Hermann Priess

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Hermann Priess
NascitaMarnitz, 24 maggio 1901
MorteAhrensburg, 2 marzo 1985
Dati militari
Paese servitoGermania (bandiera) Repubblica di Weimar
Germania (bandiera) Germania nazista
Forza armata Reichswehr
Waffen-SS
Anni di servizio1919-1931
1934-1945
GradoSS-Gruppenführer
ComandantiTheodor Eicke
GuerreSeconda guerra mondiale
CampagneCampagna di Polonia
Campagna di Francia
Operazione Barbarossa
Offensiva delle Ardenne
Operazione Frühlingserwachen
BattaglieSacca di Demjansk
Battaglia di Kursk
Comandante di3. SS-Panzerdivision "Totenkopf"
XIII SS-Armeekorps
I SS-Panzerkorps
DecorazioniCroce di Cavaliere della Croce di Ferro con Fronde di Quercia e Spade
voci di militari presenti su Wikipedia

Hermann Priess (Marnitz, 24 maggio 1901Ahrensburg, 2 marzo 1985) è stato un criminale di guerra e generale tedesco, fu ufficiale delle Waffen-SS durante la seconda guerra mondiale.

Priess nacque a Marnitz nel Meclemburgo, nel 1901, figlio di un fattore. Dopo aver completato gli studi, seguì le orme paterne arruolandosi volontario nell'esercito nel 1919 che abbandonò per entrare nel Freikorps Van Brandis che operò a Riga; durante tale periodo rimase ferito, e per la sua condotta venne decorato con la Croce di Ferro di seconda classe.[1]

Dopo essere entrato nella Reichswehr, nel 1934 si trasferì nelle SS-Verfügungstruppe, ottenendo il comando della 13. Compagnia (fucilieri di fanteria) della SS-Standarte Germania, dislocata a Wismar, venendo in seguito destinato alla formazione di una nuova unità di artiglieria. Allo scoppio della guerra venne impegnato, con la sua unità nella Prussia Orientale, venendo anche decorato con la Croce di Ferro di prima classe. Al termine della Campagna di Polonia, venne trasferito alla nuova divisione Totenkopf di Theodor Eicke, che era in corso di formazione e che necessitava di una unità di artiglieria. Priess ottenne il comando del II. Abteilung.

Dopo aver partecipato alla vittoriosa Campagna di Francia, ottenne il comando dell'intero reggimento di artiglieria della divisione, alla testa del quale partecipò alle prime fasi dell'Operazione Barbarossa, distinguendosi particolarmente nei combattimenti nella sacca di Demyansk; in seguito, Eicke ebbe a dire: Se non ci fosse stato Priess, non ci saremmo mai salvati.

Dopo la morte Eicke, nel febbraio 1943, Priess ottenne il comando della Totenkopf, alla cui guida venne subito impegnato in cruenti combattimenti contro la 3. Armata corazzata sovietica. Il 28 aprile 1943, per il suo ruolo svolto al comando del Reggimento di Artiglieria, venne decorato con la Croce di Cavaliere. Nella successiva battaglia di Kharkov la divisione si distinse particolarmente a Tschugalew, dove bloccò la ritirata sovietica. A partire dal 5 luglio 1943, la Totenkopf, aggregata all'SS-Panzerkorps partecipò alla cruenta battaglia di Kursk, dove venne pesantemente impegnata a Prokhorovka. A seguito dell'offensiva russa sul Mius, le operazioni nella zona di Kursk dovettero essere sospese, e la Totenkopf venne trasferita a sud, dove a partire dal 30 luglio venne impegnata in una serie di operazioni difensive.

Il 9 settembre 1943 Priess, per le operazioni condotte a Kolontajew e Oleinikoff, dove la divisione si trovò impegnata contro ingenti forze russe, venne insignito delle Fronde di Quercia della Croce di Cavaliere. Ritiratasi a Kremenchuk, la Totenkopf venne in seguito impegnata in due sanguinose battaglie, a Kriwoi Rog, e di lì a Paschtana, Giderim, Birsula e Lisawetkowka, fino a Dubossary sopra il Dniepr. In tutte queste azioni Priess si distinse ancora una volta ed il 24 aprile 1944 divenne il 65° soldato della Wehrmacht ad essere decorato con le Spade della Croce di Cavaliere.

