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Rappresentazione sociale

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Una rappresentazione sociale o rappresentazione collettiva è un insieme di valori, idee, metafore, immagini, narrazioni, credenze e pratiche condivise tra i membri di gruppi sociali e comunità.

Le rappresentazioni sociali (o teorie del senso comune) vengono costruite per la necessità di prendere decisioni importanti e per gestire la mancanza di informazioni precise, a livello individuale, su un tema di interesse collettivo. Esprimono la "costruzione" di un oggetto sociale, modificabile e reinterpretabile, da parte di una comunità. Una finalità di ciò sta nel poter comunicare sull'oggetto costruito socialmente.

«Quello che le rappresentazioni collettive esprimono è il modo in cui il gruppo pensa a se stesso nei suoi rapporti con gli oggetti che lo influenzano.»

Lo psicologo Serge Moscovici contrappose questo concetto a quello originario di Émile Durkheim.

«Una forma di conoscenza, socialmente elaborata e condivisa, avente un fine pratico e concorrente alla costruzione di una realtà comune ad un insieme sociale.»

Lo storico Marc Bloch, a proposito delle rappresentazioni sociali disse che sono le fondamenta delle notizie false, perché queste ultime vengono elaborate partendo dall'immaginazione (idee, immagini ecc.) preesistente.[1]

Principio organizzatore delle rappresentazioni sociali è la percezione di responsabilità da parte dell'individuo; attraverso un processo definito oggettivazione le rappresentazioni sociali entrano nella vita quotidiana e assumono carattere di concretezza.

Willem Doise, in un'ottica sociodinamica che vede il legame tra le regolazioni sociali e funzionamento cognitivo quale generatore delle rappresentazioni sociali, puntualizza tre assunzioni principali:

  • Le rappresentazioni sociali possono essere considerate come principi organizzatori delle relazioni simboliche fra individui e gruppi, in quanto i diversi membri di un gruppo condividono delle conoscenze comuni sull'oggetto a cui si riferiscono nel corso delle conversazioni.
  • Si organizzano delle differenze nelle prese di posizione individuali entro l'ambito della conoscenza condivisa, in funzione della intensità della loro adesione ai vari aspetti della rappresentazione sociale.
  • Tali differenze fra le prese di posizione individuali sono ancorate alle appartenenze a gruppi, alle realtà simboliche che questi elaborano, ad esperienze sociopsicologiche condivise in diversa misura dagli individui, alle loro credenze circa la realtà sociale.
  1. ^ Marc Bloch, La guerra e le false notizie. Ricordi (1914-1915) e riflessioni (1921), traduzione di Gregorio De Paola, Donzelli Editore, p. 103, ISBN 9788879899178.
  • G. Mantovani (a cura di), Manuale di psicologia sociale, Firenze, Giunti, 2001.

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