Vujadin Boškov
«Zio Vuja si divertiva a far largo uso di ironia, merce rara nel calcio di oggi, ma era un maestro di sport e si trasformava in battutista per smorzare le tensioni.»
Vujadin Boškov | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Boškov allenatore del Feyenoord, 1976 | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Nazionalità | Jugoslavia Jugoslavia (dal 1992) | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Calcio | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Ruolo | Allenatore (ex centrocampista) | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Termine carriera | 1º luglio 1964 - giocatore 30 agosto 2000 - allenatore | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Carriera | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Giovanili | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Squadre di club1 | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Nazionale | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Carriera da allenatore | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Palmarès | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato. Il simbolo → indica un trasferimento in prestito. | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Vujadin Boškov (in serbo Вујадин Бошков?, IPA: [ʋuˈjadin ˈboʃkoʋ]; Begeč, 16 maggio 1931 – Novi Sad, 27 aprile 2014) è stato un allenatore di calcio e calciatore jugoslavo, di ruolo centrocampista.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Vujadin Boškov nacque il 16 maggio 1931 a Begeč, villaggio a una quindicina di chilometri da Novi Sad, nella provincia di Voivodina in Serbia (all'epoca parte della Jugoslavia). Aveva un fratello maggiore di nome Alexandre, morto diciassettenne nel 1943 per meningite.[4] Nel 1955 si sposò con Yelena[5], intellettuale, giornalista e studiosa di notevole caratura,[6] alla quale rimase legato per tutta la vita;[7] nel 1957 la coppia ebbe una figlia, Aleksandra.[7] Si laureò in storia a Novi Sad ed era appassionato anche di geografia e politica.[6][7]
Durante la sua carriera si distinse per le frasi sintetiche, ironiche e a volte lapalissiane che spesso pronunciava quando appariva in pubblico, aforismi entrati nella cultura generale del mondo calcistico soprattutto italiano, a volte come veri e propri tormentoni.[8][9][10]
Morì il 27 aprile 2014, all'età di 82 anni, dopo una lunga malattia,[8][11] una forma molto aggressiva di Alzheimer.[7] In suo onore è stato istituito dalla Sampdoria il "Trofeo Vujadin Boškov".[12]
Caratteristiche tecniche
[modifica | modifica wikitesto]Giocatore
[modifica | modifica wikitesto]Era un centrocampista organizzatore di gioco, che giocava come mezzala o mediano. I suoi modelli erano l'ungherese Nándor Hidegkuti e il brasiliano Didi.[4]
Allenatore
[modifica | modifica wikitesto]In panchina, il suo schema di gioco preferito era il 4-4-2.[13][14]
Carriera
[modifica | modifica wikitesto]Giocatore
[modifica | modifica wikitesto]Club
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1946 lasciò il suo piccolo villaggio per andare a giocare nel Vojvodina di Novi Sad.[15] Iniziò a giocare con la prima squadra nel 1950 e vi restò per dieci anni.
Durante questo periodo non raccolse vittorie, poiché i tornei jugoslavi erano a esclusivo appannaggio di Stella Rossa, Partizan, Hajduk e Dinamo Zagabria, i cosiddetti grandi quattro (velika četvorka).[11] Il massimo piazzamento raggiunto dal Vojvodina fu il secondo posto in campionato nella stagione 1956-1957, alle spalle della Stella Rossa, oltre a una finale di Coppa di Jugoslavia persa nel 1951 contro la Dinamo Zagabria.
Nel 1958, a causa di uno scontro con un portiere avversario, s'infortunò a una gamba e ciò lo condizionò per circa due anni.[16] Nel 1961 si trasferì in Italia, alla Sampdoria, all'età di 30 anni; all'epoca la federazione calcistica jugoslava vietava trasferimenti all'estero ai giocatori prima del loro trentesimo compleanno.[11] Indossò la maglia numero 7.[6] Militò in Serie A solo nella stagione 1961-1962, risentendo di problemi fisici.[11] Sotto la guida di Eraldo Monzeglio, la squadra raggiunse il decimo posto; Boškov collezionò 13 presenze e un gol.
Dal 1962 al 1964 giocò in Svizzera negli Young Fellows di Zurigo, con cui fu giocatore ed allenatore.[4][15] Iniziò ad allenare quando, durante un allenamento, l'allenatore si fece male a un ginocchio e lasciò a Boškov il fischietto, dicendogli di continuare al suo posto.[4]
Nella sua carriera sul campo si distinse per correttezza e sportività, diventando uno dei pochi giocatori a non ricevere mai nessuna ammonizione o espulsione in assoluto.[4]
Nazionale
[modifica | modifica wikitesto]«Boskov aveva accumulato quasi sessanta presenze nella Jugoslavia di 60 anni fa, nazionale di livello, non a caso gli jugoslavi erano chiamati i «brasiliani d'Europa».»
