Gianluca Costantini

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Gianluca Costantini a Lucca Comics&Games 2017

Gianluca Costantini (Ravenna, 19 dicembre 1971) è un fumettista italiano noto per alcune opere di graphic journalism, storie a fumetti con una impostazione giornalistica, come Fedele alla linea e Libia.[1][2][3][4]

Gianluca Costantini ha studiato all'Accademia di Belle Arti di Ravenna e ha iniziato la sua carriera di illustratore e fumettista nel 1993 sulle testate Schizzo[5] di Cremona e sul quotidiano Il Manifesto[6]. Dal 2000 inizia a sperimentare l'utilizzo del web nel linguaggio del fumetto con il progetto inguine.net da cui nascerà successivamente la rivista inguineMAH!gazine pubblicata da Coniglio Editore. Nel 2001 cura la mostra di Joe Sacco[7] in Italia e nel 2003 la mostra di Marjane Satrapi[8]. Nel 2005 cura con Elettra Stamboulis Komikazen Festival del fumetto di realtà che continuerà fino al 2016.[9] Dal 2010 Insegna Arte del fumetto al biennio specialistico in Linguaggi del fumetto dell'Accademia di Belle Arti di Bologna.[10]

Dal 2016 al 2020 accompagna le attività di DiEM25 Democracy in Europe Movement 2025, il movimento guidato da Yanis Varoufakis e collabora attivamente con l'artista cinese Ai Weiwei.[11][12][13]

Dal 2009 al 2016 è il direttore artistico della casa editrice GIUDA Edizioni[14] con Elettra Stamboulis e Marco Lobietti, e cura la rivista G.I.U.D.A. Geographical Institute of Unconventional Drawing Arts[15] nonché i libri pubblicati dalla casa editrice.

Costantini esegue un lavoro giornalistico prima di realizzare le tavole a fumetti, poiché il disegno è fatto, nel suo caso, per illustrare le notizie di cronaca. Lo stile rinuncia sovente alla rappresentazione iper-realistica delle situazioni (volti, paesaggi), per cedere ad una semplificazione mirata a facilitare rapidità di lettura.[16]

Nel 2016 è stato accusato di terrorismo dal governo turco per i suoi disegni.[17][18][19]

Disegni per i diritti umani

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Dal 2004 Gianluca Costantini inizia a realizzare disegni su avvenimenti politici e sociali nel mondo,[20] inizia a collaborare con il portale Indymedia concentrandosi su alcuni avvenimenti politici come le proteste di piazza, segue con i disegni la Rivoluzione egiziana del 2011[21] del Cairo e nel 2013 le proteste di Occupy Gezi[22] di Istanbul fino alle proteste di Hong Kong[23] del 2019 e 2020. Dal 2014 incomincia a concentrare la sua arte sui diritti umani, soprattutto sulle condizioni dei detenuti in Bahrain[24], Arabia Saudita, Cina, Turchia e Egitto. Nel 2018 segue e disegni il massacro della redazione del quotidiano Capital Gazette di Annapolis nel Maryland.[25] Nel 2019 realizza per Pen International una serie di disegni per stimolare l'attenzione sui diritti umani in Eritrea.[26] Collabora con le maggiori organizzazioni sui diritti umani come Amnesty International,[27] ActionAid[28] e Arci.[29]

Le sue illustrazioni sono state impiegate durante il HRW Film Festival di Londra, New York e Toronto, al Geneva Summit for Human Rights and Democracy[30] il FIFDH Festival dei diritti umani di Ginevra,[31] il Festival dei Diritti umani di Milano e il Festival di Internazionale a Ferrara.[32]

Nel 2019 ha ricevuto il premio "Arte e diritti umani" di Amnesty International.[33][34][35]

Nel 2023 ha pubblicato il libro "Human Rights Portraits"[36] in occasione del sessantesimo anniversario di Amnesty International, con i testi di approfondimento di Riccardo Noury.

