x y Luigi Cerone, Maglie e sponsor, una carrellata infinita.
- ^ Foto con l'organico 1993-94 della Salernitana, su google.it, Gerca.it. URL consultato il 9 agosto 2010.
- ^ Princivalli con la maglia della Salernitana 2005-2006, su google.it.
- ^ Compreso anche il Salerno Calcio
- ^ Vitale, pag. 314-318
- ^ Sponsor, su salernitana.it. URL consultato il 21 febbraio 2011.
- ^ Sponsor 2012-2013, su ussalernitana1919.it, USSalernitana.it. URL consultato il 22 dicembre 2012.
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- ^ Dal 13 marzo 2015 (30ª giornata) Gigart Art Finance Srl nuovo Main Sponsor dell’U.S. Salernitana 1919, su ussalernitana1919.it, USSalernitana.it. URL consultato il 19 marzo 2015.
- ^ a b Settore giovanile - Beretti, su ussalernitana1919.it. URL consultato l'8 settembre 2012.
- ^ Settore giovanile - Allievi Nazionali, su ussalernitana1919.it. URL consultato l'8 settembre 2012.
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- ^ Salernitana, spunta Polito, su 1919salernitana1919.com. URL consultato l'8 settembre 2012.
- ^ Brevi: domenica match col Tuscania. Cardinale non salta al coro contro Salerno, su granatissimi.com. URL consultato l'8 settembre 2012.
- ^ Ipotesi Molinaro per sostituire Taiwo, su spaziomilan.it. URL consultato l'8 settembre 2012.
- ^ L'Agropoli fa il colpo in difesa. Cerruti regala Parisi a Nastri, su lacittadisalerno.gelocal.it, La Città. URL consultato il 10 ottobre 2012.
- ^ L’Associazione sportiva Salernitana Piccoli Granata raddoppia gli iscritti, su vocesport.com. URL consultato il 6 settembre 2012.
- ^ Piccoli Granata, al via il campus estivo, su granatissimi.com. URL consultato il 6 settembre 2012.
- ^ La Real Salernitana cerca talenti Aperta la scuola per ragazzine, su lacittadisalerno.gelocal.it. URL consultato il 26 novembre 2013.
- ^ Anche Cesare Cremonini elogia la Salernitana, su salernogranata.it. URL consultato il 16 maggio 2012.
- ^ Compleanno Salernitana 19 giugno 2012, su salernotoday.it. URL consultato il 24 giugno 2012.
- ^ Nino d’Angelo da Bellizzi lancia messaggi d’amicizia ai tifosi di Napoli e Salernitana, su salernonotizie.it. URL consultato il 29 gennaio 2015.
- ^ Al bar dello sport e dintorni, su calcioromantico.wordpress.com. URL consultato il 6 novembre 2012 (archiviato dall'url originale il 2 giugno 2012).
- ^ Primati e curiosità, su genoacfc.it.
- ^ a b Vitale, pp. 15-384
- ^ Nei fatti l'incarico, formalmente assegnato all'allenatore in seconda, fu conferito a Willy Kargus, allenatore-giocatore che ai tempi era sprovvisto del patentino per allenatori.
- ^ a b Compresa la finale
- ^ a b Campionato campano 1945
- ^ La società è gestita da Tommaso Prudenza fino al 10 ottobre 1948
- ^ Commissario straordinario fino al 16 novembre 1955, poi presidente.
- ^ Durante il 1974-75
- ^ a b c d e Nei suoi anni di proprietà la carica di presidente è stata lasciata formalmente scoperta per uno o più periodi.
- ^ Le mansioni di presidente sono state svolte da Franco Del Mese come amministratore delegato.
- ^ Le mansioni di presidente sono state svolte da Antonio Loschiavo come amministratore delegato.
- ^ La società è gestita dall'amministratore Marco Mezzaroma e dal consulente Claudio Lotito
- ^ Per l'elenco dal 1989 ad oggi: La gloriosa storia dei capitani della Salernitana, su granatissimi.com. URL consultato il 3 marzo 2015.
- ^ La Salernitana del 1921-1922 - Willy Kargus, su salernogranata.it. URL consultato il 9 marzo 2015.
- ^ a b Dal 1922 al 1924: nasce la Salernitanaudax e si fonda la Pro Salerno, su salernogranata.it. URL consultato il 29 novembre 2012.
- ^ Vitale, pag. 205
- ^ Remtec.it - Agostino Di Bartolomei testimonial Salenitana Calcio, su salernomagazine.it. URL consultato il 14 agosto 2009.
- ^ L'intervista, su corrieredelmezzogiorno.corriere.it, CorrieredelMezzogiorno.it. URL consultato il 14 agosto 2009.
- ^ Sarà Russo nuovo capitano dei granata. Vice sarà Andrea Tricarico, su salernitana1919.it, Salernitana.it. URL consultato il 7 agosto 2010.
- ^ Notte granata a San Vito: tutta la Salernitana sul palco, Ginestra capitano, su ilmattino.it.
- ^ Il 20 gennaio 2015 diventa allenatore dei Giovanissimi Nazionali, fonte: Ciro Ginestra nuovo allenatore dei Giovanissimi Nazionali, su ussalernitana1919.it.
- ^ Pestrin: “Fondamentale tornare alla vittoria”, su USSalernitana1919.it.