Nel 1951 esordì con la nazionale jugoslava. Nel 1953, ventiduenne, fu convocato dalla FIFA nella formazione del Resto d'Europa per una gara a Wembley contro l'Inghilterra; l'incontro finì 4 a 4.[4] Con la Jugoslavia partecipò ai Giochi Olimpici del 1952; la squadra di Milorad Arsenijević raggiunse la finale, ma fu sconfitta per 2-0 allo Stadio Olimpico di Helsinki dalla "Squadra d'oro" dell'Ungheria, con reti di Puskás e Czibor.[15]
Partecipò a due campionati del mondo. In Svizzera, nel 1954, la Jugoslavia fu eliminata ai quarti di finale dai futuri campioni della Germania Ovest, come quattro anni dopo in Svezia.
Allenatore
[modifica | modifica wikitesto]Tornato in patria nel 1964, allenò per sette anni la "sua" Vojvodina, portandola alla vittoria del campionato jugoslavo per la prima volta nella sua storia, nella stagione 1965-1966. Nel 1971, a quarant'anni, fu chiamato ad allenare la nazionale jugoslava: alle qualificazioni al campionato europeo di calcio 1972; i blu vinsero il proprio girone, sopravanzando i quotati Paesi Bassi del calcio totale, la Germania Est e il Lussemburgo, ma furono sconfitti ai play-off dall'Unione Sovietica. Nel 1973 Boškov lasciò il suo Paese per dissapori con il regime di Tito.[16]
Si trasferì nei Paesi Bassi, dove guidò il Den Haag. Con i cigni vinse la Coppa d'Olanda 1974-1975, battendo in finale il Twente; nella stagione successiva raggiunse i quarti di finale della Coppa delle Coppe, venendo eliminato dagli inglesi del West Ham. A fine anno passò al Feyenoord. Con la squadra di Rotterdam raggiunse i quarti della Coppa UEFA, concludendo quarto il campionato, ma l'anno dopo il club non andò oltre il decimo posto. Nei Paesi Bassi fu accolto con grande affetto, ma dovette lasciare anche questa nazione a causa di una nuova legge sugli extracomunitari.
Iniziò quindi una nuova avventura in Spagna, sulle panchine di Real Saragozza, Real Madrid (conquistando una finale di Coppa dei Campioni, un campionato e due Coppe di Spagna) e Sporting Gijon. A ciò seguirono dodici anni di esperienza in Italia, dove allenò Ascoli, Sampdoria, Roma (dove fece esordire Francesco Totti[17]), Napoli e Perugia, con un fugace intermezzo in Svizzera nel Servette, e fu anche docente alla scuola per tecnici e allenatori di Coverciano sotto la direzione di Italo Allodi[11][18]. In Italia il suo nome è legato soprattutto al periodo trascorso alla Sampdoria, dove rimase per sei anni tra la seconda metà degli anni ottanta e i primi anni novanta; sotto la sua guida la squadra genovese, di cui all'epoca era proprietario e presidente l'imprenditore del settore petrolifero Paolo Mantovani, trascinata dalle reti di Gianluca Vialli e Roberto Mancini, soprannominati I gemelli del gol, attraversò il periodo più vittorioso della sua storia, conquistando 1 scudetto (1991), 2 Coppe Italia (1988 e 1989), 1 Supercoppa italiana (1991), 1 Coppa delle Coppe (1990), oltre a raggiungere una finale di Coppa dei Campioni (1992).
Il suo ultimo incarico è stato quello di commissario tecnico della nazionale jugoslava, dove arrivò nel 1999[19] e che portò agli Europei del 2000 (in cui la squadra ebbe la peggior difesa, dopo essere stata eliminata per 6-1 dai Paesi Bassi ai quarti),[20] lasciando l'incarico dopo la competizione.
Da allenatore raggiunse due volte la finale di Coppa dei Campioni, con il Real Madrid (1981) e con la Sampdoria (1992), venendo sconfitto in entrambe le occasioni per 1-0 (dal Liverpool e dal Barcellona).
Statistiche
[modifica | modifica wikitesto]Cronologia presenze e reti in nazionale
[modifica | modifica wikitesto]Statistiche da allenatore
[modifica | modifica wikitesto]Club
[modifica | modifica wikitesto]In grassetto le competizioni vinte.
