Chelon labrosus
Cefalo bosega | |
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Chelon labrosus | |
Stato di conservazione | |
Rischio minimo[1] | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Sottoregno | Eumetazoa |
Superphylum | Deuterostomia |
Phylum | Chordata |
Subphylum | Vertebrata |
Infraphylum | Gnathostomata |
Superclasse | Osteichthyes |
Classe | Actinopterygii |
Infraclasse | Teleostei |
Superordine | Acanthopterygii |
Ordine | Mugiliformes |
Famiglia | Mugilidae |
Genere | Chelon |
Specie | C. labrosus |
Nomenclatura binomiale | |
Chelon labrosus Risso, 1827 | |
Sinonimi | |
Chelon chelo, Crenimugil labrosus, Liza chelo, Mugil chelo, Mugil corrugatus, Mugil labrosus, Mugil septentrionalis | |
Nomi comuni | |
Cefalo bosega o Labbrone | |
Areale | |
Il cefalo bosega[2] (Chelon labrosus Risso, 1827), è un pesce della famiglia Mugilidae.
Distribuzione ed habitat
[modifica | modifica wikitesto]Questa è una delle specie di cefalo che si spinge più a nord, infatti raggiunge le coste norvegesi e scozzesi mentre a sud si ferma alle isole Azzorre.
Vive soprattutto in mare (è la specie di Mugilidae più comune in acque marine) ma, soprattutto i piccoli esemplari, non temono le acque a bassa salinità o addirittura dolci. Gli adulti vivono in piccoli banchi nei pressi delle coste rocciose o sabbiose, soprattutto dove ci siano dei manufatti e delle foci di corsi d'acqua. I giovani si raggruppano in banchi assai più estesi.
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Il suo aspetto è quello classico dei Mugilidae, con corpo slanciato e fusiforme a sezione quasi circolare e così la sua livrea argentea con numerose linee longitudinali scure. Si riconosce però bene dalle altre specie soprattutto per la bocca che presenta un robusto e carnoso labbro superiore privo di intaccatura centrale ma con alcune serie di tubercoli ben rilevabili sia al tatto che con una semplice lente d'ingrandimento. Inoltre, spesso, le pinne pettorali sono di color grigio opaco.
Le dimensioni raggiungono i 70 cm per un paio di kg di peso.
Riproduzione
[modifica | modifica wikitesto]Avviene in mare con modalità simili a quelle del cefalo comune.
Alimentazione
[modifica | modifica wikitesto]Basata su piccoli invertebrati e detriti organici come quella del cefalo comune.
Pesca
[modifica | modifica wikitesto]Assieme a Mugil cephalus è uno dei Mugilidae che sopporta il più elevato sforzo di pesca dato che ben si adatta a vivere in acque chiuse e salmastre come le "valli da pesca" o i laghi costieri, sede di importanti marinerie. Le tecniche di pesca sono identiche a quelle impiegate per il Mugil cephalus. Le sue carni sono particolarmente apprezzate in aprile-maggio quando inizia la migrazione nelle acque interne ed in dicembre-febbraio, periodo che precede la deposizione delle uova, in cui il pesce è più grasso.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (EN) Chelon labrosus, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
- ^ Mipaaf - Decreto ministeriale n°19105 del 22 settembre 2017 - Denominazioni in lingua italiana delle specie ittiche di interesse commerciale, su politicheagricole.it. URL consultato il 7 marzo 2018.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Costa F. Atlante dei pesci dei mari italiani Mursia 1991 ISBN 88-425-1003-3
- Louisy P., Trainito E. (a cura di) Guida all'identificazione dei pesci marini d'Europa e del Mediterraneo. Milano, Il Castello, 2006. ISBN 88-8039-472-X
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Chelon labrosus
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) (EN) Chelon labrosus, su FishBase. URL consultato il 17.10.08.