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Ode I (Saffo-Caselli)

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greco

Saffo 1827 Giovanni Caselli Indice:Callimaco Anacreonte Saffo Teocrito Mosco Bione, Milano, Niccolò Bettoni, 1827.djvu Odi Ode I Intestazione 17 gennaio 2024 75% Da definire

Questo testo fa parte della raccolta Odi di Saffo


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ODE I

TRADOTTA DAL CAV. CASELLI


O Venere immortal figlia di Giove,
     Che in mille guise impari e tessi inganni,
     Deh! non gravar lo spirto a chi t’adora
                                             Di cure e affanni.
A me discendi; s’altre volte il suono
     Di mie lunghe querele intenta udisti,
     E lasciata la reggia aurea, del padre
                                             A me venisti.
I passeri leggiadri al carro avvinti
     Ti guidaro veloci al bruno suolo,
     Che si librâr, le spesse ali battendo,
                                             Per l’aure a volo.
Pronta giungesti, ed il divin sembiante
     Con un riso, volgendomi, o beata,
     De’ miei mali chiedesti, e perchè tanto
                                             Eri invocata.
E qual desio dell’infuocato petto
     Arbitro fosse, e con novello amore
     Chi tentava adescar: Saffo, chi mai
                                             Ti strazia il core?
Ratto ti seguirà, s’ora ti fugge,
     Doni ti porgerà, s’or non li accoglie,
     Amerà, se non ama, in onta ancora
                                             Alle tue voglie.
Diva, deh! vieni: dall’acerbe pene
     L’alma mi sciogli, fa ’l desir compiuto
     Dell’agitato seno, e tu medesma
                                             Pugna in ajuto.

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