Cavallo (araldica)
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In araldica il cavallo è simbolo di valore, animo intrepido ed è considerato una delle figure nobili del blasone. La figura del cavallo è stata spesso assunta nello stemma di chi aveva attaccato il campo nemico e lo aveva disperso con una carica di cavalleria.[1]
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D'oro con un cavallo passante partito in palo di rosso e d'argento, sormontato da un giglio d'azzurro (stemma di Lucantonio Tomassoni)
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Cavallo allegro (e passante) al naturale (Avelengo)
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Cavallo corrente (Martina Franca)
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Cavallo fermo (Loxstedt, Germania)
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Cavallo galoppante (Oekingen, Svizzera)
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Cavallo inalberato (Bellach, Svizzera)
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Cavallo inalberato (Tomsk, Russia)
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Di rosso, al cavallo spaventato d'oro unghiato di nero (Unterhof, frazione di Dielheim, Germania)
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Cavallo passante (Martinshöhe, Germania)
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D'azzurro, al cavallo corrente d'argento (Brno-Ivanovice, distretto di Brno, Repubblica Ceca)
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Di rosso, al cavallo inalberato e sellato al naturale (Morón de la Frontera, Spagna)
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Cavallo d'argento
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Cavallo d'argento passante (Stemma di Bagnacavallo)
Attributi araldici
[modifica | modifica wikitesto]- Allegro quando passante e privo di finimenti
- Bardato quando è guarnito del completo finimento di guerra
- Corrente se corre
- Fermo quando riposa sulla quattro zampe
- Galoppante se lanciato a tale andatura
- Gualdrappato quando coperto di gualdrappa
- Inalberato equivale a spaventato
- Passante se in atto di camminare, con la zampa anteriore destra alzata
- Recalcitrante quando solleva le zampe posteriori
- Sellato se munito di sella e briglie
- Spaventato quando è impennato e si drizza sulle reni
- Unghiato se ha gli zoccoli di smalto diverso
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Goffredo di Crollalanza, Enciclopedia araldico-cavalleresca, Pisa, Giornale Araldico, 1887, pp. 169-170.
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