Content-Length: 107965 | pFad | http://it.wikiquote.org/wiki/Ucraina

Ucraina - Wikiquote Vai al contenuto

Ucraina

Da Wikiquote, aforismi e citazioni in libertà.
Bandiera ucraina

Citazioni sull'Ucraina e sugli ucraini.

Citazioni

[modifica]
  • Ah, che stelle ci sono in Ucraina. Ecco, sono sette anni che vivo a Mosca, e comunque sono ancora attratto dalla patria. Il cuore si stringe, a volte si prova il desiderio tormentoso di prendere il treno... E andare laggiù. Rivedere i dirupi sepolti dalla neve. Il Dnepr... Al mondo non esiste città più bella di Kiev. (Michail Afanas'evič Bulgakov)
  • Da decenni stiamo combattendo una guerra culturale tra valori liberali da un lato e forme di nazionalismo muscolare dall’altro. Gli ucraini ci stanno mostrando un modo per avere entrambi. Hanno dimostrato che è possibile essere patrioti e credere in una società aperta, che una democrazia può essere più forte e più feroce dei suoi avversari. (Anne Applebaum)
  • L'indipendenza dell'Ucraina è indispensabile. [...] La stabilità dell'Ucraina rientra negli interessi strategici degli Stati Uniti. Al punto che dovrebbe rientrare tra le priorità delle sicurezza nazionale americana l'appoggio alle riforme economiche di Kiev. (Richard Nixon)
  • L'Ucraina è diventata il centro globale del nazismo e questo problema va ben oltre l'Europa orientale. Tutte le forze ragionevoli antifasciste e antinaziste devono lavorare insieme per garantire che la società in generale apprenda la verità. (Marija Zacharova)
  • L'Ucraina ha sempre aspirato a essere libera. (Voltaire)
  • L'Ucraina per me è Europa, non dal 24 febbraio, ma da quando una giovane e fiera generazione ha reagito alla volontà imperialistica russa invadendo le strade con la bandiera europea sulle spalle nei giorni drammatici di Euromaidan. La collocazione naturale di Kyjiv è dentro la nostra unione politica, economica e sociale... (Pina Picierno)
  • L'Ucraina non è una democrazia perfetta, il potere degli oligarchi e la corruzione sono un problema serio, ma è comunque una democrazia. (Niall Ferguson)
  • La nuova Piccola Russia del modello del 1991 è costituita da territori tagliati artificialmente, molti dei quali sono origenariamente russi, strappati accidentalmente nel ventesimo secolo. [...] I pezzi di Russia, chiamati Ucraina in base ai confini del 1991, sono solo un malinteso generato dal crollo dell'Urss. (Dmitrij Medvedev)
  • Sia qui, sia là [in Sicilia] gli strati delle culture orientali e occidentali si sono sovrapposti l’uno sull'altro formando un'aura specifica. Solo che qui le tracce di queste culture sono scomparse dalle faccia della terra, spazzate via dai cataclismi della storia, mentre in Sicilia coesistono insieme, basta allungare un braccio: circondano il viaggiatore da ogni parte. (Jarosław Iwaszkiewicz)
  • Sono ucraino, ho vissuto tre quarti della mia vita in campagna, il mio Paese è una distesa tanto grande di terre da sembrare che non abbia mai fine: praterie, boschi tra grandi solenni fiumi, e questo per giornate intere di cammino. (Fedora)
  • Storicamente l'Ucraina è uno dei Paesi più antisemiti del mondo. Anche prima dell'invasione nazista, i cittadini ucraini hanno condotto pogrom e uccisioni di massa di ebrei. Uno dei peggiori colpevoli fu Bohdan Khmelnytsky, che diverse centinaia di anni fa uccise decine di migliaia di donne, bambini e uomini ebrei, in un preludio all'Olocausto e in nome del nazionalismo ucraino. Anche questo era allora, ma ora la statua di questo assassino di massa antisemita si erge con orgoglio nel centro di Kiev e la sua immagine adorna la moneta corrente ucraina. (Alan Dershowitz)
  • È indiscutibilmente un segno di saggezza e maturità saper dire: i nostri armeni ed ebrei, i nostri polacchi, cechi e slovacchi, i nostri rom, i nostri tedeschi, i nostri gagauzi, i nostri valacchi e albanesi. Solo allora – e non prima – cesseranno tutti di essere dei senzatetto. Sì, senzatetto, ed è colpa nostra, colpa della cosiddetta maggioranza sociale. Perché finché rimarranno stranieri, verrà negato loro un posto: straniero è colui che viene privato di un posto nello spazio, colui che dovrebbe sempre essere "altrove". Coloro che hanno patito le deportazioni di Stalin, e che talvolta sono stati pure vittime dei nazionalismi post-sovietici, sono ben consapevoli di cosa significhi tutto ciò. Ecco perché non sono sorpresi. Spesso non si aspettano nulla da noi. La maggior parte tace e scompare. Se ne va, infine assimilata. Muore.