Il caso Patrick Zaki

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Gianluca Costantini è stato l'autore dell'immagine iconica del caso Patrick Zaki, il disegno è stato pubblicato il 7 febbraio del 2020 il giorno dell'arresto. Per due anni il disegno è stato usato per la campagna di liberazione da Amnesty International e ha fatto parte di grandi installazioni nelle città italiane.[37] Nel maggio del 2020 il sindaco Virginio Merola della città di Bologna ha fatto installare la riproduzione del disegno in Piazza Maggiore.[38] Nel maggio del 2020 nella Biblioteca Archiginnasio una grande installazione è stata voluta dall'Università di Bologna.[39] Nel 2022 Gianluca Costantini ha pubblicato la graphic novel scritta da Laura Cappon, Patrick Zaki, una storia egiziana pubblicata da Feltrinelli Editore.[40]

Alika Ogorchukwu

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Il 30 luglio 2022, Gianluca Costantini ha fatto un disegno raffigurante Alika Ogorchukwu, l'ambulante nigeriano ucciso da Fabrizio Ferlazzo a Civitanova Marche, con un cuore che cola sangue. L'immagine è presto diventata virale sui social network, per il suo significato intriso di umanità e antirazzismo.[41]

L’accusa di terrorismo

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Nel luglio del 2016 dopo il fallito Colpo di Stato in Turchia, Costantini viene inizialmente censurato nel web all'interno dei confini turchi dal Governo[42] e successivamente il 28 luglio processato in contumacia al Criminal Offices of Judge of Peace of Golbasi (ANKARA)[43] e accusato di terrorismo.[44]

Attività antisionistica

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Nell'ottobre del 2018 il contratto che legava Costantini e la CNN venne interrotto da parte di quest'ultima per delle accuse di antisemitismo a seguito di una sua vignetta del 2015 che raffigurava un terrorista dell'Isis con un passamontagna nero togliersi una maschera da primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu,[45] sul braccio di quest'ultimo compariva la scritta "Jsil Israel" sotto una Stella di David.

Il fumettista si difese dichiarando che si trattava di un attacco strumentale da parte dell'estrema destra americana portando a supporto di questa tesi come tutto sia partito da alcuni tweet su Twitter da parte di Arthur Schwartz, collaboratore di Steve Bannon (giornalista molto vicino a Donald Trump, famoso per essere l'ideologo della nuova estrema destra identitaria nazionalista/populista) aggiungendo inoltre in un'intervista che "Era naturalmente un attacco alla politica israeliana e non al popolo israeliano."[46] e che la CNN non si fosse preoccupata di verificare la veridicità delle accuse dal momento che tutto si consumò nel giro di poche ore.[46]

Nonostante effettivamente la CNN si sia liberata di Costantini a seguito di questo evento in maniera arbitraria è anche vero che Costantini non è nuovo a questo tipo di provocazioni: nel maggio 2018, durante i disordini al confine con la Striscia di Gaza per la “Marcia del Ritorno”, egli pubblicò sulla sua pagina Facebook due vignette: in una si vede un bambino che urina sulla bandiera israeliana,[47] mentre un’altra ritrae un bambino israeliano con la kippah e la scritta “futuro assassino”,[48] secondo un articolo[49] apparso sul sito dell'Osservatorio sull'antisemitismo (sezione facente parte della Fondazione centro di documentazione ebraica contemporanea) si tratta senz'altro di immagini alimentate dal pregiudizio, qualora non di origine antisemita comunque perlomeno antioccidentale (odiare gli israeliani non in quanto ebrei ma in quanto occidentali che vivono in terra araba), e in quanto tale pregiudiziale ma non razzista in senso stretto.

Opere a fumetti

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Nel 1996 inaugura la collana Schizzo Presenta con l’albo “Animalingua: i ricordi di Varvara Vanderbilt” e nel 1997 pubblica per le edizioni Necron “Freethinker”, i due albi hanno uno stile molto decorativo e testi poetici.

