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A padron Marcello

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Giuseppe Gioachino Belli

1833 Indice:Sonetti romaneschi III.djvu sonetti letteratura A padron Marcello Intestazione 1 settembre 2024 75% Da definire

La promessa der romano Un'istoria vera
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1833

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A PADRON MARCELLO.

     Chi ha ffrabbicato1 Roma, er Vaticano,
Er Campidojjo, er Popolo,2 er Castello?3
Furno Romolo e Rmemolo, Marcello,
Che ggnisun de li dua era romano.

     Ma un e ll’antro4 volenno èsse5 soprano6
De sto paese novo accusì bbello,
Er fratello nimmico der fratello
Vennero a ppatti cór cortello in mano.

     Le cortellate aggnédero7 a le stelle;
E Rroma addiventò ddar primo ggiorno
Com’è oggi, una Torre de Bbabbelle.

     De li sfrizzoli8 oggnuno ebbe li sui:
E Rroma, quelli dua la liticòrno,9
Ma vvenne er Papa e sse la prese lui.

27 novembre 1833.

Note

  1. Fabbricato.
  2. La Piazza e il Rione del Popolo.
  3. [Detto così assolutamente, s’intende sempre “Castel Sant’Angelo.„]
  4. Uno e l’altro.
  5. Volendo essere.
  6. Sovrano.
  7. Andarono.
  8. Dei colpi. [Ma, nel senso proprio, li sfrìzzoli sono “i siccioli„ o “ciccioli.„]
  9. Litigarono.
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