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Heteranthemis viscide-hirta

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Heteranthemis viscide-hirta
Immagine di Heteranthemis viscide-hirta mancante
Classificazione APG IV
DominioEukaryota
RegnoPlantae
(clade)Angiosperme
(clade)Mesangiosperme
(clade)Eudicotiledoni
(clade)Eudicotiledoni centrali
(clade)Superasteridi
(clade)Asteridi
(clade)Euasteridi
(clade)Campanulidi
OrdineAsterales
FamigliaAsteraceae
SottofamigliaAsteroideae
TribùAnthemideae
cladeMediterranean clade
SottotribùGlebionidinae
Genere Heteranthemis
Schott, 1818
Specie H. viscide-hirta
Classificazione Cronquist
DominioEukaryota
RegnoPlantae
DivisioneMagnoliophyta
ClasseMagnoliopsida
SottoclasseAsteridae
OrdineAsterales
FamigliaAsteraceae
SottofamigliaAsteroideae
TribùAnthemideae
Genere Heteranthemis
Specie H. viscide-hirta
Nomenclatura binomiale
Heteranthemis viscide-hirta
Schott, 1818

Heteranthemis viscide-hirta Schott, 1818 è una specie di piante angiosperme dicotiledoni della famiglia delle Asteraceae, sottofamiglia Asteroideae, tribù Anthemideae (Mediterranean clade) e sottotribù Glebionidinae. Heteranthemis viscide-hirta è anche l'unica specie del genere Heteranthemis Schott, 1818.[1][2][3][4]

Il nome generico (Heteranthemis) deriva da due parole greche: "heteros" (= diverso, vario) e Anthemis, un genere delle Asteraceae a cui questo taxon assomiglia; il significato è "altro o diverso Anthemis".[5] L'epiteto specifico ( viscide-hirta) è formata da due parole: "viscide" (= viscoso, attaccaticcio) e "hirta" (= peloso, dal latino "hirtus").[6][7]

Il nome scientifico della specie è stato definito dal botanico Heinrich Wilhelm Schott (1794–1865) nella pubblicazione " Isis oder Encyclopädische Zeitung. Jena" ( Isis (Oken) 1818, (Heft 5): 821, f. 5) del 1818.[8] Il nome scientifico del genere è stato definito nella stessa pubblicazione.

Portamento. La specie di questa voce è erbacea con un ciclo biologico annuale. L'indumento è formato da peli di tipo basifissi viscidi-ghiandolari.[9][10][11][12][13][14]

Fusto. La parte aerea in genere è eretta, semplice o ramosa in alto. Altezza media: 10-30 cm (massimo 100 cm).

Foglie. Le foglie, in maggioranza cauline (picciolate o sessili e abbraccianti il fusto)), sono disposte in modo alterno ed hanno una lamina da seghettata-dentata a pennatosetta. Il contorno della lamina varia da obovato a oblungo. Le superfici sono ricoperte di peli irti e ghiandolari.

Infiorescenza. Le sinflorescenze sono formate da capolini solitari o raccolti (2-3 capolini) in modo corimboso lasso. Le infiorescenze vere e proprie sono composte da un capolino terminale peduncolato radiato. I capolini sono formati da un involucro, con forme da meniscoidi a emisferiche, composto da 20-30 brattee, al cui interno un ricettacolo fa da base ai fiori di due tipi: fiori del raggio e fiori del disco. Le brattee, piatte e a consistenza erbacea, con forme da ovate o obovate a lanceolate-deltate o lanceolate (non carenate abassialmente), ampiamente ialine/scariose sui margini e con canali resiniferi, sono disposte in modo più o meno embricato su 2-4 serie. Il ricettacolo, da convesso a conico, è sprovvisto di pagliette avvolgenti la base dei fiori. Diametro dell'involucro: 12-25 mm.

Fiori. I fiori sono tetra-ciclici (formati cioè da 4 verticilli: calicecorollaandroceogineceo) e pentameri (calice e corolla formati da 5 elementi). Si distinguono in:

  • fiori del raggio (esterni): da 13 a 21 per capolino, sono femminili, fertili e sono disposti su una serie; la forma è ligulata (zigomorfa); a volte possono mancare o essere sterili;
  • fiori del disco (centrali): sono più numerosi (40-80) con forme brevemente tubulose (attinomorfe); sono ermafroditi fertili.
*/x K , [C (5), A (5)], G 2 (infero), achenio [15]
  • fiori del raggio: la forma della corolla alla base è più o meno tubulosa-imbutiforme, mentre all'apice è ligulata; la ligula, lineare, può terminare con alcuni denti; il colore generalmente è giallo;
  • fiori del disco: la forma è tubulare bruscamente divaricata in 5 lobi; i lobi, patenti o eretti, hanno una forma deltata o più o meno lanceolata; il colore è giallo.
  • Androceo: l'androceo è formato da 5 stami (alternati ai lobi della corolla) sorretti da filamenti generalmente liberi; gli stami sono connati e formano un manicotto circondante lo stilo. Le antere, con un collare di filamenti a balaustra, possono essere sia di tipo basifissa che medifissa. Il tessuto endoteciale (rivestimento interno dell'antera) è quasi sempre non polarizzato. Il polline è sferico con un diametro medio di circa 25 micron; è tricolporato (con tre aperture sia di tipo a fessura che tipo isodiametrica o poro) ed è echinato (con punte sporgenti).
  • Gineceo: l'ovario è infero uniloculare formato da 2 carpelli. Lo stilo (il recettore del polline) è profondamente bifido (con due stigmi divergenti) e con le linee stigmatiche marginali separate o contigue. I due bracci dello stilo hanno una forma troncata e possono essere papillosi o ricoperti da ciuffi di peli.

