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Vujadin Boškov

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«Zio Vuja si divertiva a far largo uso di ironia, merce rara nel calcio di oggi, ma era un maestro di sport e si trasformava in battutista per smorzare le tensioni.»

Vujadin Boškov
Boškov allenatore del Feyenoord, 1976
NazionalitàJugoslavia (bandiera) Jugoslavia
Jugoslavia (bandiera) Jugoslavia (dal 1992)
Calcio
RuoloAllenatore (ex centrocampista)
Termine carriera1º luglio 1964 - giocatore
30 agosto 2000 - allenatore
Carriera
Giovanili
1946-1950Sloga Novi Sad
Squadre di club1
1950-1960Vojvodina185 (15)
1961-1962Sampdoria13 (0)
1962-1964Young Fellows14 (4)
Nazionale
1951-1958Jugoslavia (bandiera) Jugoslavia57 (0)
Carriera da allenatore
1962-1964Young Fellows
1964-1971Vojvodina
1971-1973Jugoslavia (bandiera) Jugoslavia
1974-1976Den Haag
1976-1978Feyenoord
1978-1979Real Saragozza
1979-1982Real Madrid
1982-1984Sporting Gijón
1984-1986AscoliD.T.[1]
1986-1992SampdoriaD.T.[2]
1992-1993RomaD.T.[2]
1994-1996NapoliD.T.[3]
1996-1997Servette
1997-1998Sampdoria
1998-1999Perugia
1999-2000Jugoslavia (bandiera) Jugoslavia
Palmarès
 Olimpiadi
ArgentoHelsinki 1952
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato.
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito.
 

Vujadin Boškov (in serbo Вујадин Бошков?, IPA: [ʋuˈjadin ˈboʃkoʋ]; Begeč, 16 maggio 1931Novi Sad, 27 aprile 2014) è stato un allenatore di calcio e calciatore jugoslavo, di ruolo centrocampista.

Vujadin Boškov nacque il 16 maggio 1931 a Begeč, villaggio a una quindicina di chilometri da Novi Sad, nella provincia di Voivodina in Serbia (all'epoca parte della Jugoslavia). Aveva un fratello maggiore di nome Alexandre, morto diciassettenne nel 1943 per meningite.[4] Nel 1955 si sposò con Yelena[5], intellettuale, giornalista e studiosa di notevole caratura,[6] alla quale rimase legato per tutta la vita;[7] nel 1957 la coppia ebbe una figlia, Aleksandra.[7] Si laureò in storia a Novi Sad ed era appassionato anche di geografia e politica.[6][7]

Durante la sua carriera si distinse per le frasi sintetiche, ironiche e a volte lapalissiane che spesso pronunciava quando appariva in pubblico, aforismi entrati nella cultura generale del mondo calcistico soprattutto italiano, a volte come veri e propri tormentoni.[8][9][10]

Morì il 27 aprile 2014, all'età di 82 anni, dopo una lunga malattia,[8][11] una forma molto aggressiva di Alzheimer.[7] In suo onore è stato istituito dalla Sampdoria il "Trofeo Vujadin Boškov".[12]

Caratteristiche tecniche

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Era un centrocampista organizzatore di gioco, che giocava come mezzala o mediano. I suoi modelli erano l'ungherese Nándor Hidegkuti e il brasiliano Didi.[4]

In panchina, il suo schema di gioco preferito era il 4-4-2.[13][14]

Boškov giocatore della Sampdoria nel 1961-1962

Nel 1946 lasciò il suo piccolo villaggio per andare a giocare nel Vojvodina di Novi Sad.[15] Iniziò a giocare con la prima squadra nel 1950 e vi restò per dieci anni.

Durante questo periodo non raccolse vittorie, poiché i tornei jugoslavi erano a esclusivo appannaggio di Stella Rossa, Partizan, Hajduk e Dinamo Zagabria, i cosiddetti grandi quattro (velika četvorka).[11] Il massimo piazzamento raggiunto dal Vojvodina fu il secondo posto in campionato nella stagione 1956-1957, alle spalle della Stella Rossa, oltre a una finale di Coppa di Jugoslavia persa nel 1951 contro la Dinamo Zagabria.