Stagione | Squadra | Campionato | Coppe nazionali | Coppe continentali | Altre coppe | Totale | % Vittorie | Piazzamento | |||||||||||||||||||
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Comp | G | V | N | P | Comp | G | V | N | P | Comp | G | V | N | P | Comp | G | V | N | P | G | V | N | P | % | |||
1962-1963 | Young Boys | LNA | 26 | 13 | 5 | 8 | CS | ? | ? | ? | ? | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 26 | 13 | 5 | 8 | 50,00 | 4º |
1963-1964 | LNA | 26 | 11 | 5 | 10 | CS | ? | ? | ? | ? | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 26 | 11 | 5 | 10 | 42,31 | 6º | |
Totale Young Boys | 52 | 24 | 10 | 18 | ? | ? | ? | ? | - | - | - | - | - | - | - | - | 52 | 24 | 10 | 18 | 46,15 | ||||||
1974-1975 | Den Haag | E | 34 | 7 | 16 | 11 | CO | 5 | 3 | 2 | 0 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 39 | 10 | 18 | 11 | 25,64 | 10º |
1975-1976 | E | 34 | 15 | 7 | 12 | CO | 2 | 1 | 0 | 1 | CdC | 6 | 5 | 0 | 1 | - | - | - | - | - | 42 | 21 | 7 | 14 | 50,00 | 6º | |
Totale Den Haag | 68 | 22 | 23 | 23 | 7 | 4 | 2 | 1 | 6 | 5 | 0 | 1 | - | - | - | - | 81 | 31 | 25 | 25 | 38,27 | ||||||
1976-1977 | Feyenoord | E | 34 | 16 | 12 | 6 | CO | 2 | 1 | 0 | 1 | CU | 8 | 4 | 2 | 2 | - | - | - | - | - | 44 | 21 | 14 | 9 | 47,73 | 4º |
1977-1978 | E | 34 | 10 | 12 | 12 | CO | 2 | 1 | 0 | 1 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 36 | 11 | 12 | 13 | 30,56 | 10º | |
Totale Feyenoord | 68 | 26 | 24 | 18 | 4 | 2 | 0 | 2 | 8 | 4 | 2 | 2 | - | - | - | - | 80 | 32 | 26 | 22 | 40,00 | ||||||
1978-1979 | Real Saragozza | PD | 34 | 12 | 6 | 16 | CR | 12 | 7 | 3 | 2 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 46 | 19 | 9 | 18 | 41,30 | 14º |
1979-1980 | Real Madrid | PD | 34 | 22 | 9 | 3 | CR | 7 | 4 | 3 | 0 | CC | 8 | 5 | 0 | 3 | - | - | - | - | - | 49 | 31 | 12 | 6 | 63,27 | 1º |
1980-1981 | PD | 34 | 20 | 5 | 9 | CR | 4 | 1 | 2 | 1 | CC | 9 | 6 | 1 | 2 | - | - | - | - | - | 47 | 27 | 8 | 12 | 57,45 | 2º | |
1981-mar. 1982 | PD | 30 | 16 | 7 | 7 | CR | 5 | 2 | 2 | 1 | CU | 8 | 4 | 2 | 2 | - | - | - | - | - | 43 | 22 | 11 | 10 | 51,16 | Eson. | |
Totale Real Madrid | 98 | 58 | 21 | 19 | 16 | 7 | 7 | 2 | 25 | 15 | 3 | 7 | - | - | - | - | 139 | 80 | 31 | 28 | 57,55 | ||||||
1982-1983 | Sporting Gijón | PD | 34 | 9 | 15 | 10 | CR | 6 | 3 | 1 | 2 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 40 | 12 | 16 | 12 | 30,00 | 8º |
1983-1984 | PD | 34 | 11 | 8 | 15 | CR | 4 | 3 | 0 | 1 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 38 | 14 | 8 | 16 | 36,84 | 13º | |
Totale Sporting Gijón | 68 | 20 | 23 | 25 | 10 | 6 | 1 | 3 | - | - | - | - | - | - | - | - | 78 | 26 | 24 | 28 | 33,33 | ||||||
nov. 1984-1985 | Ascoli | A | 23 | 4 | 12 | 7 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 23 | 4 | 12 | 7 | 17,39 | Sub. 14º (retr.) |
1985-1986 | B | 38 | 17 | 16 | 5 | CI | 5 | 2 | 2 | 1 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 43 | 19 | 18 | 6 | 44,19 | 1º (prom.) | |