Frutti. I frutti sono degli acheni con pappo. In alcune specie è presente un certo dimorfismo tra gli acheni dei fiori ligulati esterni (sono trigoni con tre ali) e quelli tubulosi del disco centrale (sono piatti lateralmente con un'ala terminante apicalmente con spine). Il pericarpo è privo di cellule mucillaginifere e sacche di resina.

Impollinazione: tramite insetti (impollinazione entomogama tramite farfalle diurne e notturne).[10][11]
Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori.
Dispersione: i semi cadono a terra e vengono dispersi soprattutto da insetti come formiche (disseminazione mirmecoria). Un altro tipo di dispersione è zoocoria: gli uncini delle brattee dell'involucro (se presenti) si agganciano ai peli degli animali di passaggio che portano così i semi anche su lunghe distanze. Inoltre per merito del pappo (se presente) il vento può trasportare i semi anche per alcuni chilometri (disseminazione anemocora).

Distribuzione e habitat

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La specie di questa voce è distribuita in Algeria, Marocco, Portogallo e Spagna.[3]

La famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi[16], oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti[17] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi)[18]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie; la sottofamiglia Asteroideae è una di queste e rappresenta l'evoluzione più recente di tutta la famiglia.[1][12][13]

Il gruppo di questa voce è descritto nella tribù Anthemideae, una delle 21 tribù della sottofamiglia Asteroideae). In base alle ultime ricerche nella tribù sono stati individuati (provvisoriamente) 4 principali lignaggi (o cladi): "Southern hemisphere grade", "Asian-southern African grade", "Eurasian grade" e "Mediterranean clade". Il genere Heteranthemis (insieme alla sottotribù Glebionidinae) è incluso nel Mediterranean clade.[4].

All'interno della sottotribù Heteranthemis fa parte del gruppo originale (insieme ai generi Argyranthemum, Glebionis e Ismelia) delle Glebionidinae caratterizzato da un certo dimorfismo tra gli acheni dei fiori ligulati esterni e quelli tubulosi del disco centrale.

I caratteri distintivi della specie Heteranthemis viscide-hirta sono:[13]

  • il ciclo biologico è annuale;
  • l'indumento è fatto di peli ghiandolari;
  • gli acheni sono alati con spine apicali.

Il numero cromosomico della specie è: 2n = 18.[13]

In base all'"orologio molecolare", questa specie ha iniziato a divergere circa 3,5 milioni di anni fa.[19]

Sono elencati alcuni sinonimi per questa entità:[3]

  • Chrysanthemum viscide-hirtum (Schott) Thell.

Sinonimi per il genere:

  • Centrachena Schott ex Rchb.
  • Pinardia Cass.
  1. ^ a b (EN) The Angiosperm Phylogeny Group, An update of the Angiosperm Phylogeny Group classification for the ordines and families of flowering plants: APG IV, in Botanical Journal of the Linnean Society, vol. 181, n. 1, 2016, pp. 1–20.
  2. ^ Nesom 2020
  3. ^ a b c World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 26 ottobre 2024.
  4. ^ a b Oberprieler et al. 2022
  5. ^ Botanical names, su calflora.net. URL consultato il 26 ottobre 2024.
  6. ^ Botanical names, su calflora.net. URL consultato il 26 ottobre 2024.
  7. ^ Botanical names, su calflora.net. URL consultato il 26 ottobre 2024.
  8. ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 26 ottobre 2024.
  9. ^ Pignatti 1982, vol.3 pag.1
  10. ^ a b Strasburger 2007, pag. 860
  11. ^ a b Judd 2007, pag.517
  12. ^ a b Funk & Susanna 2009, p. 648.
  13. ^ a b c d Kadereit & Jeffrey 2007, p. 370.
  14. ^ eFloras - Flora of North America, su efloras.org. URL consultato il 26 ottobre 2024.
  15. ^ Judd-Campbell-Kellogg-Stevens-Donoghue, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, p. 520, ISBN 978-88-299-1824-9.
  16. ^ Judd 2007, pag. 520.
  17. ^ Strasburger 2007, pag. 858.
  18. ^ World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 18 aprile 2021.
  19. ^ Introducion to the Anthemideae (PDF), su compositae.org. URL consultato il 16 agosto 2024.

Voci correlate

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