Fenrir (astronomia)
Fenrir (Saturno XLI) | |
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Satellite di | Saturno |
Scoperta | 13 dicembre 2004 |
Scopritore | Scott Sheppard, David Jewitt, Jan Kleyna, Brian Marsden |
Parametri orbitali | |
Semiasse maggiore | 22 610 716 km |
Periodo orbitale | 1269,36 giorni |
Inclinazione sull'eclittica | 163° |
Inclinazione rispetto all'equat. di Saturno | 151° |
Eccentricità | 0,1312 |
Dati fisici | |
Diametro medio | ~4 km |
Massa | ~7,7? × 1013 kg
|
Densità media | ~2,3? × 103 kg/m³ |
Acceleraz. di gravità in superficie | ~0,0013? m/s² |
Temperatura superficiale |
|
Albedo | ~0,06? |
Dati osservativi | |
Magnitudine app. | 25 |
Fenrir, o Saturno XLI, è un satellite naturale irregolare del pianeta Saturno.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Fenrir è stato scoperto da una squadra di astronomi dell'Università delle Hawaii nel 2004 composta da Scott Sheppard, David Jewitt, Jan Kleyna e Brian Marsden il 4 maggio 2005; l'annuncio della scoperta è stato fatto il 4 maggio 2005.[1] Le lastre fotografiche che hanno reso possibili la scoperta risalivano al periodo compreso fra il 13 dicembre 2004 e il 5 marzo 2005.
Il satellite deve il suo nome a Fenrir, un gigantesco lupo della mitologia norrena; prima che l'Unione Astronomica Internazionale promulgasse un nome ufficiale, nel marzo 2007, l'oggetto era noto mediante la designazione provvisoria S/2004 S 16.[1][2]
Parametri orbitali
[modifica | modifica wikitesto]Fenrir ha un diametro di circa 4 chilometri[3] e orbita intorno a Saturno ad una distanza di 22,6 milioni di km in 1260 giorni,[4] con un'inclinazione di 163° rispetto all'eclittica (143° rispetto all'equatore di Saturno) e un'eccentricità di 0,136.
Il satellite è caratterizzato da un movimento retrogrado, cioè orbita intorno a Saturno in direzione opposta al suo movimento di rotazione e questo fa ritenere che si tratti di un satellite irregolare catturato dal pianeta.[5]
Caratteristiche fisiche
[modifica | modifica wikitesto]Ha una magnitudine apparente di 25,0[3] che lo rende uno dei satelliti a più debole luminosità del nostro sistema solare. La sua scoperta fu possibile solo attraverso l'utilizzo di alcuni tra i più grandi telescopi del mondo, il Subaru e Gemini entrambi da 8 metri e i telescopi Keck da 10 metri.[1]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c Daniel W. E. Green, IAUC 8523: NEW Sats OF SATURN, su cbat.eps.harvard.edu, International Astronomical Union, 4 maggio 2005.
- ^ Daniel W. E. Green, IAUC 8826: Sats OF JUPITER, SATURN, su cbat.eps.harvard.edu, International Astronomical Union, 5 aprile 2007.
- ^ a b Scott S. Sheppard, Saturn's Known Satellites, su dtm.ciw.edu, Carnegie Institution (Department of Terrestrial Magnetism). URL consultato il 30 luglio 2009.
- ^ Jacobson, R.A. (2007) SAT270, SAT271, Planetary Satellite Mean Orbital Parameters, su ssd.jpl.nasa.gov, JPL/NASA, 3 aprile 2009. URL consultato il 30 luglio 2009.
- ^ David C.Jewitt, Twelve New Moons for Saturn - 2005 May 03, su ifa.hawaii.edu, University of Hawaii (Institute for Astronomy). URL consultato il 30 luglio 2009 (archiviato dall'url originale l'11 maggio 2005).
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Fenrir
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- MPEC 2005-J13: Twelve New Satellites of Saturn 3 maggio 2005 (Scoperta e effemeridi)
- IAUC 8523: New Satellites of Saturn, 4 maggio 2005 (Scoperta)
- MPEC 2006-C72: S/2004 S 9, S/2004 S 16 13 febbraio 2006 (Riscoperta)
- IAUC 8826: Satellites of Jupiter and Saturn 5 aprile 2007 (Denominazione)