Governo Ricasoli II
Governo Ricasoli II | |
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Stato | Italia |
Presidente del Consiglio | Bettino Ricasoli (Destra storica) |
Coalizione | Conciliazione nazionale |
Legislatura | IX |
Giuramento | 20 giugno 1866 |
Dimissioni | 10 aprile 1867 |
Governo successivo | Rattazzi II 10 aprile 1867 |
Il Governo Ricasoli II è stato in carica dal 20 giugno 1866 al 10 aprile 1867[1] per un totale di 294 giorni, ovvero 9 mesi e 21 giorni. All'epoca la capitale del Regno era a Firenze.
Compagine di governo
[modifica | modifica wikitesto]Appartenenza politica
[modifica | modifica wikitesto]Partito | Presidente | Ministri | Totale | |
---|---|---|---|---|
Destra storica | 1 | 2 | 3 | |
Indipendente | - | 2 | 2 | |
Sinistra storica | - | 2 | 2 | |
Militare | - | 1 | 1 |
Provenienza geografica
[modifica | modifica wikitesto]La provenienza geografica dei membri del Consiglio dei ministri si può così riassumere:
Regione | Presidente | Ministri | Totale |
---|---|---|---|
Toscana | 1 | - | 1 |
Lombardia | - | 3 | 3 |
Abruzzo | - | 1 | 1 |
Liguria | - | 1 | 1 |
Sardegna | - | 1 | 1 |
Sicilia | - | 1 | 1 |
Situazione parlamentare
[modifica | modifica wikitesto]NOTA: Ai tempi del Regno d'Italia, poiché secondo lo Statuto Albertino il governo rispondeva nei fatti al solo Re, la fiducia parlamentare in senso moderno non era obbligatoria (ed in tal senso vari sono stati i casi di formazione di un governo palesemente privo di tale supporto). La prassi di determinare la sopravvivenza dell’esecutivo in base al supporto parlamentare, dunque, si è andata sviluppando solo successivamente, specie con l’ascesa dei partiti di massa e con l’introduzione del sistema proporzionale, in tempi molto più tardi rispetto all’unità, ed ufficialmente solo con la Costituzione della Repubblica Italiana. Per questo motivo, il grafico sottostante espone, secondo ricostruzioni e dichiarazioni, nonché secondo la composizione del governo, l’eventuale supporto che questo avrebbe o ha ottenuto.
Camera | Collocazione | Partiti | Seggi |
---|---|---|---|
Camera dei deputati[2] | Maggioranza | PLC (183), DEM (156), IND (90) | 429 / 443
|
Opposizione | Pd'A (14) | 14 / 443
|
Composizione
[modifica | modifica wikitesto]Cronologia
[modifica | modifica wikitesto]1866
[modifica | modifica wikitesto]Giugno
[modifica | modifica wikitesto]- 20 giugno - Comincia la Terza guerra d'indipendenza e il generale La Marmora scende direttamente nei campi di battaglia; è quindi obbligato a dimettersi dalla carica di Capo del Governo e il suo posto viene preso da Bettino Ricasoli, alla sua seconda esperienza presidenziale.
- 24 giugno - Battaglia di Custoza e grave sconfitta italiana.
Luglio
[modifica | modifica wikitesto]- 20 luglio - Battaglia di Lissa e altra sconfitta italiana.
Agosto
[modifica | modifica wikitesto]- 12 agosto - Armistizio di Cormons con cui si conclude il conflitto: l'Italia ottiene dall'Austria il Veneto per tramite di Napoleone III (3 ottobre).
Dicembre
[modifica | modifica wikitesto]- 15 dicembre - Per consentire ai veneti di avere una rappresentanza parlamentare, Vittorio Emanuele II scioglie la Camera e indice nuove elezioni per l'anno seguente.
1867
[modifica | modifica wikitesto]Febbraio
[modifica | modifica wikitesto]- 17 febbraio - Ampio rimpasto di governo, cambiano cinque titolari di dicasteri.
Marzo
[modifica | modifica wikitesto]- 10 marzo - Si svolgono le elezioni politiche; rispetto a due anni prima la Destra storica aumenta i suoi voti dell'1,2% mentre la Sinistra storica avanza del 2,3%. In seguito ai risultati elettorali, Ricasoli si dimette e il sovrano affida l'incarico di formare il nuovo esecutivo a Urbano Rattazzi.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ DISPACCI ELETTRICI PRIVATI - <<Firenze, 10 aprile (notte). I giornali confermano che il Ministero è costituito. L'Opinione però dice che il Ministero degli esteri venne offerto al senatore Campetto. I ministri prestarono giuramento nelle mani del Re.>>, su archiviolastampa.it, 11 aprile 1867, p. 3.
- ^ Viene riportata la situazione parlamentare solo di questa camera (e non anche del Senato del Regno) poiché, sebbene entrambe partecipino al processo di controllo del rapporto di fiducia con l'esecutivo, per convenzione costituzionale in caso di disaccordo è la decisione della camera bassa a prevalere, risultando essere la posizione ufficiale del Parlamento nella sua totalità.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Francesco Bartolotta, Parlamenti e Governi d'Italia dal 1848 al 1970, 2 Voll., Vito Bianco editore, Roma, 1971, II Vol., pp. 42-43.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Governo Ricasoli II
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Scheda sul Governo Ricasoli II, su storia.camera.it.