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- The Carmen Priami ("Priam's Song") is a lost Latin poem known from the quotation of a single line by Varro. The unknown poet, "a remarkable reactionary," rejects the Hellenizing trend in Latin poetry led by Ennius (ca. 239–169 BC) and adopts a deliberately archaic style, invoking the Camenae: Veterēs Casmenās cascam rem volō prōfārī. (I desire the Camenae of old to chant an ancient tale.) The invocation of the Muse is a convention of Greco-Roman poetry, and Ennius announced his intention to leave behind the rusticity of native poetic traditions and embrace the sophistication of the Greeks with service to the Muses. His immediate predecessors Livius and Naevius had asserted their place among traditional Roman poets, or vates, by continuing to invoke instead the Camenae, a group of goddesses, varying in number, who were associated with fresh-water springs, or fontes, and thus metaphorically "sources" of inspiration. These were attributes also of the Muses, and while the Camenae never lost their Roman character, they became increasingly identified with their Greek counterparts. The poet of the Carmen Priami uses artificially archaic language. The line was composed in the Saturnian meter, which had ceased to be used and which the poet misunderstands, misplacing the caesura. "The motive for such a use," notes literary historian Gian Biagio Conte, "could only be to lend substance to some intuition of primitive preliterary epic composition." The poem is among the "countertendencies" in Latin literature that reveal Roman ambivalence toward the adoption of Greek culture. (en)
- Le Carmen Priami (« Chant de Priam ») est un carmen convivale (poème, chanson de table) latin de l'époque pré-littéraire dont il ne reste qu'un unique vers qui nous est rapporté par Varron dans son œuvre De lingua latina. Le contenu du poème écrit en vers saturniens concernait probablement le Cycle troyen et le mythe concernant les origines de Rome, développé par la suite par Virgile dans l'Eneide. (fr)
- Il Carmen Priami ("Carme di Priamo") è un anonimo carmen convivale di cui ci resta un unico verso, tramandato da Marco Terenzio Varrone nella sua opera De lingua latina. Il contenuto del poema, scritto in versi saturni, doveva riguardare il Ciclo Troiano e il mito delle origini di Roma, più tardi ampiamente sviluppato da Virgilio nell'Eneide. L'analisi della lingua e dei contenuti permette di collocare l'autore nel III secolo a.C., come contemporaneo di Livio Andronico e Gneo Nevio, ma precedente a Ennio. Rispetto ad Ennio si nota, infatti, l'uso del verso saturnio, poi sostituito dall'esametro, e l'invocazione rivolta alle Camene, che furono da Ennio sostituite con le Muse di importazione greca. Anche il lessico, in particolare con l'uso del sabino cascus al posto del più latino vetus per antico, sembrerebbe ricondurre ad un'opera di età arcaica. Si potrebbe tuttavia trattare anche di un'opera successiva al periodo di Ennio, il cui autore avrebbe però voluto imitare lo stile originario della letteratura latina. A suggerire quest'interpretazione interviene la definizione di veteres per le Camene, che potrebbero apparire come un retaggio di una tradizione letteraria ormai superata. Il testo del verso è il seguente: La traduzione del verso, deconstestualizzato dal brano in cui si trovava, appare particolarmente controversa: alcuni interpretano come Voglio cantare antichi carmi, un fatto vetusto (dove Casmenas è metonimia per canto), altri come Voglio che le Camene antiche tramandino un fatto vetusto (dove Casmenas è soggetto di una proposizione infinitiva). (it)
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- Le Carmen Priami (« Chant de Priam ») est un carmen convivale (poème, chanson de table) latin de l'époque pré-littéraire dont il ne reste qu'un unique vers qui nous est rapporté par Varron dans son œuvre De lingua latina. Le contenu du poème écrit en vers saturniens concernait probablement le Cycle troyen et le mythe concernant les origines de Rome, développé par la suite par Virgile dans l'Eneide. (fr)
- The Carmen Priami ("Priam's Song") is a lost Latin poem known from the quotation of a single line by Varro. The unknown poet, "a remarkable reactionary," rejects the Hellenizing trend in Latin poetry led by Ennius (ca. 239–169 BC) and adopts a deliberately archaic style, invoking the Camenae: Veterēs Casmenās cascam rem volō prōfārī. (I desire the Camenae of old to chant an ancient tale.) The poem is among the "countertendencies" in Latin literature that reveal Roman ambivalence toward the adoption of Greek culture. (en)
- Il Carmen Priami ("Carme di Priamo") è un anonimo carmen convivale di cui ci resta un unico verso, tramandato da Marco Terenzio Varrone nella sua opera De lingua latina. Il contenuto del poema, scritto in versi saturni, doveva riguardare il Ciclo Troiano e il mito delle origini di Roma, più tardi ampiamente sviluppato da Virgilio nell'Eneide. Il testo del verso è il seguente: (it)
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