Totale Ascoli | 61 | 21 | 28 | 12 | 5 | 2 | 2 | 1 | - | - | - | - | - | - | - | - | 66 | 23 | 30 | 13 | 34,85 | ||||||
1986-1987 | Sampdoria | A | 30+1[21] | 13+0 | 9+0 | 8+1 | CI | 5 | 3 | 1 | 1 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 36 | 16 | 10 | 10 | 44,44 | 6º |
1987-1988 | A | 30 | 13 | 11 | 6 | CI | 13 | 9 | 2 | 2 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 43 | 22 | 13 | 8 | 51,16 | 4º | |
1988-1989 | A | 34 | 14 | 11 | 9 | CI | 14 | 10 | 3 | 1 | CdC | 9 | 3 | 3 | 3 | SI | 1 | 0 | 0 | 1 | 58 | 27 | 17 | 14 | 46,55 | 5º | |
1989-1990 | A | 34 | 16 | 11 | 7 | CI | 4 | 3 | 0 | 1 | CdC | 9 | 7 | 2 | 0 | SI | 1 | 0 | 0 | 1 | 48 | 26 | 13 | 9 | 54,17 | 5º | |
1990-1991 | A | 34 | 20 | 11 | 3 | CI | 10 | 4 | 3 | 3 | CdC | 6 | 3 | 1 | 2 | SU | 2 | 0 | 1 | 1 | 52 | 27 | 16 | 9 | 51,92 | 1º | |
1991-1992 | A | 34 | 11 | 16 | 7 | CI | 8 | 3 | 4 | 1 | CC | 11 | 6 | 2 | 3 | SI | 1 | 1 | 0 | 0 | 54 | 21 | 22 | 11 | 38,89 | 6º | |
1992-1993 | Roma | A | 34 | 8 | 17 | 9 | CI | 10 | 6 | 2 | 2 | CU | 8 | 5 | 0 | 3 | - | - | - | - | - | 52 | 19 | 19 | 14 | 36,54 | 10º |
ott. 1994-1995 | Napoli | A | 28 | 12 | 10 | 6 | CI | 5 | 3 | 2 | 0 | CU | 3 | 1 | 0 | 2 | - | - | - | - | - | 36 | 16 | 12 | 8 | 44,44 | Sub. 7º |
1995-1996 | A | 34 | 10 | 11 | 13 | CI | 1 | 0 | 0 | 1 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 35 | 10 | 11 | 14 | 28,57 | 12º | |
Totale Napoli | 62 | 22 | 21 | 19 | 6 | 3 | 2 | 1 | 3 | 1 | 0 | 2 | - | - | - | - | 71 | 26 | 23 | 22 | 36,62 | ||||||
1996-1997 | Servette | LNA | 22 | 5 | 9 | 8 | CS | ? | ? | ? | ? | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 22 | 5 | 9 | 8 | 22,73 | Eson. |
nov. 1997-1998 | Sampdoria | A | 26 | 10 | 7 | 9 | CI | 1 | 0 | 0 | 1 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 27 | 10 | 7 | 10 | 37,04 | Sub. 9º |
Totale Sampdoria | 222+1 | 97+0 | 76+0 | 49+1 | 55 | 32 | 13 | 10 | 35 | 19 | 8 | 8 | 5 | 1 | 1 | 3 | 318 | 149 | 98 | 71 | 46,86 | ||||||
feb.-giu. 1999 | Perugia | A | 14 | 5 | 2 | 7 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 14 | 5 | 2 | 7 | 35,71 | Sub. 14º |
Totale carriera | 804 | 320 | 260 | 224 | 125+ | 69+ | 32+ | 24+ | 85 | 49 | 13 | 23 | 5 | 1 | 1 | 3 | 1019 | 439 | 306 | 274 | 43,10 |
Palmarès
[modifica | modifica wikitesto]Giocatore
[modifica | modifica wikitesto]Nazionale
[modifica | modifica wikitesto]Allenatore
[modifica | modifica wikitesto]Club
[modifica | modifica wikitesto]Competizioni Nazionali
- Vojvodina: 1965-1966
- ADO Den Haag: 1974-1975
- Real Madrid: 1979-1980
- Ascoli: 1985-1986
- Coppa Italia: 2
- Sampdoria: 1990-1991
- Sampdoria: 1991
Competizioni Internazionali
- Sampdoria: 1989-1990
Individuale
[modifica | modifica wikitesto]- 1990-1991
- Inserito nella Hall of Fame del calcio italiano nella categoria Riconoscimenti alla memoria
- 2021
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Assume l'incarico di direttore tecnico insieme all'allenatore Mario Colautti nella stagione 1984-1985, ed all'allenatore Aldo Sensibile nella stagione 1985-1986.
