<poem>
invierà Giove dall’ètra, e raffiche
caliginose, e il fuoco a me del fulmine
darà, mi disse, ch’io percòta e avvampi
le navi degli Achei. Tu, per tua parte,
fa sí che il passo dell’Egèo rimbombi
di smisurati cavalloni, e vortići
di salsedine; e colma di cadaveri
gli anfratti dell’Eubèa, sí che gli Achivi
a rispettare d’ora innanzi apprendano
i miei sacrarî, a onorar tutti i Superi.
posidone
Sarà cosí: non vuol troppi discorsi
tale favore: i flutti dell’Egèo
sconvolgerò: le spiagge di Micene,
i Delî scogli a fior dell’onde, e Sciro
e di Caferia i promontorî, e Lemno,
di cadaveri molti avran le salme.
Or tu l’Olimpo ascendi, assumi il folgore
dalle man’ di tuo padre, e aspetta il punto
che lieta salperà l’argiva flotta.
Atena lascia la scena.
stolto l’uom che la città distrugge,
e templi lascia in abbandono, e tombe
ai morti sacre; ei segna la sua pèrdita.
Posidone parte.