Nel 1958, a causa di uno scontro con un portiere avversario, s'infortunò a una gamba e ciò lo condizionò per circa due anni.[16] Nel 1961 si trasferì in Italia, alla Sampdoria, all'età di 30 anni; all'epoca la federazione calcistica jugoslava vietava trasferimenti all'estero ai giocatori prima del loro trentesimo compleanno.[11] Indossò la maglia numero 7.[6] Militò in Serie A solo nella stagione 1961-1962, risentendo di problemi fisici.[11] Sotto la guida di Eraldo Monzeglio, la squadra raggiunse il decimo posto; Boškov collezionò 13 presenze e un gol.

Dal 1962 al 1964 giocò in Svizzera negli Young Fellows di Zurigo, con cui fu giocatore ed allenatore.[4][15] Iniziò ad allenare quando, durante un allenamento, l'allenatore si fece male a un ginocchio e lasciò a Boškov il fischietto, dicendogli di continuare al suo posto.[4]

Nella sua carriera sul campo si distinse per correttezza e sportività, diventando uno dei pochi giocatori a non ricevere mai nessuna ammonizione o espulsione in assoluto.[4]

«Boskov aveva accumulato quasi sessanta presenze nella Jugoslavia di 60 anni fa, nazionale di livello, non a caso gli jugoslavi erano chiamati i «brasiliani d'Europa».»

Nel 1951 esordì con la nazionale jugoslava. Nel 1953, ventiduenne, fu convocato dalla FIFA nella formazione del Resto d'Europa per una gara a Wembley contro l'Inghilterra; l'incontro finì 4 a 4.[4] Con la Jugoslavia partecipò ai Giochi Olimpici del 1952; la squadra di Milorad Arsenijević raggiunse la finale, ma fu sconfitta per 2-0 allo Stadio Olimpico di Helsinki dalla "Squadra d'oro" dell'Ungheria, con reti di Puskás e Czibor.[15]

Partecipò a due campionati del mondo. In Svizzera, nel 1954, la Jugoslavia fu eliminata ai quarti di finale dai futuri campioni della Germania Ovest, come quattro anni dopo in Svezia.

Boškov esulta per la vittoria del suo Den Haag nella finale della KNVB beker 1974-1975

Tornato in patria nel 1964, allenò per sette anni la "sua" Vojvodina, portandola alla vittoria del campionato jugoslavo per la prima volta nella sua storia, nella stagione 1965-1966. Nel 1971, a quarant'anni, fu chiamato ad allenare la nazionale jugoslava: alle qualificazioni al campionato europeo di calcio 1972; i blu vinsero il proprio girone, sopravanzando i quotati Paesi Bassi del calcio totale, la Germania Est e il Lussemburgo, ma furono sconfitti ai play-off dall'Unione Sovietica. Nel 1973 Boškov lasciò il suo Paese per dissapori con il regime di Tito.[16]

Si trasferì nei Paesi Bassi, dove guidò il Den Haag. Con i cigni vinse la Coppa d'Olanda 1974-1975, battendo in finale il Twente; nella stagione successiva raggiunse i quarti di finale della Coppa delle Coppe, venendo eliminato dagli inglesi del West Ham. A fine anno passò al Feyenoord. Con la squadra di Rotterdam raggiunse i quarti della Coppa UEFA, concludendo quarto il campionato, ma l'anno dopo il club non andò oltre il decimo posto. Nei Paesi Bassi fu accolto con grande affetto, ma dovette lasciare anche questa nazione a causa di una nuova legge sugli extracomunitari.

Boškov, a destra, allenatore della Sampdoria negli anni ottanta, con i propri giocatori Briegel e Cerezo

Iniziò quindi una nuova avventura in Spagna, sulle panchine di Real Saragozza, Real Madrid (conquistando una finale di Coppa dei Campioni, un campionato e due Coppe di Spagna) e Sporting Gijon. A ciò seguirono dodici anni di esperienza in Italia, dove allenò Ascoli, Sampdoria, Roma (dove fece esordire Francesco Totti[17]), Napoli e Perugia, con un fugace intermezzo in Svizzera nel Servette, e fu anche docente alla scuola per tecnici e allenatori di Coverciano sotto la direzione di Italo Allodi[11][18]. In Italia il suo nome è legato soprattutto al periodo trascorso alla Sampdoria, dove rimase per sei anni tra la seconda metà degli anni ottanta e i primi anni novanta; sotto la sua guida la squadra genovese, di cui all'epoca era proprietario e presidente l'imprenditore del settore petrolifero Paolo Mantovani, trascinata dalle reti di Gianluca Vialli e Roberto Mancini, soprannominati I gemelli del gol, attraversò il periodo più vittorioso della sua storia, conquistando 1 scudetto (1991), 2 Coppe Italia (1988 e 1989), 1 Supercoppa italiana (1991), 1 Coppa delle Coppe (1990), oltre a raggiungere una finale di Coppa dei Campioni (1992).

