Vai al contenuto

Tricloruro di lutezio

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Tricloruro di lutezio
Nome IUPAC
cloruro di lutezio(III)
Caratteristiche generali
Formula bruta o molecolareLuCl3
Numero CAS10099-66-8
Numero EINECS233-240-1
PubChem24919 e 10221357
SMILES
Cl[Lu](Cl)Cl
Proprietà chimico-fisiche
Densità (g/cm3, in c.s.)3,98
Solubilità in acquasolubile
Temperatura di fusione905 °C
Temperatura di ebollizione1480 °C[1]
Sistema cristallinomonoclino
Proprietà tossicologiche
DL50 (mg/kg)7.074 mg·kg−1 (ratti, orale)
Indicazioni di sicurezza
Simboli di rischio chimico
tossico a lungo termine
Frasi H315 - 319 - 335
Consigli P261 - 264 - 271 - 280 - 302+352 - 304+340 - 305+351+338 - 312 - 321 - 332+313 - 337+313 - 362 - 403+233 - 405

Il tricloruro di lutezio, o cloruro di lutezio(III), è un composto chimico formato da lutezio e cloro con formula LuCl3. Forma cristalli monoclini bianchi igroscopici[2] e anche un esaidrato igroscopico LuCl3·6 H2O.[3]

Il lutezio metallico puro può essere prodotto dal cloruro di lutezio(III) riscaldandolo insieme al calcio elementare:[4]

Il tricloruro di lutezio può essere ottenuto dalla reazione dell'ossido di lutezio o del carbonato di lutezio (Lu2(CO3)3) e del cloruro di ammonio:[1]

Dalla reazione del lutezio metallico con l'acido cloridrico si ottiene il tricloruro esaidrato LuCl3·6 H2O. Questo può essere convertito nella forma anidra per trattamento con il cloruro di tionile.[1]

Il tricloruro di lutezio e il suo esaidrato sono solidi incolori[5] ed entrambi sono solubili in acqua.[6] Il tricloruro di lutezio ha una struttura cristallina monoclina con il gruppo spaziale C2/m (nº 12) corrispondente a quella del cloruro d'alluminio.[1][6]

Il cloruro di lutezio (III) può essere utilizzato per produrre lutezio puro:[7]

  1. ^ a b c d (DE) Georg Brauer, Handbuch der Präparativen Anorganischen Chemie', vol. 2, p. 897, ISBN 3-432-87813-3.
  2. ^ (EN) David R. Lide, Handbook of Chemistry and Physics, 87ª ed., Boca Raton, Florida, CRC Press, 1998, p. 472, ISBN 0-8493-0594-2. URL consultato il 27 giugno 2008.
  3. ^ (EN) Lutetium(III) chloride hexahydrate 542075, su sigmaaldrich.com. URL consultato il 24 luglio 2019.
  4. ^ (EN) Pradyot Patnaik, Handbook of Inorganic Chemicals, Amsterdam, McGraw-Hill Professional, 2004, p. 244, ISBN 0-07-049439-8. URL consultato il 27 giugno 2008.
  5. ^ (DE) Sicherheitsdatenblatt gemäß 1907/2006/EG, Artikel 31 (PDF), su strem.com. URL consultato il 3 aprile 2024.
  6. ^ a b (DE) Jean D’Ans e Ellen Lax, Taschenbuch für Chemiker und Physiker, 2007, p. 544, ISBN 978-3-540-60035-0.
  7. ^ Patnaik Pradyot, Handbook of Inorganic Chemicals, McGraw-Hill Professional, 2002, ISBN 978-0-07049439-8.
  Portale Chimica: il portale della scienza della composizione, delle proprietà e delle trasformazioni della materia
pFad - Phonifier reborn

Pfad - The Proxy pFad of © 2024 Garber Painting. All rights reserved.

Note: This service is not intended for secure transactions such as banking, social media, email, or purchasing. Use at your own risk. We assume no liability whatsoever for broken pages.


Alternative Proxies:

Alternative Proxy

pFad Proxy

pFad v3 Proxy

pFad v4 Proxy