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Difluoroammina

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Difluoroammina
Formula di struttura della difluoroammina
Formula di struttura della difluoroammina
Caratteristiche generali
Formula bruta o molecolareF2HN
Aspettogas incolore
Numero CAS10405-27-3
PubChem25242
SMILES
N(F)F
Proprietà chimico-fisiche
Densità (g/cm3, in c.s.)1,424[1]
Temperatura di fusione−116,4 °C (157 K)[2]
Temperatura di ebollizione−23,6 °C (250 K)[2]
Proprietà termochimiche
ΔfH0 (kJ·mol−1)-67[2]
Indicazioni di sicurezza
Frasi H--[3]

La difluoroammina è il composto inorganico con formula NHF2. Questo alogenuro di azoto in condizioni normali è un gas incolore fortemente reattivo. È un composto instabile che può esplodere facilmente.[2][4]

Una sostanza ritenuta difluoroammina fu descritta da Ruff e Staub nel 1931,[5] ma i tentativi successivi di riprodurre la sintesi fallirono, e le proprietà fisiche riportate da Ruff non sono in accordo con quelle attuali.[1] La difluoroammina fu sintetizzata e caratterizzata con certezza per la prima volta nel 1959 da Al Kennedy e Charles B. Colburn,[6] isolandola in piccola quantità come sottoprodotto dalla reazione a 250-300 ºC tra trifluoruro di azoto e arsenico.

La difluoroammina si può sintetizzare con una resa del 74% scaldando sotto vuoto una miscela di tetrafluoroidrazina e tiofenolo, con successiva distillazione sotto vuoto. La reazione complessiva risulta:[7]

Alternativamente si può fluorurare l'urea e idrolizzare il difluoruro di urea formato:[8]

La difluoroammina si decompone termicamente formando N2F2 in presenza di KF (che assorbe HF rilasciato):

La reazione a bassa temperatura con ClF produce clorodifluoroammina:

NHF2 è una base debole e può formare addotti reagendo a -80 ºC con acidi di Lewis come BF3, PF5 e SO2; aumentando la temperatura questi addotti si decompongono prima di arrivare a temperatura ambiente. Sotto i -80 ºC reagisce con AsF5 in HF anidro formando NH2F+2 e AsF6.

La difluoroammina può reagire anche come acido:

se non ci sono basi disponibili, l'anione NF2 reagisce formando N2F2:

In chimica organica la difluoroammina viene talvolta usata per ottenere difluoroammino derivati di composti organici.

  1. ^ a b Lawton e Weber 1959
  2. ^ a b c d e Holleman e Wiberg 2007
  3. ^ Questa sostanza non è stata ancora classificata in termini di pericolosità o non è stata ancora trovata una fonte affidabile e citabile.
  4. ^ a b Hammerl e Klapötke 2006
  5. ^ Ruff e Staub 1931
  6. ^ Kennedy e Colburn 1959
  7. ^ Freeman et al. 1960
  8. ^ Parker et al. 1970
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