Giuseppe Branciforte, principe di Leonforte
Giuseppe Branciforti | |
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Giuseppe Branciforti, II° Principe di Leonforte, ritratto olio su tela del XVII secolo, autore ignoto, collezione privata. | |
Principe di Leonforte Conte di Raccuja | |
In carica | 1661-1698 |
Investitura | 1661 |
Predecessore | Nicolò Placido Branciforti |
Erede | Melchiorre Branciforti |
Successore | Nicolò Placido II Branciforti |
Principe di Pietraperzia | |
In carica | 1665-1698 |
Investitura | 1665 |
Predecessore | Margherita d'Austria Branciforti |
Successore | Nicolò Placido II Branciforti |
Trattamento | Don |
Nascita | Leonforte, 1614 |
Morte | Leonforte, giugno 1698 |
Sepoltura | Chiesa dei pp. Cappuccini, cripta sotterranea |
Luogo di sepoltura | Leonforte |
Dinastia | Branciforti |
Padre | Nicolò Placido Branciforti |
Madre | Caterina Branciforti Barresi |
Consorte | Caterina Branciforti |
Figli |
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Religione | Cattolicesimo |
Motto | "In fortitudine Bracchi tui" |
Giuseppe Branciforti, Principe di Leonforte (Leonforte, 1614 – Leonforte, giugno 1698[1]), è stato un nobile e politico italiano del XVII secolo.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Nacque nel 1614 da Niccolò Placido I Branciforte e dalla di lui prima moglie, Caterina Branciforti Barresi, sua cugina, figlia di Fabrizio, III principe di Butera.
Fu pretore di Palermo nel 1656-57 e deputato del Regno nel 1664, 1668, 1671, 1680, 1684, 1690.
La cattiva amministrazione dei propri beni e la preferenza accordata al padre al fratello cadetto Francesco, che nel 1651 ottenne come donativo nuziale il feudo di Cassibile a lui precedentemente assegnato nel 1630, gli resero la vita difficile; ciononostante, alla morte del padre nel 1661 gli succedette come Principe di Leonforte. Fu inoltre investito del Principato di Pietraperzia, lasciato vacante alla morte della cugina Margherita d'Austria Branciforti.
Fu grande e raffinato collezionista d'arte[2][3].
Matrimonio e discendenza
[modifica | modifica wikitesto]Sposato alla cugina Caterina di Giovanni Branciforti (? - testò il 15 luglio 1667[4]) nel gennaio 1628, ebbe due figli, Melchiorre e Baldassare, che gli premorirono; suo erede fu quindi il nipote Niccolò Placido, figlio dell'odiato fratello Francesco.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Asp, Tr., s. I, b. 18 bis, cc. 295r-311v, Testamento di Giuseppe Branciforte jr., 4 giugno 1698
- ^ Vincenzo Abbate, Pittori del Seicento a Palazzo Abatellis, Electa, 1990, p.16.
- ^ Francesca Paola La Mattina, La natura morta in Sicilia nell'iconografia sacra del Seicento. Note su alcune opere della Sicilia centro-occidentale, Edizioni Lussografica, 1997, p.39.
- ^ Carmelo La Mancusa, Il testamento di Caterina Branciforti, Luigi Pellegrini, 2015.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- G. Macrì, Logiche del lignaggio e pratiche familiari. Una famiglia feudale siciliana tra '500 e '600., in Mediterranea : ricerche storiche. Quaderni vol. 1, Associazione Mediterranea, 2004.