Tsu-11
Tsu-11 | |
---|---|
Descrizione generale | |
Costruttore | Hitachi Ishikawajima-Harima Heavy Industries |
Tipo | motoreattore |
Numero di cilindri | 4 in linea (Hitachi Hatsukaze) |
Alimentazione | benzina |
Ventola | 1 |
Combustione | |
Combustore | 4 camere di combustione |
Uscita | |
Potenza | 100 hp a 3 000 giri/min (motore a pistoni) |
Spinta | 180 kgf (1,77 kN) a 9 000 giri/min (compressore) |
Peso | |
A vuoto | 200 kg |
Prestazioni | |
Utilizzatori | Yokosuka MXY-7 Ohka Tipo 22 Yokosuka MXY9 |
Note | |
dati tratti da NASM[1][2] | |
voci di motori presenti su Wikipedia |
Lo Tsu-11 era un motoreattore costruito in soli 3 esemplari[1] in Giappone durante la seconda guerra mondiale. Fu sviluppato per equipaggiare l'unità kamikaze Yokosuka MXY-7 Ohka Tipo 22.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]A partire dal 1937, il Giappone si impegnò attivamente nello studio e sviluppo di motori aeronautici a reazione, fondando un gruppo di ricerca costituito da ingegneri provenienti dall'università di Tokyo, dalla Hitachi, dalla Nakajima, dalla Mitsubishi e dalla Ishikawajima Shipyards presso il Kūgishō a Yokosuka.[3]
Nel 1938, sotto la supervisione di Tokiyasu Tanegashima, vennero studiati diversi modelli sperimentali di compressori e turbine a gas. Abbandonato quasi subito lo studio del compressore a pistone libero, gli sforzi vennero indirizzati sul più promettente compressore assiale. Le notizie sul volo dell'aereo sperimentale italiano Campini-Caproni C.C.2 (equipaggiato con un motoreattore ideato da Secondo Campini) portarono alla costruzione della versione giapponese Tsu-11 modificandone alcune parti del motore originale, e che avrebbe dovuto poi equipaggiare il velivolo-bomba Ohka Tipo 22[4] e l'addestratore Yokosuka MXY9 Shuka ("Fuoco d'autunno").[5]
La versione 22 dell'Ohka si rendeva necessaria per ovviare alla limitata portata utile della Ohka Tipo 11. Il Tipo 11 era dotato di motori a razzo che fornivano una notevole accelerazione ma avevano un tempo di funzionamento molto limitato. A causa della conseguente breve autonomia di volo l'aereo che portava le Ohka doveva avvicinarsi molto all'obbiettivo da colpire, rendendosi vulnerabile agli intercettori e venendo spesso abbattuto prima ancora di poter lanciare le armi. Per questa ragione fu sviluppato il motore a getto Tsu-11 che garantiva alte velocità e un raggio d'azione sufficiente al bombardiere a lanciare gli ordigni e tornare alla base indenne.
Tecnica
[modifica | modifica wikitesto]Lo Tsu-11 era basato su un motore Hitachi Hatsukaze Ha 11 4 cilindri in linea invertito che azionava uno stadio di compressore. A valle del compressore era installato il sistema di iniezione del carburante che veniva bruciato in quattro camere di combustione. I gas di scarico venivano poi lasciati espandere nell'ugello generando la spinta.[6]
Esemplari esistenti
[modifica | modifica wikitesto]L'unico modello di Ohka Tipo 22 sopravvissuto è esposto presso lo Smithsonian National Air and Space Museum a Washington. Un'analisi ingegneristica condotta nel 1997 durante i lavori di restauro sull'esemplare esposto suggerisce che il contributo della combustione a valle del compressore (in una configurazione riconducibile ad un postbruciatore) forniva un modesto contributo alla spinta che era sostanzialmente generata dalla ventola intubata mossa dal motore a pistoni.
Velivoli utilizzatori
[modifica | modifica wikitesto]Motori comparabili
[modifica | modifica wikitesto]Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b (EN) Kugisho MXY7 Ohka (Cherry Blossom) 22, su National Air and Space Museum. URL consultato il 9 settembre 2011 (archiviato dall'url originale il 23 settembre 2011).
- ^ (EN) Japanese Engine Research at the Smithsonian National Air and Space Museum, su enginehistory.org. URL consultato il 9 settembre 2011 (archiviato dall'url originale l'11 novembre 2012).
- ^ Samuels, pp. 119-120.
- ^ Mikesh, p. 8.
- ^ Bettiolo Marcozzi, pp. 24-26.
- ^ Mikesh, p. 10.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Roberto Bettiolo e Giancarlo Marcozzi, Campini Caproni. Storia e tecnica del primo aviogetto italiano, IBN Editore, 2008, ISBN 978-88-7565-056-8.
- (EN) Robert C. Mikesh, Kikka[collegamento interrotto], Monogram Aviation Publications, 1979, ISBN 0-914144-19-7.
- (EN) Richard J. Samuels, "Rich nation, strong Army": national security and the technological transformation of Japan, Cornell University Press, 1996, pp. 119-120, ISBN 978-0-8014-9994-4.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Kugisho MXY7 Ohka (Cherry Blossom) 22, su National Air and Space Museum. URL consultato il 9 settembre 2011 (archiviato dall'url originale il 23 settembre 2011).