  • Ecco come appare adesso la nostra Ucraina, è questo il suo archetipo: un insieme di tipici edifici sovietici, tra i quali solo l'occhio più vigile noterà un qualcosa di altro, rimasto intatto nel nuovo panorama "ordinato" a causa della negligenza o della caparbia ostinazione di qualcuno. Una piccola chiesa dove si canta in un'altra lingua; una pietanza che si prepara da diversi secoli in decine di case nei dintorni, un piatto che, forse, è l'unico ricordo di quel lungo viaggio dalle montagne innevate che un tempo avevano intrapreso gli antenati; un mestiere arrivato da una patria lontana; delle parole in un'altra lingua ascoltate durante l'infanzia, che i vicini non capiscono.
    Certo, queste isolette sono piccole, a volte così minuscole da essere visibili solo con la lente d'ingrandimento di un orafo: come un intarsio su una superficie più o meno omogenea, già di per sé interessante, ma pur sempre resa incommensurabilmente più ricca grazie alle sue sfaccettature diverse [...] luoghi in cui l'ucrainità si espande improvvisamente, si apre a tutti gli angoli del mondo, supera le paradossali mura del nazionalismo etnico con la stessa naturalezza con cui un pesce attraversa le acque territoriali.
  • [Gli] ultimi armeni del villaggio di Kuty, [...] [i] tedeschi e i valacchi in Transcarpazia, [...] [gli] ebrei a Brody, i turchi mescheti e i rom nell'Ucraina orientale (vivono vicino alla linea del fronte adesso), [i] gagauzi, i liptak e gli svedesi. Tutto questo è una lunga storia sulla nostra diversità. Queste storie parlano della gente, di me, di noi. Siamo vicini di casa, dobbiamo comprenderci a vicenda, dobbiamo trovare una lingua comune.
  • L'Ucraina è divisa tra la Sponda sinistra e la Sponda destra del Dnepr. La Sponda sinistra è vicina alla Russia, verso la quale ha affinità di lingua e di cultura. La Sponda destra, al contrario, tende verso l'Occidente. È su questo spartiacque che la gente, spesso, basa le proprie opinioni riguardo al rapporto con i russi, e non solo con loro. Dobbiamo accettare questo fatto. Per esempio: se prendiamo in esame la questione della lingua, sarà prevedibile quali saranno le posizioni delle regioni orientali dell'Ucraina, rispetto a quelle occidentali. Questi sono frammenti di eredità storica nella nostra vita.
  • L'Ucraina è stata unificata alla Russia nel 1654 ad opera di Bohdan Khmelnytsky. Naturalmente, questo fatto ha contributo alla formulazione dell'identità degli ucraini, che indubbiamente hanno acquisito molto dalla cultura russa. Ed è stato un bene. Voi sicuramente conoscete la cultura russa – la cultura di Puškin, di Lermontov, di Dostoevskij... si tratta di una grande cultura, uno dei pilastri della cultura mondiale. Allo stesso tempo abbiamo però cominciato a dimenticare la nostra puramente ucraina. La nostra identità storica e culturale, rappresentata da Taras Shevchenko, Lesia Ukrainka, Grigorij Skovoroda... è stata posta in secondo piano, al punto che oggi, nei riguardi della cultura russa, si percepisce una sensazione d'inferiorità.
  • L'ucraino autentico è una persona dal carattere europeo. È un europeo. Fin dai tempi dell'antica Rus' kieviana con il principe Vladimir, con il principe Yaroslav il Saggio, abbiamo condotto una politica europea, abbiamo sviluppato un punto di vista europeo. In seguito è anche capitato che l'Ucraina sia andata nella direzione opposta, ed è per tale ragione che è rimasta indietro.
  • L'ucraino autentico è una persona istruita e tollerante. In epoca sovietica, queste caratteristiche erano espresse anche dalle cifre: gli indici relativi al grado d'istruzione. In effetti, l'Ucraina era al primo posto in URSS per la quantità di persone con istruzione superiore e secondaria; c'erano circa 700 persone istruite ogni mille abitanti. Dico questo perché spesso siamo visti come individui un po' arretrati.
  • Le nostre canzoni e la nostra musica sono molto melodiche. E in questo aspetto, credo, c'incrociamo con gli italiani.
  • Per secoli siamo stati nell'Impero russo – per 325 anni. Allora, l'Ucraina non possedeva né sovranità, né memoria storica, nemmeno una propria lingua e cultura. Dopo il 1917 tutti questi fattori vennero subordinati all'idea collettiva di sviluppo sovietico. Venne addirittura formulata una teoria che ipotizzava il popolo sovietico senza precise peculiarità nazionali. L'Ucraina è sempre stata al di sotto della Russia, non insieme. Di conseguenza, per molti, soprattutto per gli intellettuali, la separazione dalla Russia ha rappresentato un avvenimento di grande importanza.