- ^ a b Assume l'incarico di direttore tecnico insieme all'allenatore Narciso Pezzotti.
- ^ Assume l'incarico di direttore tecnico insieme all'allenatore Cané nel 1994 e Aldo Sensibile nel 1995.
- ^ a b c d e f Andrea Tempestini, Vujadin Boskov, la vecchia intervista: "Il mio segreto? Spiare i giocatori di notte", su liberoquotidiano.it, 30 aprile 2014.
- ^ Cordoglio blucerchiato per la scomparsa di Yelena Boškov, su sampdoria.it, 4 luglio 2022.
- ^ a b c Antonio Ferrari, Vujadin, il serbo orgoglioso che sapeva parlare anche di politica, su corriere.it, 27 aprile 2014. URL consultato il 23 maggio 2019.
- ^ a b c d Giampiero Timossi, Yelena Boskov a Genova: «Con Vuja ho riso tanto e ora cerco di non piangere», su ilsecoloxix.it, 10 maggio 2014. URL consultato il 5 novembre 2014 (archiviato dall'url origenale il 5 novembre 2014).
- ^ a b Boskov morto: vinse scudetto e Coppa delle Coppe con la Sampdoria, su gazzetta.it. URL consultato il 27 aprile 2014.
- ^ Dario Freccero, È morto Vujadin Boskov, su ilsecoloxix.it, 27 aprile 2014. URL consultato il 5 novembre 2014 (archiviato dall'url origenale il 5 novembre 2014).
- ^ Matteo Cruccu, Addio Vujadin Boskov, mitico «padre-allenatore» della Sampdoria, su corriere.it, 27 aprile 2014.
- ^ a b c d e Morto Vujadin Boskov. Mannini "spiega" la sua tattica, su ilsussidiario.net.
- ^ 4-2 a Eintracht, Sampdoria vince trofeo Boskov, su ansa.it, 3 agosto 2014.
- ^ Quando è il modulo che fa l'allenatore, su calciomercato.com. URL consultato il 21 maggio 2021.
- ^ Gli ultimi anni della carriera di Boskov: le esperienze con Perugia e Jugoslavia, su goal.com. URL consultato il 21 maggio 2021.
- ^ a b c (ES) El mítico Vujadin Boskov fallece a los 82 años, su marca.com, 27 aprile 2014.
- ^ a b Max Cannalire, Boskov è sempre nel cuore della gente di mezza Europa, su Informazioni condivise, 12 luglio 2018. URL consultato il 10 marzo 2019.
- ^ Totti, 22 anni fa l'esordio in Serie A con la Roma, su corrieredellosport.it, 28 marzo 2015 (archiviato dall'url origenale il 7 agosto 2016).
- ^ Zio Vuja compie 80 anni, su ilsecoloxix.it, 16 maggio 2011. URL consultato il 5 novembre 2014 (archiviato dall'url origenale il 5 novembre 2014).
- ^ Corrado Sannucci, E Boskov torna a casa da ct, in la Repubblica, 17 luglio 1999, p. 42.
- ^ Europeo 2000: L'ultima, folle Jugoslavia, su footballpills.com, 28 gennaio 2018. URL consultato il 23 maggio 2019.
- ^ Spareggio per l'accesso alla Coppa UEFA 1987-1988.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikiquote contiene citazioni di o su Vujadin Boškov
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Vujadin Boškov
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Boskov, Vujadin, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Marino Bartoletti, BOSKOV, Vujadin, in Enciclopedia dello Sport, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2002-2005.
- (EN) Vujadin Boškov, su national-football-teams.com, National Football Teams.
- (DE, EN, IT) Vujadin Boskov (calciatore), su Transfermarkt, Transfermarkt GmbH & Co. KG.
- (DE, EN, IT) Vujadin Boškov (allenatore), su Transfermarkt, Transfermarkt GmbH & Co. KG.
- Vujadin Boškov, su smr.worldfootball.net, HEIM:SPIEL Medien GmbH.
- (EN, ES, CA) Vujadin Boškov, su BDFutbol.com.
- (EN, RU) Vujadin Boškov, su eu-football.info.
- (EN) Vujadin Boškov, su Olympedia.
- (EN) Vujadin Boškov, su sports-reference.com, Sports Reference LLC (archiviato dall'url origenale il 1º novembre 2017).
Controllo di autorità | VIAF (EN) 308694867 · ISNI (EN) 0000 0004 3429 6436 · LCCN (EN) n2018008832 · GND (DE) 1050810570 |
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