Tachicardia atriale focale
Tachicardia atriale focale | |
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Classificazione e risorse esterne (EN) | |
ICD-9-CM | 427.89 |
ICD-10 | I47.1 |
eMedicine | 151456 |
Sinonimi | |
Tachicardia atriale pura | |
La tachicardia atriale focale o pura è una forma di aritmia facente parte del gruppo delle tachicardie sopraventricolari. È caratterizzata dalla presenza di un aumento del ritmo cardiaco a causa della presenza di un sito di origine ectopico del segnale elettrico del cuore, che non è situato nel nodo senoatriale bensì in un'altra localizzazione a livello degli atri. È definito da una frequenza cardiaca inferiore ai 200 bpm e da un intervallo isoelettrico tra le varie onde P[1]. Si differenzia dalla tachicardia atriale caotica in cui il segnale di origine ha localizzazione variabile.
Epidemiologia
[modifica | modifica wikitesto]Si tratta di una condizione non comune, che rende conto del 10% di tutte le forme di tachicardia sopraventricolare[1][2].
Eziopatogenesi
[modifica | modifica wikitesto]La tachicardia atriale focale è caratterizzata da un focus di depolarizzazione ectopico, al di fuori del nodo senoatriale, autonomo e autoregolato. Si tratta di una condizione che può essere secondaria a un cardiomiopatia avanzata, a ipokaliemia o alla somministrazione di alcuni farmaci, tra i quali i digitalici, i betabloccanti e la teofillina. La localizzazione del punto di origine anomalo può essere a livello delle auricole, sia sinistra, sia destra, caso in cui il focus può situarsi presso la cosiddetta cresta terminale[3]. A sinistra, invece, si situa più soventemente presso l'origine di una delle vene polmonari[1].
Clinica
[modifica | modifica wikitesto]Segni e sintomi
[modifica | modifica wikitesto]Il paziente può essere del tutto asintomatico oppure percepire palpitazioni, astenia e dispnea. Nel caso la tachicardia atriale sia prolungata nel tempo, può sopraggiungere un'insufficienza cardiaca con alterazione a volte importante della frazione di eiezione, che può regredire una volta che l'episodio tachicardico sia terminato[4].
Esami di laboratorio e strumentali
[modifica | modifica wikitesto]L'esame elettrocardiografico permette sia la diagnosi, sia la possibilità di localizzare il focus ectopico con una buona sensibilità[5]. Durante l'episodio acuto il tracciato mostra una tachicardia di durata e frequenza variabile, un'alterazione della morfologia delle onde P ed eventualmente una dissociazione atrio-ventricolare, presentando grandi similitudini con il flutter atriale[1]. Tuttavia, per distinguere la tachicardia atriale focale da quella sinusale può rendersi necessario uno studio elettrofisiologico[1].
Trattamento
[modifica | modifica wikitesto]Il trattamento medico, basato sulla somministrazione di adenosina, calcio-antagonisti, betabloccanti, farmaci antiaritmici quali la flecainide o l'amiodarone, ha sempre garantito risultati poco soddisfacenti e il protocollo terapeutico di riferimento prevede l'ablazione transcatetere del focus ectopico dopo mappatura dello stesso, che rappresenta il gold standard nel caso di pazienti sintomatici[1]. Il trattamento ablativo permette una prognosi migliore nel lungo termine con una bassa incidenza di complicanze; tuttavia, soprattutto nei pazienti anziani o nei soggetti con malattie cardiache, il tasso di recidiva è piuttosto elevato[1].
L'ablazione è una metodica, che nell'ultimo decennio ha modificato il trattamento di diverse forme di tachicardia sopraventricolare, con percentuali di successo di oltre il 90%. Il trattamento della fibrillazione atriale non raggiunge ancora percentuali così elevate, mentre è presente un aumento significativo delle complicanze durante e post-procedura[6].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d e f g R. Rosso, PM. Kistler, Focal atrial tachycardia., in Heart, vol. 96, n. 3, febbraio 2010, pp. 181-5, DOI:10.1136/hrt.2008.143552, PMID 19443472.
- ^ G. Steinbeck, E. Hoffmann, 'True' atrial tachycardia., in Eur Heart J, 19 Suppl E, maggio 1998, pp. E10-2, E48-9, PMID 9717019.
- ^ JM. Kalman, JE. Olgin; MR. Karch; M. Hamdan; RJ. Lee; MD. Lesh, Cristal tachycardias: origin of right atrial tachycardias from the crista terminalis identified by intracardiac echocardiography., in J Am Coll Cardiol, vol. 31, n. 2, febbraio 1998, pp. 451-9, PMID 9462592.
- ^ DL. Packer, GH. Bardy; SJ. Worley; MS. Smith; FR. Cobb; RE. Coleman; JJ. Gallagher; LD. German, Tachycardia-induced cardiomyopathy: a reversible form of left ventricular dysfunction., in Am J Cardiol, vol. 57, n. 8, marzo 1986, pp. 563-70, PMID 3953440.
- ^ PM. Kistler, KC. Roberts-Thomson; HM. Haqqani; SP. Fynn; S. Singarayar; JK. Vohra; JB. Morton; PB. Sparks; JM. Kalman, P-wave morphology in focal atrial tachycardia: development of an algorithm to predict the anatomic site of origin., in J Am Coll Cardiol, vol. 48, n. 5, settembre 2006, pp. 1010-7, DOI:10.1016/j.jacc.2006.03.058, PMID 16949495.
- ^ Ablazione Transcatetere tramite Radiofrequenza delle Aritmie