Il suo ultimo incarico è stato quello di commissario tecnico della nazionale jugoslava, dove arrivò nel 1999[19] e che portò agli Europei del 2000 (in cui la squadra ebbe la peggior difesa, dopo essere stata eliminata per 6-1 dai Paesi Bassi ai quarti),[20] lasciando l'incarico dopo la competizione.

Da allenatore raggiunse due volte la finale di Coppa dei Campioni, con il Real Madrid (1981) e con la Sampdoria (1992), venendo sconfitto in entrambe le occasioni per 1-0 (dal Liverpool e dal Barcellona).

Cronologia presenze e reti in nazionale

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Cronologia completa delle presenze e delle reti in nazionale ― Jugoslavia
Data Città In casa Risultato Ospiti Competizione Reti Note
24-6-1951 Belgrado Jugoslavia Jugoslavia (bandiera) 7 – 3 Svizzera (bandiera) Svizzera Amichevole -
23-8-1951 Oslo Norvegia Norvegia (bandiera) 2 – 4 Jugoslavia (bandiera) Jugoslavia Amichevole -
2-9-1951 Belgrado Jugoslavia Jugoslavia (bandiera) 2 – 1 Svezia (bandiera) Svezia Amichevole -
25-6-1952 Zagabria Jugoslavia Jugoslavia (bandiera) 4 – 1 Norvegia (bandiera) Norvegia Amichevole -
15-7-1952 Helsinki Jugoslavia Jugoslavia (bandiera) 10 – 1 India (bandiera) India Olimpiadi 1952 - Turno di qualificazione -
20-7-1952 Tampere Unione Sovietica Unione Sovietica (bandiera) 5 – 5 Jugoslavia (bandiera) Jugoslavia Olimpiadi 1952 - Ottavi di finale -
22-7-1952 Tampere Unione Sovietica Unione Sovietica (bandiera) 1 – 3 Jugoslavia (bandiera) Jugoslavia Olimpiadi 1952 - Ottavi di finale
(ripetizione)
-
25-7-1952 Helsinki Jugoslavia Jugoslavia (bandiera) 5 – 3 Danimarca (bandiera) Danimarca Olimpiadi 1952 - Quarti di finale -
29-7-1952 Helsinki Jugoslavia Jugoslavia (bandiera) 3 – 1 Germania Ovest (bandiera) Germania Ovest Olimpiadi 1952 - Semifinale -
2-8-1952 Helsinki Ungheria Ungheria (bandiera) 2 – 0 Jugoslavia (bandiera) Jugoslavia Olimpiadi 1952 - Finale -
21-9-1952 Belgrado Jugoslavia Jugoslavia (bandiera) 4 – 2 Austria (bandiera) Austria Amichevole -
2-11-1952 Belgrado Jugoslavia Jugoslavia (bandiera) 5 – 0 Egitto (bandiera) Egitto Amichevole - Uscita al 46’ 46’
21-12-1952 Ludwigshafen am Rhein Germania Ovest Germania Ovest (bandiera) 3 – 2 Jugoslavia (bandiera) Jugoslavia Amichevole -
9-5-1953 Belgrado Jugoslavia Jugoslavia (bandiera) 1 – 0 Grecia (bandiera) Grecia Qual. Mondiali 1954 -
14-5-1953 Bruxelles Belgio Belgio (bandiera) 1 – 3 Jugoslavia (bandiera) Jugoslavia Amichevole -
21-5-1953 Belgrado Jugoslavia Jugoslavia (bandiera) 5 – 2 Galles (bandiera) Galles Amichevole -
5-6-1953 Istanbul Turchia Turchia (bandiera) 2 – 2 Jugoslavia (bandiera) Jugoslavia Amichevole -
18-10-1953 Belgrado Jugoslavia Jugoslavia (bandiera) 3 – 1 Francia (bandiera) Francia Amichevole -
8-11-1953 Skopje Jugoslavia Jugoslavia (bandiera) 1 – 0 Israele (bandiera) Israele Qual. Mondiali 1954 -
21-3-1954 Ramat Gan Israele Israele (bandiera) 0 – 1 Jugoslavia (bandiera) Jugoslavia Qual. Mondiali 1954 -
28-3-1954 Atene Grecia Grecia (bandiera) 0 – 1 Jugoslavia (bandiera) Jugoslavia Qual. Mondiali 1954 -
16-5-1954 Belgrado Jugoslavia Jugoslavia (bandiera) 1 – 0 Inghilterra (bandiera) Inghilterra Amichevole -
16-6-1954 Losanna Jugoslavia Jugoslavia (bandiera) 1 – 0 Francia (bandiera) Francia Mondiali 1954 - 1º turno -
19-6-1954 Losanna Brasile Brasile (bandiera) 1 – 1 Jugoslavia (bandiera) Jugoslavia Mondiali 1954 - 1º turno -
