Stenelo (figlio di Capaneo)
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Stenelo | |
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Stenelo benda il dito ferito di Diomede (anfora del 550 a.C. circa) | |
Lingua orig. | Σθένελος |
Caratteristiche immaginarie | |
Sesso | Maschio |
Professione | Re di Argo |
Stenelo (in greco antico: Σθένελος?, Sthénelos) è un personaggio della mitologia greca. Fu Re di Argo.
Genealogia
[modifica | modifica wikitesto]Figlio di Capaneo[1], ebbe i figli Comete e Cilarabe[2].
Mitologia
[modifica | modifica wikitesto]Fu uno degli Epigoni che presero parte alla seconda spedizione contro Tebe.
Partecipò anche alla guerra di Troia come auriga di Diomede. Secondo il V canto dell'Iliade, Diomede uccise Pandaro e ferì Enea, che cadde svenuto. Su ordine di Diomede, Stenelo rubò quindi i valenti cavalli di Enea, discendenti dei cavalli offerti da Zeus a Troo. Secondo l'Eneide, Stenelo fu tra i guerrieri che si nascosero nel cavallo di legno. Alla caduta di Troia, fece ritorno nella sua terra.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (EN) Pausania il Periegeta, Periegesi della Grecia II, 16.1, su theoi.com. URL consultato il 10 maggio 2019.
- ^ Pausania. Descrizione della Grecia, II, 18, 5.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Stenelo