Savoia-Marchetti S.65
Savoia-Marchetti S.65 | |
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Il Savoia-Marchetti S.65 progettato per la coppa Schneider del 1929. | |
Descrizione | |
Tipo | idrocorsa |
Equipaggio | 1 |
Progettista | Alessandro Marchetti |
Costruttore | SIAI-Marchetti |
Data primo volo | luglio 1929 |
Esemplari | 1 |
Dimensioni e pesi | |
Lunghezza | 10,70 m |
Apertura alare | 9,50 m |
Altezza | 2, 80 m |
Superficie alare | 12,4 m² |
Propulsione | |
Motore | 2 Isotta Fraschini Asso |
Potenza | 1 000 CV |
Dati tratti da Aeroplani d'Italia dalle Origini ad Oggi[1] | |
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Il Savoia-Marchetti S.65 era un idrocorsa bimotore progettato per la partecipazione alla Coppa Schneider del 1929.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Sviluppo
[modifica | modifica wikitesto]Progettato dall'ingegner Alessandro Marchetti, per la partecipazione alla Coppa Schneider, l'S.65 venne affidato per i collaudi al pilota Tommaso Dal Molin, solamente nel luglio del 1929[1]; con solo 40 giorni di tempo a disposizione prima dell'inizio della competizione, il velivolo venne scartato anche se i primi riscontri risultarono incoraggianti.
Nel mese di gennaio del 1930 il velivolo venne modificato nei galleggianti e nell'ala ottenendo un risparmio di peso significativo.
Sul lago di Garda, il 18 gennaio 1930, in fase di decollo, in seguito ad un brusco distacco dal pelo dell'acqua, Dal Molin non fu in grado di correggere l'assetto del velivolo che si inabissò, provocando la morte del pilota.
Dagli accertamenti svolti sul relitto del velivolo, venne stabilito che l'incidente fu causato dalla deformazione di uno dei puntoni che azionavano i piani di coda[1].
Descrizione tecnica
[modifica | modifica wikitesto]Struttura
[modifica | modifica wikitesto]Monoplano ad ala bassa, a sbalzo, il S.65 era un idrovolante a scarponi, caratterizzato dal doppio trave di coda a sostegno dei piani orizzontali e dalla particolare formula bimotore che vedeva i due motori alloggiati nella corta fusoliera, posti uno in posizione anteriore (azionante un'elica traente) ed uno in posizione posteriore (azionante un'elica spingente). Tra le due unità motrici era realizzato l'abitacolo.
La disposizione delle unità motrici avrebbe dovuto consentire di eliminare (o ridurre notevolmente) l'effetto della coppia[1].
Motore
[modifica | modifica wikitesto]I due motori erano due Isotta Fraschini Asso da 1 000 CV ma fonti diverse non concordano sullo specifico modello.
Note
[modifica | modifica wikitesto]Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Giorgio Apostolo, Guida agli Aeroplani d'Italia dalle origini ad oggi, Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 1981, pp. p.104.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Savoia-Marchetti S.65
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Giorgio Dorati, Savoia Marchetti SM.65, su Gruppo Modellistico Sestese. URL consultato il 31 gennaio 2011 (archiviato dall'url originale il 7 novembre 2014).
- Museo Storico Dal Molin, su ams.vr.it. URL consultato il 5 maggio 2009 (archiviato dall'url originale il 4 gennaio 2009).
- (RU) Savoia Marchetti S.65, su airwar.ru.