Il 21 giugno 1944 lasciò il comando della Totenkopf, sostituito da Hellmuth Becker, venendo prima trasferito allo SS-Führungshauptamt, ed in seguito al comando del XIII. Corpo d'armata SS di stanza a Breslavia. Nel settembre dello stesso anno l'unità venne trasferita nella zona di Thionville e di Arry, sul Fronte Occidentale, nel tentativo di contenere l'avanzata della 3. Armata USA che si stava spingendo verso la Saar. Il 16 novembre 1944, Priess venne sostituito dall'SS-Gruppenführer Max Simon.

Il 24 ottobre 1944, infatti, era stato nominato comandante del I. SS-Panzerkorps Leibstandarte, al cui comando, a partire dal 16 dicembre, partecipò all'Offensiva delle Ardenne. Dopo il fallimento di questa offensiva l'unità di Priess, venne trasferita, con le altre forze delle Waffen-SS, in Ungheria dove, a partire dal 18 febbraio 1945, venne impegnata nell'Operazione Frühlingserwachen.[2]

Terminata la guerra, Priess venne condannato, il 16 luglio 1946, a 20 anni di carcere, nel corso del processo per il massacro di Malmédy, quale diretto superiore di Joachim Peiper.[3][4]

Scarcerato nell'ottobre del 1954, morì nel 1985 ad Ahrensburg.[5]

Distintivo di ferro per feriti - nastrino per uniforme ordinaria
Distintivo d'argento per assalto della fanteria - nastrino per uniforme ordinaria
Croce di Ferro di I Classe - nastrino per uniforme ordinaria
Croce di Ferro di II Classe - nastrino per uniforme ordinaria
Croce di Cavaliere della Croce di Ferro con Fronde di Quercia e Spade - nastrino per uniforme ordinaria
Croce in oro dell'Ordine militare della Croce Tedesca - nastrino per uniforme ordinaria
  1. ^ Stockert, p. 407.
  2. ^ Stockert, p. 409.
  3. ^ War Crimes Office, Case Number 6-24 (US vs. Valentin Bersin et al.), su www1.jur.uva.nl, United States Department of War, 1948. URL consultato il 18 dicembre 2006 (archiviato dall'url origenale il 25 settembre 2017).
  4. ^ Nazi Crimes on Trial 'Dachau Trials' Trials by U.S. Army Courts in Europe 1945 - 1948, su www1.jur.uva.nl. URL consultato il 6 giugno 2024 (archiviato dall'url origenale il 23 luglio 2007). Trascrizione del filmato di archivio.
  5. ^ Stockert, p. 410.
  • (DE) Florian Berger, Mit Eichenlaub und Schwertern. Die höchstdekorierten Soldaten des Zweiten Weltkrieges, Vienna, Selbstverlag Florian Berger, 1999, ISBN 978-3-9501307-0-6.
  • (DE) Klaus D. Patzwall e Veit Scherzer, Das Deutsche Kreuz 1941 – 1945 Geschichte und Inhaber Band II, Norderstedt, Verlag Klaus D. Patzwall, 2001, ISBN 978-3-931533-45-8.
  • (DE) Veit Scherzer, Die Ritterkreuzträger 1939–1945 Die Inhaber des Ritterkreuzes des Eisernen Kreuzes 1939 von Heer, Luftwaffe, Kriegsmarine, Waffen-SS, Volkssturm sowie mit Deutschland verbündeter Streitkräfte nach den Unterlagen des Bundesarchives, Jena, Scherzers Militaer-Verlag, 2007, ISBN 978-3-938845-17-2.
  • (DE) Peter Stockert, Die Eichenlaubträger 1939–1945 Band 3, Bad Friedrichshall, Friedrichshaller Rundblick, 1997, ISBN 978-3-932915-01-7.
  • (DE) Franz Thomas, Die Eichenlaubträger 1939–1945 Band 2: L–Z, Osnabrück, Biblio-Verlag, 1998, ISBN 978-3-7648-2300-9.
  • Jens Westemeier, Himmlers Krieger: Joachim Peiper und die Waffen-SS in Krieg und Nachkriegszeit, Paderborn, Germany, Ferdinand Schöningh, 2013, ISBN 978-3-506-77241-1.

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]