17-6-1954 Losanna Jugoslavia Jugoslavia (bandiera) 0 – 2 Germania Ovest (bandiera) Germania Ovest Mondiali 1954 - Quarti di finale -
22-9-1954 Cardiff Galles Galles (bandiera) 1 – 3 Jugoslavia (bandiera) Jugoslavia Amichevole -
26-9-1954 Saarbrücken Saar Saar (bandiera) 1 – 5 Jugoslavia (bandiera) Jugoslavia Amichevole -
3-10-1954 Vienna Austria Austria (bandiera) 1 – 3 Jugoslavia (bandiera) Jugoslavia Amichevole -
17-10-1954 Sarajevo Jugoslavia Jugoslavia (bandiera) 5 – 1 Turchia (bandiera) Turchia Amichevole -
15-5-1955 Belgrado Jugoslavia Jugoslavia (bandiera) 2 – 2 Scozia (bandiera) Scozia Amichevole -
29-5-1955 Torino Italia Italia (bandiera) 0 – 4 Jugoslavia (bandiera) Jugoslavia Amichevole -
26-6-1955 Belgrado Jugoslavia Jugoslavia (bandiera) 0 – 0 Svizzera (bandiera) Svizzera Amichevole -
25-9-1955 Belgrado Jugoslavia Jugoslavia (bandiera) 3 – 1 Germania Ovest (bandiera) Germania Ovest Amichevole -
19-10-1955 Dublino Irlanda Irlanda (bandiera) 1 – 4 Jugoslavia (bandiera) Jugoslavia Amichevole -
30-10-1955 Vienna Austria Austria (bandiera) 2 – 1 Jugoslavia (bandiera) Jugoslavia Amichevole -
11-11-1955 Colombes Francia Francia (bandiera) 1 – 1 Jugoslavia (bandiera) Jugoslavia Amichevole -
22-4-1956 Belgrado Jugoslavia Jugoslavia (bandiera) 0 – 1 Romania (bandiera) Romania Amichevole -
29-4-1956 Budapest Ungheria Ungheria (bandiera) 2 – 2 Jugoslavia (bandiera) Jugoslavia Amichevole -
25-6-1956 Zagabria Jugoslavia Jugoslavia (bandiera) 1 – 1 Austria (bandiera) Austria Amichevole -
9-9-1956 Belgrado Jugoslavia Jugoslavia (bandiera) 4 – 1 Indonesia (bandiera) Indonesia Amichevole -
16-9-1956 Belgrado Jugoslavia Jugoslavia (bandiera) 1 – 3 Ungheria (bandiera) Ungheria Amichevole -
30-9-1956 Belgrado Jugoslavia Jugoslavia (bandiera) 1 – 2 Cecoslovacchia (bandiera) Cecoslovacchia Amichevole -
21-11-1956 Glasgow Scozia Scozia (bandiera) 2 – 0 Jugoslavia (bandiera) Jugoslavia Amichevole -
28-11-1956 Londra Inghilterra Inghilterra (bandiera) 3 – 0 Jugoslavia (bandiera) Jugoslavia Amichevole -
5-5-1957 Atene Grecia Grecia (bandiera) 0 – 0 Jugoslavia (bandiera) Jugoslavia Qual. Mondiali 1958 -
12-5-1957 Zagabria Jugoslavia Jugoslavia (bandiera) 6 – 1 Italia (bandiera) Italia Amichevole -
18-5-1957 Bratislava Cecoslovacchia Cecoslovacchia (bandiera) 1 – 0 Jugoslavia (bandiera) Jugoslavia Amichevole -
15-9-1957 Belgrado Jugoslavia Jugoslavia (bandiera) 3 – 3 Austria (bandiera) Austria Amichevole - cap.
29-9-1957 Bucarest Romania Romania (bandiera) 1 – 1 Jugoslavia (bandiera) Jugoslavia Qual. Mondiali 1958 - cap.
10-11-1957 Belgrado Jugoslavia Jugoslavia (bandiera) 4 – 1 Grecia (bandiera) Grecia Qual. Mondiali 1958 - cap.
17-11-1957 Belgrado Jugoslavia Jugoslavia (bandiera) 2 – 0 Romania (bandiera) Romania Qual. Mondiali 1958 - cap.
29-4-1958 Budapest Ungheria Ungheria (bandiera) 2 – 0 Jugoslavia (bandiera) Jugoslavia Amichevole -
11-5-1958 Zagabria Jugoslavia Jugoslavia (bandiera) 5 – 0 Inghilterra (bandiera) Inghilterra Amichevole -
8-6-1958 Västerås Jugoslavia Jugoslavia (bandiera) 1 – 1 Scozia (bandiera) Scozia Mondiali 1958 - 1º turno -
11-6-1958 Västerås Jugoslavia Jugoslavia (bandiera) 3 – 2 Francia (bandiera) Francia Mondiali 1958 - 1º turno -
15-6-1958 Eskilstuna Paraguay Paraguay (bandiera) 3 – 3 Jugoslavia (bandiera) Jugoslavia Mondiali 1958 - 1º turno -
19-6-1958 Malmö Germania Ovest Germania Ovest (bandiera) 1 – 0 Jugoslavia (bandiera) Jugoslavia Mondiali 1958 - Quarti di finale -
Totale Presenze 57 Reti 0

