Giovanni Mauro (politico)
Giovanni Mauro | |
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Presidente della Provincia di Ragusa | |
Durata mandato | giugno 1994 – 25 novembre 2001 |
Successore | Giovanni Francesco Antoci |
Segretario del Senato della Repubblica | |
Durata mandato | 29 marzo 2017 – 22 marzo 2018 |
Presidente | Pietro Grasso |
Senatore della Repubblica Italiana | |
Legislatura | XV, XVII |
Gruppo parlamentare | XV: - Forza Italia XVII: |
Circoscrizione | XV: Sicilia XVII: |
Sito istituzionale | |
Deputato della Repubblica Italiana | |
Legislatura | XIV |
Gruppo parlamentare | Forza Italia |
Circoscrizione | Sicilia 2 |
Collegio | 20 (Ragusa) |
Sito istituzionale | |
Dati generali | |
Partito politico | Forza Italia (Dal 2013) In precedenza: FI (1994-2009) PdL (2009-2011) GS (2011-2013) |
Titolo di studio | Laurea in Giurisprudenza |
Professione | Docente Universitario |
Giovanni Mauro (Ragusa, 22 giugno 1962) è un politico italiano.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Attività politica
[modifica | modifica wikitesto]Aderisce alla nascente Forza Italia e nel giugno 1994 è eletto presidente della provincia di Ragusa con una coalizione di centro-destra. È rieletto presidente nel 1998 al primo turno con il 56,6% dei voti.
Elezione a deputato (2001)
[modifica | modifica wikitesto]Alle elezioni politiche del 2001 viene eletto alla Camera dei Deputati, nel collegio uninominale di Ragusa (circoscrizione Sicilia 2), sostenuto dalla Casa delle Libertà (in quota FI).
Elezione a senatore (2006, 2013)
[modifica | modifica wikitesto]Alle elezioni politiche del 2006 è invece eletto al Senato della Repubblica, in regione Sicilia, nelle liste di Forza Italia. Non è ricandidato alle elezioni politiche del 2008.
Dopo essere confluito nel Popolo della Libertà, nel 2011 abbandona il PdL per aderire a Grande Sud di Gianfranco Micciché.
Durante il governo Monti è stato Consigliere giuridico del Dipartimento economico della Presidenza del Consiglio dei ministri sino al 15 marzo 2013.[1]
Grazie ad un accordo tra Grande Sud e PdL, alle elezioni politiche del 2013 viene eletto al Senato della Repubblica, in virtù della candidatura nelle liste del Popolo della Libertà in regione Campania.
Al Senato della Repubblica si iscrive al gruppo parlamentare di centro-destra Grandi Autonomie e Libertà, di cui diviene segretario.
Il 23 novembre 2013, contestualmente allo scioglimento di Grande Sud, confluisce assieme allo stesso partito nella rinata Forza Italia,[2] pur rimanendo per motivi tecnici all'interno del gruppo parlamentare Grandi Autonomie e Libertà.
Il 29 marzo 2017 viene eletto segretario del Senato della Repubblica in rappresentanza del gruppo GAL.[3]
Alle elezioni regionali Siciliane del 5 novembre 2017 si candida all'ARS, come capolista di Forza Italia in provincia di Ragusa.[4]
Nel 2018 è candidato alla Camera con Forza Italia, ma non viene rieletto in Parlamento.
Procedimenti giudiziari
[modifica | modifica wikitesto]Diffamazione
[modifica | modifica wikitesto]Mauro è stato condannato in primo grado per diffamazione per l'uso, tra l'altro, dell'espressione polemica "compagni di merende" riferita ai suoi avversari.[5] Assolto dal Tribunale di Reggio Calabria in sede di revisione, ha ottenuto conferma della sentenza assolutoria dalla Corte Suprema di Cassazione in data 29 ottobre 2009.[6]
Truffa
[modifica | modifica wikitesto]L'8 giugno 2001 Mauro viene condannato dal giudice unico di Ragusa ad 1 anno e 2 mesi di reclusione per essersi raddoppiato l'indennità di carica quale presidente della provincia di Ragusa negli anni 1995-1998. Successivamente la Corte d'Appello di Catania Assolveva con formula piena "perché il fatto non sussiste"[non chiaro].[7]
Associazione per delinquere finalizzata alla corruzione
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1998 viene posto agli arresti domiciliari con l'accusa di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione.[8] Il 22 luglio 2003, Mauro viene condannato in primo grado a 4 anni e 6 mesi, nonché all'interdizione per 5 anni dai pubblici uffici.[9] Successivamente è stato assolto con formula piena" perché il fatto non sussiste" dalla Corte d'Appello di Catania. Sentenza non appellata dalla Procura e pertanto divenuta definitiva in data 27/11/2007.[10]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ senato.it - Scheda di attività di Giovanni MAURO - XVII Legislatura
- ^ "Grande Sud con Forza Italia", Berlusconi "abbraccia" Miccichè | Siciliainformazioni, su siciliainformazioni.com. URL consultato il 3 ottobre 2017 (archiviato dall'url originale il 4 ottobre 2017).
- ^ RagusaNews, Giovanni Mauro eletto Segretario nel Consiglio di Presidenza del Senato, in Ragusanews.com, 31 marzo 2017CEST14:38:00+00:00. URL consultato il 3 ottobre 2017.
- ^ Giovanni Mauro sarà candidato alle Regionali. E sulle dimissioni in casa Forza Italia dice: "Nessun strappo, ci sono nuove energie" - Ragusa Oggi, in Ragusa Oggi, 6 settembre 2017. URL consultato il 3 ottobre 2017.
- ^ Sdoganati i «compagni di merende», in il Giornale, 30 ottobre 2009. URL consultato il 22 novembre 2015.
- ^ Onorevoli wanted, su societacivile.it.
- ^ Deputato Fi condannato per truffa, su repubblica.it.
- ^ la Repubblica/fatti: Arrestato a Ragusa il presidente della provincia
- ^ Processo Mauro, sentenza di primo grado: tutti colpevoli, su avvenimentiiblei.com. URL consultato il 15 luglio 2010 (archiviato dall'url originale il 6 marzo 2011).
- ^ Assolto il Senatore Giovanni Mauro, su giustiziagiusta.info, Giustizia Giusta, 14 aprile 2007. URL consultato il 17 agosto 2011.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Giovanni Mauro
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Giovanni Mauro, su storia.camera.it, Camera dei deputati.
- Giovanni Mauro (XV legislatura della Repubblica Italiana) / XVII legislatura, su Senato.it, Parlamento italiano.
- Giovanni Mauro, su Openpolis, Associazione Openpolis.
- Registrazioni di Giovanni Mauro, su RadioRadicale.it, Radio Radicale.
- Politici italiani del XXI secolo
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