Ode I (Saffo-Caselli)
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ODE I
TRADOTTA DAL CAV. CASELLI
O Venere immortal figlia di Giove,
Che in mille guise impari e tessi inganni,
Deh! non gravar lo spirto a chi t’adora
Di cure e affanni.
A me discendi; s’altre volte il suono
Di mie lunghe querele intenta udisti,
E lasciata la reggia aurea, del padre
A me venisti.
I passeri leggiadri al carro avvinti
Ti guidaro veloci al bruno suolo,
Che si librâr, le spesse ali battendo,
Per l’aure a volo.
Pronta giungesti, ed il divin sembiante
Con un riso, volgendomi, o beata,
De’ miei mali chiedesti, e perchè tanto
Eri invocata.
E qual desio dell’infuocato petto
Arbitro fosse, e con novello amore
Chi tentava adescar: Saffo, chi mai
Ti strazia il core?
Ratto ti seguirà, s’ora ti fugge,
Doni ti porgerà, s’or non li accoglie,
Amerà, se non ama, in onta ancora
Alle tue voglie.
Diva, deh! vieni: dall’acerbe pene
L’alma mi sciogli, fa ’l desir compiuto
Dell’agitato seno, e tu medesma
Pugna in ajuto.