- ^ Pestrin: “Ragioniamo di partita in partita, alla fine tireremo le somme”, su salernonotizie.it.
- ^ La Salernitana condannata a vincere senza capitan Pestrin, su lacittadisalerno.gelocal.it, La Città di Salerno.
- ^ SALERNITANA: la partita del capitano, su tuttosalernitana.com.
- ^ a b Tifosi, tra ricordi ed emozioni su Facebook, su granatissimi.com. URL consultato il 12 febbraio 2012.
- ^ Lista convocati per società, su figc.it.
- ^ Statistiche del giocatore su Fifa.com, su fifa.com. URL consultato il 24 febbraio 2010.
- ^ Scheda del giocatore su Hellastory.net, su hellastory.net. URL consultato il 17 agosto 2009.
- ^ Statistiche del giocatore su national-football-teams.com, su national-football-teams.com. URL consultato il 31 luglio 2012.
- ^ Profilo sul sito dell'AaB
- ^ Roberto Merino convocato nella Nazionale Peruviana, su 1919salernitana1919.blogspot.com. URL consultato il 17 agosto 2009.
- ^ Aliberti:"Onorata storia della Salernitana. Futuro? Mai dire mai", su solosalerno.it. URL consultato il 12 febbraio 2012.
- ^ Vinto come Società Sportiva Salernitanaudax, fonte: Vitale, pag. 32
- ^ Salernitana-Cavese 1-0, su salernitanastory.it. URL consultato il 17 settembre 2012.
- ^ Juve Stabia-Salernitana 1-1 (4-5 d.c.r.), su salernitanastory.it. URL consultato il 17 settembre 2012.
- ^ Brescia, troppi errori dal dischetto Alla Salernitana il trofeo di Vipiteno, su archiviostorico.gazzetta.it. URL consultato il 16 settembre 2014.
- ^ Sono presi in considerazione solamente i tornei in cui la Salernitana si è classificata al primo posto
- ^ Promossa in Serie B dopo aver ottenuto il secondo posto nel girone finale. Fonte: Vitale, pag. 100-103
- ^ Coppa Liberazione 1944, su salernitanastory.it. URL consultato il 10 maggio 2011.
- ^ Campionato misto Serie A/B disputato in qualità di società di Serie B.
- ^ (EN) Always-up-to-date all-time Serie A table (calcolata assegnando tre punti per vittoria, dati aggiornati alla stagione 2011-2012)
- ^ Vittorie consecutive, Perrone punta il recordman Gipo Viani, su solosalerno.it. URL consultato il 21 gennaio 2012.
- ^ Salernitana da record, 8 vittorie e 18 risultati utili consecutivi. Vittoria ad Aversa in 9 uomini, su salernomagazine.it. URL consultato il 21 gennaio 2012.
- ^ Lira tv: Record di sconfitte consecutive, su liratv.it. URL consultato il 21 gennaio 2012.
- ^ La Salernitana fa 23 (risultati utili in fila): è il record storico per la squadra granata, su corrieredelmezzogiorno.corriere.it.
- ^ a b Le statistiche comprendono le gare giocate in: Campionato, Coppa Italia, Coppa Italia Serie C, fonte: Vitale, pag. 393-418
- ^ L'avversario del Pisa: la Salernitana, su eoraparloio.it. URL consultato il 9 marzo 2015.
- ^ La coreografia della Sud al 1º posto della classifica mondiale “Top5 Ultras of the Week” (video), su granatissimi.com. URL consultato il 25 aprile 2013.
- ^ Sportube, è quella della Salernitana la curva più bella della Lega Pro, su tuttolegapro.com. URL consultato il 7 novembre 2014.
- ^ Tifo: numeri da record per Salerno, su salernonotizie.it. URL consultato il 10 maggio 2012.
- ^ Statistiche Spettatori Serie B 2008-2009, su stadiapostcards.com. URL consultato il 2 agosto 2009.
- ^ a b Pozzoni, p. 143
- ^ a b c Amici e nemici degli Ultrà Salerno, su salernitani.it. URL consultato il 2 agosto 2009.
- ^ La Salernitana non si ferma più: 2-0 all’Hinterreggio e quarto posto agganciato, su granatissimi.com. URL consultato il 21 ottobre 2012.
- ^ Amicizie Salernitana, su razzairno.com. URL consultato il 25 agosto 2012.
- ^ a b c Striscioni Salernitana, su striscionistadio.com. URL consultato il 6 luglio 2012.
- ^ Pozzoni, p. 128
- ^ Staff tecnico - Staff medico, su ussalernitana1919.it. URL consultato il 7 agosto 2014.
- ^ Le origini della nostra fede. La figura di Donato Vestuti, su salernogranata.it. URL consultato il 29 novembre 2012.
- ^ Vitale, pp. 14-15
Bibliografia
- Alfonso Carella, Storia della Salernitana dai pionieri (1910) al mancato ritorno in A (1995), Boccia Editore, 1995.
- Giovanni Vitale, Salernitana -Storia di gol, sorrisi e affanni, International Printing Editore, 2010, ISBN 978-88-7868-094-4.
- Stefano Pozzoni, Dove sono gli ultrà? Squadre, stadi, curve e cori, Milano, Zelig Edizioni, 2005, ISBN 88-6018-083-X.
Voci correlate
Altri progetti
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Collegamenti esterni
- Sito ufficiale
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