  • Se il russo per sua natura è artigiano, ebbene, l'ucraino è attaccato alla terra. Per lui, la terra è simbolo di stabilità e di ordine. L'ucraino è legato ad un ordine e ad un modo di vita di tipo rurale: la terra, la casa e la famiglia.
  • Fino a oggi, nessuno è riuscito a rimanere in carica per due mandati in Ucraina. Questo la dice lunga sull'Ucraina: non si può avere una dittatura se non si permette a una persona di fare due mandati completi.
  • Gli scrittori e gli intellettuali in Ucraina godono della fiducia della classe media e qui sono i politici a temere la società civile, non il contrario.
  • Gli ucraini hanno una mentalità individualista, hanno opinioni che vogliono difendere [...].
  • Il fatalismo [...] non è mai esistito in Ucraina. Ecco perché nella letteratura ucraina trovi tantissimo humour [...].
  • In Ucraina c'è la consolidata tradizione di disprezzare qualsiasi potere politico, perché ogni ucraino vuole essere un leader ed è pronto a scendere in piazza per difendere le proprie idee.
  • Quella di scegliere un leader e poi criticarlo, odiarlo, è una vecchia tradizione ucraina, che risale ai tempi dei cosacchi. [...] Ancora oggi gli ucraini molto spesso odiano i propri politici, ma vogliono partecipare alle elezioni.
  • Ci sono diverse ragioni per cui l'Ucraina rimane democratica. La mia spiegazione è che, almeno in parte, questo è legato al fatto che storicamente l'Ucraina è stata costituita al di fuori delle regioni che appartengono a diversi imperi. C'è una traiettoria leggermente diversa. Ci sono regioni che differiscono culturalmente e linguisticamente e, allo stesso tempo, c'è fondamentalmente lealtà all'idea dell'Ucraina. Quindi, affinché l'Ucraina funzioni, devi dare spazio a tutte queste regioni. E non c'è mai stato autoritarismo e il centralismo non ha mai avuto fortuna in Ucraina.
  • L'Ucraina è importante perché è la seconda repubblica post-sovietica per grandezza.
  • La mia più grande sorpresa come studioso, come accademico, è l'impronta davvero molto limitata del nazionalismo ucraino e del nazionalismo radicale nella politica ucraina.
  • La norma nel periodo post-sovietico era che i nuovi Paesi diventassero autoritari. [...] Direi che questa è la norma per la maggior parte dei Paesi che emergono sulle rovine degli antichi imperi. Puoi guardare i Paesi dell'Europa orientale durante il periodo tra le due guerre, ancora una volta, la maggior parte di loro finisce in campo autoritario. Quindi, da questo punto di vista, la democrazia ucraina è un'eccezione. [...] In Ucraina, le élite stavano cercando di diventare sempre più élite post-sovietiche e di avere una loro fase autoritaria in Ucraina. Quindi non si discostavano da quell'idea. E ci sono stati due tentativi di introdurre una forma di autoritarismo in Ucraina. La prima è stata la Rivoluzione Arancione del 2004 e la seconda si è conclusa con la Rivoluzione della dignità del 2013 e del 2014, entrambe associate a Maidan. Questo in pratica significa che la società ucraina ha detto entrambe le volte: Ok, ora non lo voglio. Non lo accettiamo.
  • Abbiamo continuato a dire che l'Ucraina è un paese fraterno, ed è così. Questo non è solo un popolo slavo, è il più vicino al popolo russo: la lingua è molto simile, la cultura, la storia comune, la religione comune e così via.
  • L'Ucraina moderna è stata creata interamente dalla Russia, o più precisamente, dalla Russia bolscevica e comunista. Il processo iniziò quasi immediatamente dopo la Rivoluzione del 1917, e Lenin e i suoi soci lo fecero in modo molto crudo alla Russia stessa – con la secessione, strappando parte dei propri territori storici. Alle milioni di persone che vivevano lì, ovviamente, non è stato chiesto nulla.
  • L’Ucraina non ha essenzialmente mai avuto una tradizione stabile di una sua autentica statualità. E da quell’anno 1991 ha seguito la strada della copia meccanica di modelli alieni, distaccata sia dalla storia che dalle realtà ucraine.
  • La politica bolscevica ha portato alla nascita dell’Ucraina sovietica, che ancora oggi può essere giustamente chiamata "Ucraina di Vladimir Lenin". È il suo autore e architetto. Questo è pienamente confermato dai documenti d’archivio, comprese le dure direttive di Lenin sul Donbass, che fu letteralmente schiacciato sull’Ucraina. E ora "discendenti riconoscenti" hanno demolito (e demoliscono) i monumenti a Lenin in Ucraina. La chiamano "decomunizzazione".