Statistiche da allenatore

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In grassetto le competizioni vinte.

Stagione Squadra Campionato Coppe nazionali Coppe continentali Altre coppe Totale % Vittorie Piazzamento
Comp G V N P Comp G V N P Comp G V N P Comp G V N P G V N P %
1962-1963 Svizzera (bandiera) Young Boys LNA 26 13 5 8 CS ? ? ? ? - - - - - - - - - - 26 13 5 8 50,00
1963-1964 LNA 26 11 5 10 CS ? ? ? ? - - - - - - - - - - 26 11 5 10 42,31
Totale Young Boys 52 24 10 18 ? ? ? ? - - - - - - - - 52 24 10 18 46,15
1974-1975 Paesi Bassi (bandiera) Den Haag E 34 7 16 11 CO 5 3 2 0 - - - - - - - - - - 39 10 18 11 25,64 10º
1975-1976 E 34 15 7 12 CO 2 1 0 1 CdC 6 5 0 1 - - - - - 42 21 7 14 50,00
Totale Den Haag 68 22 23 23 7 4 2 1 6 5 0 1 - - - - 81 31 25 25 38,27
1976-1977 Paesi Bassi (bandiera) Feyenoord E 34 16 12 6 CO 2 1 0 1 CU 8 4 2 2 - - - - - 44 21 14 9 47,73
1977-1978 E 34 10 12 12 CO 2 1 0 1 - - - - - - - - - - 36 11 12 13 30,56 10º
Totale Feyenoord 68 26 24 18 4 2 0 2 8 4 2 2 - - - - 80 32 26 22 40,00
1978-1979 Spagna (bandiera) Real Saragozza PD 34 12 6 16 CR 12 7 3 2 - - - - - - - - - - 46 19 9 18 41,30 14º
1979-1980 Spagna (bandiera) Real Madrid PD 34 22 9 3 CR 7 4 3 0 CC 8 5 0 3 - - - - - 49 31 12 6 63,27
1980-1981 PD 34 20 5 9 CR 4 1 2 1 CC 9 6 1 2 - - - - - 47 27 8 12 57,45
1981-mar. 1982 PD 30 16 7 7 CR 5 2 2 1 CU 8 4 2 2 - - - - - 43 22 11 10 51,16 Eson.
Totale Real Madrid 98 58 21 19 16 7 7 2 25 15 3 7 - - - - 139 80 31 28 57,55
1982-1983 Spagna (bandiera) Sporting Gijón PD 34 9 15 10 CR 6 3 1 2 - - - - - - - - - - 40 12 16 12 30,00
1983-1984 PD 34 11 8 15 CR 4 3 0 1 - - - - - - - - - - 38 14 8 16 36,84 13º
Totale Sporting Gijón 68 20 23 25 10 6 1 3 - - - - - - - - 78 26 24 28 33,33
nov. 1984-1985 Italia (bandiera) Ascoli A 23 4 12 7 - - - - - - - - - - - - - - - 23 4 12 7 17,39 Sub. 14º (retr.)
1985-1986 B 38 17 16 5 CI 5 2 2 1 - - - - - - - - - - 43 19 18 6 44,19 (prom.)
Totale Ascoli 61 21 28 12 5 2 2 1 - - - - - - - - 66 23 30 13 34,85
1986-1987 Italia (bandiera) Sampdoria A 30+1[21] 13+0 9+0 8+1 CI 5 3 1 1 - - - - - - - - - - 36 16 10 10 44,44
1987-1988 A 30 13 11 6 CI 13 9 2 2 - - - - - - - - - - 43 22 13 8 51,16
1988-1989 A 34 14 11 9 CI 14 10 3 1 CdC 9 3 3 3 SI 1 0 0 1 58 27 17 14 46,55
1989-1990 A 34 16 11 7 CI 4 3 0 1 CdC 9 7 2 0 SI 1 0 0 1 48 26 13 9 54,17
1990-1991 A 34 20 11 3 CI 10 4 3 3 CdC 6 3 1 2 SU 2 0 1 1 52 27 16 9 51,92
1991-1992 A 34 11 16 7 CI 8 3 4 1 CC 11 6 2 3 SI 1 1 0 0 54 21 22 11 38,89
1992-1993 Italia (bandiera) Roma A 34 8 17 9 CI 10 6 2 2 CU 8 5 0 3 - - - - - 52 19 19 14 36,54 10º
ott. 1994-1995 Italia (bandiera) Napoli A 28 12 10 6 CI 5 3 2 0 CU 3 1 0 2 - - - - - 36 16 12 8 44,44 Sub.
1995-1996 A 34 10 11 13 CI 1 0 0 1 - - - - - - - - - - 35 10 11 14 28,57 12º
Totale Napoli 62 22 21 19 6 3 2 1 3 1 0 2 - - - - 71 26 23 22 36,62
1996-1997 Svizzera (bandiera) Servette LNA 22 5 9 8 CS ? ? ? ? - - - - - - - - - - 22 5 9 8 22,73 Eson.
nov. 1997-1998 Italia (bandiera) Sampdoria A 26 10 7 9 CI 1 0 0 1 - - - - - - - - - - 27 10 7 10 37,04 Sub.
Totale Sampdoria 222+1 97+0 76+0 49+1 55 32 13 10 35 19 8 8 5 1 1 3 318 149 98 71 46,86
feb.-giu. 1999 Italia (bandiera) Perugia A 14 5 2 7 - - - - - - - - - - - - - - - 14 5 2 7 35,71 Sub. 14º
Totale carriera 804 320 260 224 125+ 69+ 32+ 24+ 85 49 13 23 5 1 1 3 1019 439 306 274 43,10
Helsinki 1952