  1. ^ Gianluca Costantini, su Il Post, 27 settembre 2018. URL consultato il 17 gennaio 2019.
  2. ^ Gianluca Costantini - Notizie, foto, video, su Internazionale. URL consultato il 17 gennaio 2019.
  3. ^ Matteo Stefanelli, La sbornia editoriale del graphic journalism, e la sfida della libraria, su Fumettologica, 3 ottobre 2017. URL consultato il 17 gennaio 2019.
  4. ^ Arrivederci, Berlinguer, su l'Espresso, 4 dicembre 2013. URL consultato il 18 gennaio 2019.
  5. ^ (EN) Schizzo n°5, seconda serie - ChannelDraw, su channeldraw.org, 15 ottobre 1993. URL consultato l'8 marzo 2022.
  6. ^ (EN) Illustrazione per Il Manifesto - ChannelDraw, su channeldraw.org, 18 febbraio 1994. URL consultato l'8 marzo 2022.
  7. ^ 2002, su Associazione Culturale Mirada. URL consultato l'8 marzo 2022.
  8. ^ il velo di maya Marjane Satrapi o dell'ironia dell'Iran, su Associazione Culturale Mirada. URL consultato l'8 marzo 2022.
  9. ^ Komikazen - Festival Internazionale del Fumetto di Realtà - MAR - Museo d'Arte della città di Ravenna, su mar.ra.it. URL consultato l'8 marzo 2022.
  10. ^ Redazione, Accademia di Belle Arti di Bologna: dieci anni di formazione sul fumetto, su Fumettologica, 1º luglio 2014. URL consultato il 14 febbraio 2019.
  11. ^ La prima Assemblea Nazionale di DiEM25 Italia, su Diem25 - Democracy in Europe Movement 2025. URL consultato il 22 gennaio 2019.
  12. ^ National Collective Italia [collegamento interrotto], su Diem25 - Democracy in Europe Movement 2025. URL consultato il 22 gennaio 2019.
  13. ^ Gianluca Costantini, Channeldraw: A beautiful day with Ai Weiwei in Florence, su Channeldraw, 18 settembre 2016. URL consultato il 27 gennaio 2019 (archiviato dall'url originale il 27 gennaio 2019).
  14. ^ Giuda Edizioni | Flash Giovani, su flashgiovani.it. URL consultato il 28 gennaio 2019.
  15. ^ (EN) Marco Riciputi, Giuda (Geographical Institute of Unconventional Drawing Arts) at Galleria Miomao in Perugia, su Cafébabel. URL consultato il 28 gennaio 2019.
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  17. ^ Erdogan ha censurato il mio blog: il racconto di un giornalista italiano, su Globalist. URL consultato il 22 gennaio 2019.
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  19. ^ Paolo Ferrante, Blocco turco, in Narcomafie, n. 5, Torino, 2016.
  20. ^ (EN) “Following a story means building a mosaic of stories” cartoonist Gianluca Costantini interviewed by Pina Piccolo, su thedreamingmachine.com, 28 novembre 2019. URL consultato il 9 marzo 2022.
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  22. ^ Occupy Gezi a fumetti - Gianluca Costantini, su ilpost.it, 3 giugno 2013. URL consultato il 9 marzo 2022.
  23. ^ (EN) Gianluca Costantini, Hong Kong Protest!, su medium.com, 18 novembre 2019. URL consultato il 9 marzo 2022.
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  27. ^ 60 volti per 60 anni, su amnesty.it, 28 maggio 2021. URL consultato l'8 marzo 2022.
  28. ^ La lotta quotidiana contro una violenza silenziosa, su actionaid.it. URL consultato l'8 marzo 2022.
  29. ^ I manifesti di Gianluca Costantini realizzati per Arci, su arci.it, 2 marzo 2022. URL consultato l'8 marzo 2022.
  30. ^ (EN) Geneva Summit for Human Rights and Democracy, su drawingthetimes.com. URL consultato il 2 febbraio 2019 (archiviato dall'url originale il 23 aprile 2019).
  31. ^ (EN) International Film Festival and Forum on Human Rights, su Drawing The Times. URL consultato il 2 febbraio 2019.
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