  • Gli ucraini sono un popolo reale, vero, d'acciaio, nonostante le fregnacce diffuse dalla propaganda russa e bieloitaliana. Un popolo capace di insegnare molto all'Europa e all’Occidente: intanto a non dare per assodata la libertà di cui godiamo e ad apprezzare i diritti che il mondo libero ha conquistato e altri ancora no.
  • L'Ucraina è il Paese che sognavo da bambino. Gli ucraini sono un popolo fiero, glorioso e antifascista che lotta con coraggio per la sua indipendenza, che freme per la libertà, che respira l'Europa, che guarda l'Occidente, che si sente parte del mondo libero. Un popolo che vuole vivere come noi, libero, non sotto il giogo di un regime autoritario e di un'ideologia illiberale.
  • Oggi gli ucraini sono il popolo più europeo e che più vuol far parte dell'Unione europea. Non ne esiste al mondo uno più innamorato della libertà e della democrazia. Il punto è che loro, da sempre e non da due o otto anni, stanno combattendo per difendere la propria terra, la propria nazione, la propria famiglia, la propria indipendenza e la propria voglia di vivere democraticamente.
  • Gli Ucraini sono una nazione slava autonoma nel tutto così come i Polacchi, i Russi i Boemi i Bulgari.
  • Il modo filosofico estetico di comprendere la vita di questo popolo agricoltore analfabeta trova la sua espressione in migliaia di profondi proverbi e parabole. – Un'infinità di poesie epiche glorificano il sanguinoso ma pur glorioso passato. Un'incomparibile ricchezza di artisticamente perfetti canti lirici e di culto abbellisce la vita quotidiana.
  • La coltura del popolo contadino ucraino è una coltura antichissima di un popolo agricolo. Ha per base un antico patrimonio di coltura precristiana. L'antico modo di vedere pagano dovette adattarsi al cristianesimo greco che era stato accettato. A questo s'aggiunsero ancora forti influenze culturali Bizantine e qualche cosa penetrò pure dall'Europa occidentale.
    Da questa mescolanza sorse la così detta coltura etnologica del popolo contadino Ucraino.
    Essa sta senza paragone più in alto della coltura popolare russa, ed ha assimilato ed Ucrainizzato grandi masse di coloni stranieri.
  • Le radici dello sviluppo della nazione Ucraina, sono altrettanto fondate nel premedievo, come le radici delle nazioni Tedesca, Francese, Inglese. Ma nel mentre in queste nazioni il corso dello sviluppo fu sempre continuo e senza interruzione, il popolo Ucraino per la sua posizione alla soglia dell'Asia è stato impedito nel suo sviluppo e quasi completamente arrestato.
  • Tale paese fertile e bello è abitato da un popolo che da più secoli dovette subire le più crudeli fatalità, le sorti di un crudele destino; e simile all'acciaio che si spezza ma non si piega, questo popolo per quanto terribilmente indebolito ha saputo conservare sempre il suo territorio ed il suo carattere essenziale.
  • Credo che la cosa che destabilizza davvero l'Ucraina è la corruzione, quella del presidente, quella degli oligarchi. La povertà è un grosso fattore di destabilizzazione. Non si può andare avanti se la gente è povera, se abbandona il paese. Milioni di persone ben formate, specializzate, che se ne vanno. Non è normale. È una catastrofe demografica inaspettata in Europa, in un paese ricco di risorse naturali.
  • Io ho deciso di restare qui in Ucraina per combattere fino alla vittoria, fino a quando il popolo si libererà da questo potere corrotto e dagli oligarchi.
  • L'Ucraina ha avuto 2 rivolte, non delle rivoluzioni. Non hanno condotto ad un cambiamento delle élite. Dall'indipendenza via sono rimasti gli stessi oligarchi, gli stessi politici. La motivazione principale è la corruzione, lo sanno tutti. Ora però c'è una nuova generazione, dei giovani che hanno potuto viaggiare, che sono pieni di ambizioni. Non sono spinti dal denaro: la loro sfida è creare un nuovo Stato.
  • La popolazione ucraina è molto sensibile ad una imposizione della pace dal di fuori o ad una riconciliazione forzata.
  • La storia del popolo ucraino è una storia che fa parte della storia europea, siamo un popolo europeo che nella sua storia moderna ha riaffermato la sua scelta a favore dei princìpi e ideali della comunità europea.
  • Se c'è un popolo in Europa che ha sofferto per le divisioni tra Oriente e Occidente è il popolo ucraino. Siamo figli del Battesimo della Rus' di Kyiv, siamo nati nelle acque del fiume Dnepr, che viene spesso soprannominato "il Giordano ucraino", quando il santo principe Volodymyr battezzò nel fiume Dnipro il popolo della Rus' di Kyiv. Kyiv è stata la culla della civiltà cristiana dell'Europa orientale. Tutti gli altri Paesi sono nati dopo. Anche la Chiesa di Mosca è figlia della Chiesa di Kyiv.