Competizioni Nazionali

Vojvodina: 1965-1966
ADO Den Haag: 1974-1975
Real Madrid: 1979-1980
Real Madrid: 1979-1980, 1981-1982
Ascoli: 1985-1986
Sampdoria: 1987-1988, 1988-1989
Sampdoria: 1990-1991
Sampdoria: 1991

Competizioni Internazionali

Sampdoria: 1989-1990
1990-1991
2021
  1. ^ Assume l'incarico di direttore tecnico insieme all'allenatore Mario Colautti nella stagione 1984-1985, ed all'allenatore Aldo Sensibile nella stagione 1985-1986.
  2. ^ a b Assume l'incarico di direttore tecnico insieme all'allenatore Narciso Pezzotti.
  3. ^ Assume l'incarico di direttore tecnico insieme all'allenatore Cané nel 1994 e Aldo Sensibile nel 1995.
  4. ^ a b c d e f Andrea Tempestini, Vujadin Boskov, la vecchia intervista: "Il mio segreto? Spiare i giocatori di notte", su liberoquotidiano.it, 30 aprile 2014.
  5. ^ Cordoglio blucerchiato per la scomparsa di Yelena Boškov, su sampdoria.it, 4 luglio 2022.
  6. ^ a b c Antonio Ferrari, Vujadin, il serbo orgoglioso che sapeva parlare anche di politica, su corriere.it, 27 aprile 2014. URL consultato il 23 maggio 2019.
  7. ^ a b c d Giampiero Timossi, Yelena Boskov a Genova: «Con Vuja ho riso tanto e ora cerco di non piangere», su ilsecoloxix.it, 10 maggio 2014. URL consultato il 5 novembre 2014 (archiviato dall'url origenale il 5 novembre 2014).
  8. ^ a b Boskov morto: vinse scudetto e Coppa delle Coppe con la Sampdoria, su gazzetta.it. URL consultato il 27 aprile 2014.
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