Vai al contenuto

Zonazione ittica

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

La zonazione ittica è la suddivisione di un corso d'acqua in più parti ecologicamente uniformi in base alla popolazione di pesci ospitata.

Zonazione centroeuropea e zonazione italiana

[modifica | modifica wikitesto]

La zonazione utilizzata nell'Europa Centrale[1] è la seguente (partiamo dalla zona più a monte, scendendo verso il mare):

Zona dei Salmonidi:
il fiume Isonzo nei pressi di Caporetto in Slovenia

Questo modello non è applicabile in Italia, dato che l'Abramis brama non è presente naturalmente, il temolo è molto raro e diffuso solo in parte del Paese e, in generale, i nostri fiumi sono troppo brevi per poter ospitare tutte queste zone. Per l'Italia è stata proposta una nuova zonazione[2][3]:

Spesso ci si riferisce (soprattutto nell'ambito della pesca sportiva) alla Zona dei Salmonidi come Acque a Salmonidi, mentre ad entrambe le zone dei ciprinidi come ad Acque a Ciprinidi ed alla Zona dei Mugilidi come Acque salmastre.

Zona dei Ciprinidi fitofili: il fiume Leine in Germania

Le specie guida sono quelle specie, la cui presenza basta ad identificare la zona ittica in cui si trova. Per la zona a Salmonidi le specie guida sono:

Per la zona dei Ciprinidi a deposizione litofila le specie guida sono:

Per la zona dei Ciprinidi a deposizione fitofila le specie guida sono:

Per la zona dei Mugilidi, infine, le specie guida sono:

  • Tutte le specie di Mugilidi (cefali o muggini).

Comunità ittiche di riferimento

[modifica | modifica wikitesto]
Zona dei ciprinidi a deposizione litofila (distretto tosco-laziale)

Le comunità ittiche italiane di ogni zona non sono uguali in tutto il paese, ma dipendono dal distretto ittio-geografico considerato[4]. Al nord, nella pianura padana e nei fiumi adriatici delle Marche, si trova il distretto padano-veneto, caratterizzato da un maggior numero di specie. Più a sud, si distinguono un distretto tosco-laziale o etrusco sul versante tirrenico centrale (Liguria di levante, Toscana, Umbria e Lazio fino al Tevere) e un distretto apulo-campano che comprende entrambi i versanti (dal Liri-Garigliano all'Alento e dal Fortore all'Ofanto). Abruzzo e Molise costituiscono un'area di transizione tra i tre distretti, mentre Basilicata ionica e Calabria sono caratterizzate da un'ittiofauna nativa estremamente ridotta.

  1. ^ Huet M. (1949), Aperçu des relations entre la pente et les populations piscicoles des eaux courantes. Schweitz Z. Hydrol., 11:333-351
  2. ^ Zerunian S. (1982), Una proposta di classificazione della zonazione longitudinale dei corsi d'acqua dell'Italia Centromeridionale. Atti XLIX Conv. UZI /Boll.Zool., 49(suppl.):200
  3. ^ Zerunian S., Condannati all'estinzione? Biodiversità, biologia, minacce e strategie di conservazione dei Pesci d'acqua dolce indigeni in Italia, Edagricole 2002: pagg.5-10
  4. ^ Linee guida per la proposta di comunità ittiche di riferimento relative ad una zonazione di dettaglio per l'applicazione dell'indice NISECI (PDF), su isprambiente.gov.it.
pFad - Phonifier reborn

Pfad - The Proxy pFad of © 2024 Garber Painting. All rights reserved.

Note: This service is not intended for secure transactions such as banking, social media, email, or purchasing. Use at your own risk. We assume no liability whatsoever for broken pages.


Alternative Proxies:

Alternative Proxy

pFad Proxy

pFad v3 Proxy

pFad v4 Proxy