Citazioni in ordine temporale.

  • Siamo tutti ucraini, non ci sono  maggioranze, minoranze, giusti, non-giusti. Da Užhorod a Luhans'k, da Černihiv a Sinferopoli, a Leopoli, Charkiv, Donetsk, Dnipro, Odessa, siamo tutti ucraini. E dobbiamo essere uniti, perché solo così siamo forti. [...] Siamo 65 milioni. Sì, non stupitevi, siamo in 65 milioni noi, nati dalla terra ucraina. Ucraini in Europa e Asia, in America settentrionale e latina, in Australia e Africa, mi rivolgo a tutti gli ucraini sul pianeta. Noi abbiamo molto bisogno di voi. A tutti coloro che sono pronti a costruire una nuova Ucraina forte e di successo garantirò con gioia la cittadinanza ucraina. Voi non dovete venire come ospiti in Ucraina, ma come se tornaste a casa vostra; vi aspettiamo. Non occorrono souvenir dall'estero. Portateci il vostro sapere, la vostra esperienza e le vostre qualità intellettuali. Tutto ciò ci aiuterà a dare inizio a una nuova epoca. Gli scettici diranno che è tutta fantasia, che non è possibile. Mentre invece questa può proprio essere la nostra idea nazionale: una volta uniti, realizzare l'impossibile. Contro ogni aspettativa.
    Ricordate la nazionale islandese di calcio al campionato europeo, quando un dentista, un regista, un pilota, uno studente e un custode hanno difeso l'onore del proprio paese e hanno fatto quello che tutti credevano impossibile. Questa è la nostra strada. Dobbiamo divenire islandesi nel calcio, israeliani nella difesa della nostra terra, giapponesi nella tecnologia, svizzeri nella convivenza felice e a prescindere da qualsiasi diversità. (20 maggio 2019)
  • Non vale la pena offrire all'Ucraina compromessi su sovranità, territorio e indipendenza. (15 novembre 2022)
  • Gli ucraini hanno attraversato cose molto terribili. E nonostante tutto, hanno conservato la capacità di non sottomettersi e il loro amore per la libertà. (26 novembre 2022)

Voci correlate

[modifica]

Altri progetti

[modifica]








ApplySandwichStrip

pFad - (p)hone/(F)rame/(a)nonymizer/(d)eclutterfier!      Saves Data!


--- a PPN by Garber Painting Akron. With Image Size Reduction included!

Fetched URL: http://it.wikiquote.org/wiki/Ucraina

Alternative Proxies:

Alternative Proxy

pFad Proxy

pFad v3 Proxy

pFad v4 Proxy