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Bernardino Gatti

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Bernardino Gatti

Bernardino Gatti detto il Sojaro (Pavia, 1495/1496 – Cremona, 22 febbraio 1576) è stato un pittore italiano. Allievo, anche se il fatto non è documentato, del Correggio, fu attivo a Pavia, Parma e Cremona.

Crocifissione e Santi (Parma, Cattedrale)

Bernardino Gatti nacque da Rolando e Maddalena de' Grandi, il padre, di professione bottaio, porterà l'artista ad avere il soprannome derivante dalla forma dialettale dell'attività paterna. Sulla sua nascita pavese non vi è conferma ma la firma posta sugli affreschi della basilica di Santa Maria di Campagna a Piacenza papiensis ne darebbero conferma.[1]

Oscuri sono gli anni della sua formazione; le prime opere, oltre ai citati influssi del Correggio, tradiscono anche la conoscenza delle opere cremonesi del Pordenone e delle pitture mantovane di Giulio Romano. Tutte queste componenti stilistiche appaiono evidenti già nelle opere degli esordi, come nei dipinti della controfacciata del Duomo di Cremona (1529) e la pala del Duomo di Pavia. Di seguito l'artista fu a Vigevano, come pittore di corte di Francesco II Sforza, poi nuovamente a Piacenza, dove firmò la tela con San Giorgio e il drago, gli episodi della Vita della Vergine e i quattro monumentali Evangelisti della Basilica di Santa Maria di Campagna (1543; lì e a Cremona il Sojaro aveva significativamente affiancato il Pordenone) e di seguito, tra il 1548 e il 1561, ancora a Cremona (Ascensione e Annunciazione per la chiesa di San Sigismondo e Adorazione dei pastori per la chiesa di san Pietro al Po), dove divenne il secondo maestro di Sofonisba Anguissola e delle sue sorelle (dopo Bernardino Campi).

Madonna del Rosario, 1531, Duomo di Pavia

Di seguito il Sojaro ebbe modo di confrontarsi con l'opera di Correggio quando fu chiamato a Parma (dove soggiornò tra il 1561 e il 1572) per dipingere nel Duomo e per affrescare la cupola di Santa Maria della Steccata. La sua ultima opera fu la monumentale Assunzione del 1572 per il Duomo di Cremona.

Il 22 febbraio 1576 a Cremona, dopo aver dettato il suo testamento mori. La salma fu inumata nella chiesa di San Domenico. Il figlio Aurelio Gatti, dopo aver collaborato con il padre ne proseguì la carriera. A lui è assegnato il dipinto pala del Crocifisso per la chiesa di San Defendente a Romano di Lombardia, che ha molte assonanze con il dipinto del padre Crocifissione e Santi del duomo di Parma.[2]

  1. ^ Liber papiensis sono una raccolta di leggi scritte da un autore ignoto probabilmente di scuola pavese
  2. ^ Gabriele Medolago, Bartolomeo Colleoni e le reliquie della Madonne di Lazzaro da Senigallia a Covo e romano, Coglia edizioni, 2019, p. 81-81.
  • F. Voltini in "I Campi. Cultura artistica cremonese del '500", catalogo della mostra [Cremona 1985] a cura di M. Gregori, Milano 1985
  • J. Biscontin, Antique candelabra in frescoes by Bernardino Gatti and a drawing by Giulio Romano, in "Journal of the Warburg and Courtauld Institutes", 57.1994, pp. 264–269
  • F. Paliaga, Due dipinti di Vincenzo Campi e l'Assunta di Bernardino Gatti detto Il Soiaro nel duomo di Cremona, in "Bollettino storico cremonese", 2.1995, pp. 159–171
  • M. Tanzi, I Campi, Milano 2005.
  • Gabriele Medolago, Bartolomeo Colleoni e le reliquie della Madonne di Lazzaro da Senigallia a Covo e romano, Coglia edizioni, 2019, p. 80-81.

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